Volley
Volley, SuperLega UnipolSai, Giulio Sabbi il trascinatore dell'Exprivia Molfetta
Tutti pazzi per l'«Imperatore»
Molfetta - giovedì 6 ottobre 2016
18.36
Giulio Sabbi, segni particolari: opposto, con schiacciate e battute da multa all'autovelox. Giulio Sabbi o l'«Imperatore», come lo chiamano al PalaPoli, ha trascinato nella prima giornata di SuperLega UnipolSai un'Exprivia volitiva e generosa fermata dalla Revivre Milano, anche quando i ragazzi di Vincenzo Di Pinto erano sotto nel punteggio e la partita sembrava finita. Suoi i 27 punti.
D'altronde, finire sulla bocca di tutti è il rischio che si corre quando al posto del braccio si ha montato un cannone. Ha continuano a martellare anche, nel momento più delicato della sfida, mettendo in ginocchio persino la difesa dalla Revivre Milano. Bombe impossibili da disinnescare, scagliate da un ragazzone molfettese d'adozione che, fuori dal campo, è quanto di più lontano possa esserci da aggressività e tensioni. La sua cattiveria è prettamente agonistica, nasce e si esaurisce sul campo, sotto rete.
Sabbi, l'«Imperatore». Quello che mette paura agli avversari tirando lavatrici nella metà campo avversaria. L'«Imperatore» ha fatto sognare gli appassionati di pallavolo con le sue schiacciate potentissime, che però non sono bastate per portare l'Exprivia Molfetta a vincere all'esordio stagionale. Ma nonostante la sconfitta, Sabbi è stato l'uomo partita. Sabbi è la bella e la bestia all'interno della stessa persona. Piace Giulio il sensibile, che è tornato a Molfetta perchè "al cuor non si comanda". Fa letteralmente impazzire Giulio, il distruttore, il trascinatore. Quello ammirato contro Milano.
Tutti concordi nel sostenere che l'Exprivia ha riaperto l'incontro nel momento in cui Sabbi è entrato davvero nel match. D'accordo. Non soltanto per punti a terra e bordate varie, però. Giulio Sabbi è anche un grosso fattore emotivo per il gruppo di Di Pinto. Il leader in grado di motivare i suoi con un urlo, di trascinare il pubblico, di smontare gli avversari con uno sguardo.
D'altronde, finire sulla bocca di tutti è il rischio che si corre quando al posto del braccio si ha montato un cannone. Ha continuano a martellare anche, nel momento più delicato della sfida, mettendo in ginocchio persino la difesa dalla Revivre Milano. Bombe impossibili da disinnescare, scagliate da un ragazzone molfettese d'adozione che, fuori dal campo, è quanto di più lontano possa esserci da aggressività e tensioni. La sua cattiveria è prettamente agonistica, nasce e si esaurisce sul campo, sotto rete.
Sabbi, l'«Imperatore». Quello che mette paura agli avversari tirando lavatrici nella metà campo avversaria. L'«Imperatore» ha fatto sognare gli appassionati di pallavolo con le sue schiacciate potentissime, che però non sono bastate per portare l'Exprivia Molfetta a vincere all'esordio stagionale. Ma nonostante la sconfitta, Sabbi è stato l'uomo partita. Sabbi è la bella e la bestia all'interno della stessa persona. Piace Giulio il sensibile, che è tornato a Molfetta perchè "al cuor non si comanda". Fa letteralmente impazzire Giulio, il distruttore, il trascinatore. Quello ammirato contro Milano.
Tutti concordi nel sostenere che l'Exprivia ha riaperto l'incontro nel momento in cui Sabbi è entrato davvero nel match. D'accordo. Non soltanto per punti a terra e bordate varie, però. Giulio Sabbi è anche un grosso fattore emotivo per il gruppo di Di Pinto. Il leader in grado di motivare i suoi con un urlo, di trascinare il pubblico, di smontare gli avversari con uno sguardo.