Volley
Vincenzo Di Pinto: «Molfetta volley tre anni fa era già in difficoltà»
L’ex tecnico: «volley di qualità al Sud è più difficile»
Molfetta - giovedì 8 giugno 2017
10.32
Vincenzo Di Pinto a cuore aperto e con la consueta sincerità parla dalle pagine della Gazzetta del Mezzogiorno sulla situazione inerente il volley di qualità al Sud definito, nella sua rubrica, come un vero è proprio rebus di difficile soluzione: «la prima riflessione è che approdare in A1 non è impossibile – spiega l'ex tecnico della Pallavolo Molfetta –, anche per il Sud: tantissime squadre in Puglia ci sono riuscite e perfino due volte. Oltre a Gioia del Colle, Taranto, Ugento e Castellana con l'attuale promozione, e poi una volta l'appena scomparsa Molfetta. Quindi la grande difficoltà è la A1. Per questo è difficile confrontarsi e sopravvivere nella pallavolo che conta».
«Occorrono grande competenza amministrativa e tecnica - sottolinea Di Pinto -. I problemi nel Meridione sono tanti: la situazione economica, le difficoltà a trovare proprietari, sponsor appassionati, o grandi sponsor disposti a sostenere programmi lunghi, creando stabilità».
«Molfetta volley tre anni fa – conclude il Mago di Turi – era già in difficoltà. Si parlava di chiusura quando fui contattato. Scelsi di puntare sul lavoro, senza follie. Infatti vennero fuori giocatori come Spirito, Candellaro, Bossi, Sket, Hierrezuelo, Zhukoshi. Stavamo lavorando bene. Poi la società volle migliorare prendendo Torres, e raggiungemmo gli storici playoff, battendo le grandi, ma soprattutto creando una grande mentalità legata all'impegno. Purtroppo Molfetta è già un ricordo, speriamo in Castellana ed in prospettiva su Gioia del Colle».
«Occorrono grande competenza amministrativa e tecnica - sottolinea Di Pinto -. I problemi nel Meridione sono tanti: la situazione economica, le difficoltà a trovare proprietari, sponsor appassionati, o grandi sponsor disposti a sostenere programmi lunghi, creando stabilità».
«Molfetta volley tre anni fa – conclude il Mago di Turi – era già in difficoltà. Si parlava di chiusura quando fui contattato. Scelsi di puntare sul lavoro, senza follie. Infatti vennero fuori giocatori come Spirito, Candellaro, Bossi, Sket, Hierrezuelo, Zhukoshi. Stavamo lavorando bene. Poi la società volle migliorare prendendo Torres, e raggiungemmo gli storici playoff, battendo le grandi, ma soprattutto creando una grande mentalità legata all'impegno. Purtroppo Molfetta è già un ricordo, speriamo in Castellana ed in prospettiva su Gioia del Colle».