Basket
Serie C, alla Clean Up Molfetta non bastano i 32 punti di Infante. Vince il Castellaneta
Dopo tre vittorie consecutive, arriva una sconfitta
Molfetta - martedì 10 dicembre 2024
Dopo tre vittorie consecutive, per la Clean Up Molfetta arriva una sconfitta - la quarta stagionale, la terza in casa - contro la Valentino Castellaneta, battistrada della serie C interregionale. I biancorossi cadono 86-97, nonostante il +3 al riposo lungo (47-44) e il tentativo di rimonta finale: non riescono a contenere Staselis (espulso sul finire del terzo quarto dopo Clemente e Suraci) e la capolista porta a casa la settima vittoria consecutiva grazie all'allungo decisivo nell'ultimo periodo. La squadra del presidente Solimini paga il fatto, fra rotazioni ridotte (fuori Chiriatti, Didonna e Suraci) e giocatori forzatamente fuori ruolo, «di essere arrivati un po' con il fiato corto», ha detto coach Gesmundo. E Castellaneta non ha perdonato. Cinque i giocatori ospiti in doppia cifra, mentre al quintetto di casa non basta la prestazione monstre di Infante: 32 punti, 6 assist e 30 di efficienza.
Al PalaPoli, Gesmundo parte con Scarpone, Delmas, Mezzina, Chiriatti e Infante. In apertura Staselis (4-9) e Ojo (8-15) prendono in mano le operazioni offensive. Dall'altra parte la Clean Up, senza trovare mai tiri ad alta percentuale, ricuce sino al -1 (14-15), ma gli ospiti rimettono le cose in chiaro con un devastante Staselis: il primo quarto finisce 14-23. Migliori firma il primo vantaggio in doppia cifra (14-25), ma il festival delle triple - a cui si iscrivono Scarpone, Chiriatti e Didonna - porta Molfetta a -4 (23-27), poi il tecnico a Migliori spiana la strada al 31 pari di Infante. La sfida diventa un'altalena di emozioni con la Clean Up che impatta ancora (33-33 e 36-36), si porta per la prima volta in vantaggio (38-36), cade (40-44), ma dopo l'espulsione di Clemente ha la forza di ritornare negli spogliatoi sul +3: 47-44 dopo i quattro liberi di Delmas.
Al rientro, De Bartolo pareggia (49-49), seguito da Delmas (52-52). Salgono le percentuali e il ritmo della contesa: Molfetta recupera altri quattro punti, ma la tripla di Migliori vale il sorpasso degli ospiti, 58-61. È una gara elettrica: ne fanno le spese Suraci (espulso, doppio antisportivo) e Staselis (sotto la doccia, doppio tecnico), mentre i 5 punti filati di Iannelli valgono il 61-66. Al 30' è 64-69. La tripla di Mezzina guida Molfetta al -6 (67-73), ma con Chiriatti e Didonna fuori la differenza di energia e di fisicità è il fattore che scava il solco nel punteggio (parziale di 2-14): il siluro di Migliori vale il +18 (69-87), il 10-2 rilancia le azioni dei molfettesi (79-89), ma sono Iannelli e Ojo a realizzare i canestri decisivi che chiudono il match 86-97.
«I ragazzi sono stati bravi - ha detto Gesmundo a fine gara - perché Castellaneta è una formazione molto forte, ben allenata e ha giocatori di esperienza. Certo, si può sempre fare qualcosa in più, ma siamo arrivati a questa partita dopo una settimana in cui Infante e Delmas si sono allenati in maniera ridotta e Sasso l'abbiamo recuperato solo negli ultimi giorni. Ma non sono scontento dei ragazzi: si sono impegnati e con i nostri limiti abbiamo dato filo da torcere alla capolista». Dopo l'espulsione di Staselis, che sarebbe potuta diventare lo spartiacque della gara, «loro hanno trovato buoni tiri - ha proseguito il coach molfettese -, mentre noi, fra rotazioni ridotte e giocatori fuori ruolo, siamo arrivati un po' col fiato corto. Queste sono squadre che ti puniscono al minimo errore e, quindi, hanno creato quel solco che poi li ha portati a vincere. Ma, lo ripeto, non mi sento di essere scontento».
Al PalaPoli, Gesmundo parte con Scarpone, Delmas, Mezzina, Chiriatti e Infante. In apertura Staselis (4-9) e Ojo (8-15) prendono in mano le operazioni offensive. Dall'altra parte la Clean Up, senza trovare mai tiri ad alta percentuale, ricuce sino al -1 (14-15), ma gli ospiti rimettono le cose in chiaro con un devastante Staselis: il primo quarto finisce 14-23. Migliori firma il primo vantaggio in doppia cifra (14-25), ma il festival delle triple - a cui si iscrivono Scarpone, Chiriatti e Didonna - porta Molfetta a -4 (23-27), poi il tecnico a Migliori spiana la strada al 31 pari di Infante. La sfida diventa un'altalena di emozioni con la Clean Up che impatta ancora (33-33 e 36-36), si porta per la prima volta in vantaggio (38-36), cade (40-44), ma dopo l'espulsione di Clemente ha la forza di ritornare negli spogliatoi sul +3: 47-44 dopo i quattro liberi di Delmas.
Al rientro, De Bartolo pareggia (49-49), seguito da Delmas (52-52). Salgono le percentuali e il ritmo della contesa: Molfetta recupera altri quattro punti, ma la tripla di Migliori vale il sorpasso degli ospiti, 58-61. È una gara elettrica: ne fanno le spese Suraci (espulso, doppio antisportivo) e Staselis (sotto la doccia, doppio tecnico), mentre i 5 punti filati di Iannelli valgono il 61-66. Al 30' è 64-69. La tripla di Mezzina guida Molfetta al -6 (67-73), ma con Chiriatti e Didonna fuori la differenza di energia e di fisicità è il fattore che scava il solco nel punteggio (parziale di 2-14): il siluro di Migliori vale il +18 (69-87), il 10-2 rilancia le azioni dei molfettesi (79-89), ma sono Iannelli e Ojo a realizzare i canestri decisivi che chiudono il match 86-97.
«I ragazzi sono stati bravi - ha detto Gesmundo a fine gara - perché Castellaneta è una formazione molto forte, ben allenata e ha giocatori di esperienza. Certo, si può sempre fare qualcosa in più, ma siamo arrivati a questa partita dopo una settimana in cui Infante e Delmas si sono allenati in maniera ridotta e Sasso l'abbiamo recuperato solo negli ultimi giorni. Ma non sono scontento dei ragazzi: si sono impegnati e con i nostri limiti abbiamo dato filo da torcere alla capolista». Dopo l'espulsione di Staselis, che sarebbe potuta diventare lo spartiacque della gara, «loro hanno trovato buoni tiri - ha proseguito il coach molfettese -, mentre noi, fra rotazioni ridotte e giocatori fuori ruolo, siamo arrivati un po' col fiato corto. Queste sono squadre che ti puniscono al minimo errore e, quindi, hanno creato quel solco che poi li ha portati a vincere. Ma, lo ripeto, non mi sento di essere scontento».