Calcio
Un anno di sport: il 23 giugno 2016 Giancaspro è il nuovo presidente del Bari
Paparesta esce di scena. L'ex socio di minoranza è il nuovo numero uno dei galletti
Molfetta - venerdì 30 dicembre 2016
È la notte del 23 giugno 2016 a sancire l'avvio dell'era Giancaspro in qualità di nuovo numero uno dei galletti. L' imprenditore molfettese dopo settimane di trattative è al vertice del Bari nel ruolo di amministratore unico ed è pronto a spiegare in che modo intende rilanciare il club. Così Paparesta ha dovuto cedere alla maggiore solidità economica del socio di minoranza.
In seguito all'acquisto della maggioranza delle quote societarie di Giancaspro, si è dimesso tutto il Consiglio d'amministrazione. Da quel momento in poi toccherà all'imprenditore molfettese, infatti, ricoprire la carica di numero uno del Bari e provvedere al pagamento degli stipendi di marzo e aprile e all'iscrizione al prossimo campionato di Serie B, con scadenze rispettivamente fissate al 24 e al 30 giugno, onde evitare di incorrere in penalizzazioni. Il mancato ingresso del malese Datò Noordin ha determinato il passaggio di mano del club pugliese.
Si concludeva così la telenovela dell'aumento di capitale, iniziata lo scorso 3 giugno 2016 con l'assemblea straordinaria dei soci presso lo studio notarile di Salvatore D'Alesio. In quelle tre settimane è successo praticamente di tutto. Le promesse disattese di Noordin Ahamad, la ricerca da parte di Paparesta del denaro necessario per finanziare l'operazione, le certezze di Giancaspro.
Cinquantatre anni, nato a Molfetta, commercialista, Cosmo Antonio Giancaspro è un imprenditore attivo nell'industria informatica ma anche nell'edilizia e nelle energie rinnovabili. La sua "casa madre" è Kreare Impresa, azienda appunto di informatica (consulenza, elaborazione elettronica dati, ecc.) con sede a Molfetta. Attraverso Kreare Impresa, Giancaspro, però, controlla anche altre società, tutte a responsabilità limitata, come Magnolia, Finpower, F.T.V., Apulia RE e L'Albicocco, che fanno capo ad altri ambiti, dalle energie alla compravendita di immobili.
Era l'11 ottobre scorso, quando il presidente classe 1962, ha fatto sapere al Comune del capoluogo pugliese di volere soggiornare in viale Angelo Balestrazzi, 1. Nulla di strano, se non fosse che l'indirizzo è quello dell'astronave costruita da Renzo Piano, ovvero lo stadio San Nicola. «Ho presentato domanda per ottenere la residenza al "San Nicola", nel luogo dove passo la gran parte del mio tempo quando sono a Bari. La mia è una domanda lecita». Istanza avanzata prima del 2 novembre 2016, data ricordata per l'azione legale intrapresa dall'ex presidente del Bari Calcio, Gianluca Paparesta nei confronti del club non con l'obiettivo di ottenere rimborsi, ma per conoscere se l'operazione che ha portato al vertice della società l'imprenditore Cosmo Giancaspro sia stata regolare.
Il tutto mentre in campionato, dopo un avvio al di sotto delle aspettative, si registra l'esonero di Roberto Stellone sostituito da Stefano Colantuono, chiamato da Giancaspro per risalire in classifica nel campionato di Serie B e puntare all'obiettivo playoff.
In seguito all'acquisto della maggioranza delle quote societarie di Giancaspro, si è dimesso tutto il Consiglio d'amministrazione. Da quel momento in poi toccherà all'imprenditore molfettese, infatti, ricoprire la carica di numero uno del Bari e provvedere al pagamento degli stipendi di marzo e aprile e all'iscrizione al prossimo campionato di Serie B, con scadenze rispettivamente fissate al 24 e al 30 giugno, onde evitare di incorrere in penalizzazioni. Il mancato ingresso del malese Datò Noordin ha determinato il passaggio di mano del club pugliese.
Si concludeva così la telenovela dell'aumento di capitale, iniziata lo scorso 3 giugno 2016 con l'assemblea straordinaria dei soci presso lo studio notarile di Salvatore D'Alesio. In quelle tre settimane è successo praticamente di tutto. Le promesse disattese di Noordin Ahamad, la ricerca da parte di Paparesta del denaro necessario per finanziare l'operazione, le certezze di Giancaspro.
Cinquantatre anni, nato a Molfetta, commercialista, Cosmo Antonio Giancaspro è un imprenditore attivo nell'industria informatica ma anche nell'edilizia e nelle energie rinnovabili. La sua "casa madre" è Kreare Impresa, azienda appunto di informatica (consulenza, elaborazione elettronica dati, ecc.) con sede a Molfetta. Attraverso Kreare Impresa, Giancaspro, però, controlla anche altre società, tutte a responsabilità limitata, come Magnolia, Finpower, F.T.V., Apulia RE e L'Albicocco, che fanno capo ad altri ambiti, dalle energie alla compravendita di immobili.
Era l'11 ottobre scorso, quando il presidente classe 1962, ha fatto sapere al Comune del capoluogo pugliese di volere soggiornare in viale Angelo Balestrazzi, 1. Nulla di strano, se non fosse che l'indirizzo è quello dell'astronave costruita da Renzo Piano, ovvero lo stadio San Nicola. «Ho presentato domanda per ottenere la residenza al "San Nicola", nel luogo dove passo la gran parte del mio tempo quando sono a Bari. La mia è una domanda lecita». Istanza avanzata prima del 2 novembre 2016, data ricordata per l'azione legale intrapresa dall'ex presidente del Bari Calcio, Gianluca Paparesta nei confronti del club non con l'obiettivo di ottenere rimborsi, ma per conoscere se l'operazione che ha portato al vertice della società l'imprenditore Cosmo Giancaspro sia stata regolare.
Il tutto mentre in campionato, dopo un avvio al di sotto delle aspettative, si registra l'esonero di Roberto Stellone sostituito da Stefano Colantuono, chiamato da Giancaspro per risalire in classifica nel campionato di Serie B e puntare all'obiettivo playoff.