Volley
SuperLega, i Fedelissimi alzano la voce: "Basta. Meritiamo ed esigiamo, rispetto"
Fa ancora discutere il fallo di rotazione al tie-break nella gara tra Diatec ed Exprivia
Molfetta - giovedì 8 dicembre 2016
18.27
Dopo una partita emozionante, avvincente, oseremo dire quasi eroica come Exprivia Molfetta-Diatec Trentino, ci piacerebbe parlare e sentire parlare soltanto della sfida tattica tra Angelo Lorenzetti e Flavio Gulinelli, della partita leonina di Polo, della grinta di Joao Rafael, che ha lottato letteralmente su ogni pallone, della classe e della freddezza di un immenso Sabbi, che ha giocato da veterano.
Invece, nelle discussioni su Facebook, su WhatsApp e al bar, si sente parlare al 90% di giudizi sull'arbitro, di errori decisivi, di "come sarebbe finita senza quelle irregolarità non fischiate agli avversari". Discorsi che amareggiano i Fedelissimi, che lasciano ancor di più l'amaro in bocca. L'arbitro fa parte del gioco. E' una frase nota, apparentemente una banalità, ma non lo è: non è una clausola di stile o una considerazione di principio, è una regola vera e propria, una norma. L'arbitro fa parte del gioco, così come i suoi errori di valutazione.
"Eravamo partiti dai famosi e incredibili 8 secondi fischiati in battuta a Joao Rafael, siamo passati attraverso errori ed erroracci vari nei momenti topici di ogni match, sconfessati poi dai videocheck, ma domenica avete esagerato.- si legge nella nota pubblicata su Facebook - Ci avete multati per frasi ingiuriose? Bene! La Pallavolo Molfetta merita rispetto! L'episodio accade sul 13-14 del quinto set. Le immagini parlano chiaro. Tine Urnaut va in battuta, in campo Angelo Lorenzetti ha appena inserito Gabriele Nelli al posto di Filippo Lanza. Ebbene, il regolamento impone che Nelli sia in posto quattro, quindi in diagonale al battitore Urnaut. Invece si trova dalla parte opposta, lì dove non avrebbe dovuto essere. In posto quattro c'è Simone Giannelli. A Molfetta questo si chiama: fallo di posizione. Ora diciamo basta. Meritiamo, ed esigiamo, rispetto. Lo meritiamo come società, come città. Lo meritano i nostri tifosi".
Invece, nelle discussioni su Facebook, su WhatsApp e al bar, si sente parlare al 90% di giudizi sull'arbitro, di errori decisivi, di "come sarebbe finita senza quelle irregolarità non fischiate agli avversari". Discorsi che amareggiano i Fedelissimi, che lasciano ancor di più l'amaro in bocca. L'arbitro fa parte del gioco. E' una frase nota, apparentemente una banalità, ma non lo è: non è una clausola di stile o una considerazione di principio, è una regola vera e propria, una norma. L'arbitro fa parte del gioco, così come i suoi errori di valutazione.
"Eravamo partiti dai famosi e incredibili 8 secondi fischiati in battuta a Joao Rafael, siamo passati attraverso errori ed erroracci vari nei momenti topici di ogni match, sconfessati poi dai videocheck, ma domenica avete esagerato.- si legge nella nota pubblicata su Facebook - Ci avete multati per frasi ingiuriose? Bene! La Pallavolo Molfetta merita rispetto! L'episodio accade sul 13-14 del quinto set. Le immagini parlano chiaro. Tine Urnaut va in battuta, in campo Angelo Lorenzetti ha appena inserito Gabriele Nelli al posto di Filippo Lanza. Ebbene, il regolamento impone che Nelli sia in posto quattro, quindi in diagonale al battitore Urnaut. Invece si trova dalla parte opposta, lì dove non avrebbe dovuto essere. In posto quattro c'è Simone Giannelli. A Molfetta questo si chiama: fallo di posizione. Ora diciamo basta. Meritiamo, ed esigiamo, rispetto. Lo meritiamo come società, come città. Lo meritano i nostri tifosi".