Boxe
«Perché ho iniziato a praticare pugilato»: la storia di Claudio Squeo diventa un corto
L'opera del pugile di Molfetta è stata realizzata dal videomaker Giampiero d'Agostino, le riprese si sono svolte a Giovinazzo
Molfetta - domenica 16 giugno 2019
17.36
È diventata un cortometraggio (firmato da Giampiero d'Agostino) la storia del molfettese Claudio Squeo: «Ad inizio anno - racconta - il videomaker mi propose di realizzare un cortometraggio che spiegasse brevemente come e soprattutto perché ho iniziato a praticare il pugilato».
Il pugile ha accettato sin da subito e da gennaio sono iniziate le riprese, (svoltesi interamente a Giovinazzo dove si allena e passa la maggior parte delle sue giornate, nda) che si sono concluse a marzo con il suo quarto match da professionista in quel di Molfetta. Il cortometraggio ha la durata di circa 5 minuti ed è stato sintetizzato. Perché in 5 minuti non si può raccontare tutto. «Nel cortometraggio - spiega Squeo - ho raccontato il perché mi sono approcciato al pugilato. Quando avevo 14 anni pesavo oltre 120 chilogrammi e purtroppo un ragazzino sovrappeso non ha vita facile a causa delle prese in giro e, a volte, delle violenze fisiche degli altri ragazzi. Cosi guardando un film che parlava di pugilato, "Cinderella man", e che raccontava la storia di James Braddock, ne rimasi affascinato e decisi di iscrivermi ad una palestra di boxe».
«Persi 30 chilogrammi in pochi mesi - continua - e disputai il mio primo match. Nel cortometraggio parlo dei sacrifici e delle rinunce che ho dovuto affrontare per questo sport. Ho parlato delle soddisfazioni che m'ha dato: il mio primo campionato vinto nel 2009, il Guanto d'Oro vinto nel 2014, la chiamata in Nazionale Italia Boxing Team, il mio debutto nelle World Series of Boxing in Venezuela nel 2015 e infine il mio passaggio al professionismo».
Il cortometraggio ha un significato particolare, indirizzato soprattutto ai ragazzi: «Tutto è possibile, basta volerlo. Bisogna impegnarsi al massimo per realizzare i propri sogni. In questi mesi ho partecipato a diversi incontri nelle scuole e l'idea - conclude Squeo - è quella di mostrare il cortometraggio nei
Il pugile ha accettato sin da subito e da gennaio sono iniziate le riprese, (svoltesi interamente a Giovinazzo dove si allena e passa la maggior parte delle sue giornate, nda) che si sono concluse a marzo con il suo quarto match da professionista in quel di Molfetta. Il cortometraggio ha la durata di circa 5 minuti ed è stato sintetizzato. Perché in 5 minuti non si può raccontare tutto. «Nel cortometraggio - spiega Squeo - ho raccontato il perché mi sono approcciato al pugilato. Quando avevo 14 anni pesavo oltre 120 chilogrammi e purtroppo un ragazzino sovrappeso non ha vita facile a causa delle prese in giro e, a volte, delle violenze fisiche degli altri ragazzi. Cosi guardando un film che parlava di pugilato, "Cinderella man", e che raccontava la storia di James Braddock, ne rimasi affascinato e decisi di iscrivermi ad una palestra di boxe».
«Persi 30 chilogrammi in pochi mesi - continua - e disputai il mio primo match. Nel cortometraggio parlo dei sacrifici e delle rinunce che ho dovuto affrontare per questo sport. Ho parlato delle soddisfazioni che m'ha dato: il mio primo campionato vinto nel 2009, il Guanto d'Oro vinto nel 2014, la chiamata in Nazionale Italia Boxing Team, il mio debutto nelle World Series of Boxing in Venezuela nel 2015 e infine il mio passaggio al professionismo».
Il cortometraggio ha un significato particolare, indirizzato soprattutto ai ragazzi: «Tutto è possibile, basta volerlo. Bisogna impegnarsi al massimo per realizzare i propri sogni. In questi mesi ho partecipato a diversi incontri nelle scuole e l'idea - conclude Squeo - è quella di mostrare il cortometraggio nei