Basket
"The Worker One", coach Ragno presenta la nuova stagione
«Voglio trasferire la mia passione ai miei cestisti»
Molfetta - martedì 30 agosto 2016
16.45
Dopo aver abbattuto il muro dello scetticismo, ora è giunto il tempo di costruire il muro biancoazzurro. Lavoro, sudore e sacrificio. Lo chiede Antonio Ragno, un condottiero di cui occorre fidarsi: ha portato la Virtus direttamente in serie D di quando le Cassandre già pronosticavano la replica della fallimentare gestione, degli anni passati.
«Un inizio nuovo per un nuovo ciclo» lo ha definito il presidente Andrea Bellifemine. Da oggi si comincia a fare sul serio. Lavoro in palestra e sul parquet. «Per due ore dobbiamo essere tutti soldati in marcia verso la grande meta, il traguardo chiamato salvezza» ha esordito Ragno. Tutti insieme, vestiti di biancoazzurro, incutiamo più timore, rispetto all'esercito un po' naif che di solito accompagna il partito dello scetticismo.
Qui si fa sul serio. Il chiodo fisso di Ragno, ora che la stagione sta per prendere il via, è mantenere altissima la concentrazione in questi lunghi giorni che ci separano dall'esordio in campionato, quando ci giocheremo la salvezza. «A quel crocevia - dichiara Ragno - dovremo presentarci al massimo».
Chi pensava che avrebbe avuto qualche problema di troppo con la nuova categoria, evidentemente non conosce il tecnico della Virtus Basket Molfetta. Il tecnico raccoglie la pesante eredità della storia virtussina del passato. Ma durante il primo giorno di raduno al PalaPoli si è presentato, al suo solito, preparato, preparatissimo. Ed ha parlato in modo chiaro, fluente, capendo e facendosi capire immediatamente.
«Il mio messaggio è che sono un grande lavoratore e che il lavoro è la strada per ottenere risultati. Ho una passione smisurata e voglio trasferirla ai miei cestisti. Un buon allenatore deve riuscire a migliorare i suoi giocatori. Sono orgoglioso di allenare la Virtus». Gli mancava troppo il parquet, il lavoro quotidiano con gli atleti, la partita della domenica. Ragno dovrà trasmettere il suo credo, le sue teorie, quelle che lo hanno fatto vincere.
«Cercherò di trasferire la mia metodologia. Il mio pensiero. Sono sicuro che la Virtus - ha concluso Ragno - mi abbia scelto anche per questa ragione e sono molto felice di essere qui. Per chi mi conosce sa che darò sempre il 110%. Non dobbiamo lottare per il titolo, consapevoli che qui in corsa ci sono almeno quattro squadre. Il nostro obiettivo è la salvezza e per raggiungerlo serve sacrificio, sudore e lavoro».
«Un inizio nuovo per un nuovo ciclo» lo ha definito il presidente Andrea Bellifemine. Da oggi si comincia a fare sul serio. Lavoro in palestra e sul parquet. «Per due ore dobbiamo essere tutti soldati in marcia verso la grande meta, il traguardo chiamato salvezza» ha esordito Ragno. Tutti insieme, vestiti di biancoazzurro, incutiamo più timore, rispetto all'esercito un po' naif che di solito accompagna il partito dello scetticismo.
Qui si fa sul serio. Il chiodo fisso di Ragno, ora che la stagione sta per prendere il via, è mantenere altissima la concentrazione in questi lunghi giorni che ci separano dall'esordio in campionato, quando ci giocheremo la salvezza. «A quel crocevia - dichiara Ragno - dovremo presentarci al massimo».
Chi pensava che avrebbe avuto qualche problema di troppo con la nuova categoria, evidentemente non conosce il tecnico della Virtus Basket Molfetta. Il tecnico raccoglie la pesante eredità della storia virtussina del passato. Ma durante il primo giorno di raduno al PalaPoli si è presentato, al suo solito, preparato, preparatissimo. Ed ha parlato in modo chiaro, fluente, capendo e facendosi capire immediatamente.
«Il mio messaggio è che sono un grande lavoratore e che il lavoro è la strada per ottenere risultati. Ho una passione smisurata e voglio trasferirla ai miei cestisti. Un buon allenatore deve riuscire a migliorare i suoi giocatori. Sono orgoglioso di allenare la Virtus». Gli mancava troppo il parquet, il lavoro quotidiano con gli atleti, la partita della domenica. Ragno dovrà trasmettere il suo credo, le sue teorie, quelle che lo hanno fatto vincere.
«Cercherò di trasferire la mia metodologia. Il mio pensiero. Sono sicuro che la Virtus - ha concluso Ragno - mi abbia scelto anche per questa ragione e sono molto felice di essere qui. Per chi mi conosce sa che darò sempre il 110%. Non dobbiamo lottare per il titolo, consapevoli che qui in corsa ci sono almeno quattro squadre. Il nostro obiettivo è la salvezza e per raggiungerlo serve sacrificio, sudore e lavoro».