Calcio
"Noi Molfetta": l'azionariato popolare si prepara alla Promozione
Bufi: «Raccogliamo fondi per acquisire la gestione sportiva del Molfetta». I nomi degli 8 soci
Molfetta - venerdì 22 aprile 2016
13.37
Se fosse Eccellenza sarebbe un successo. Ma Molfetta si sta preparando anche alla peggiore delle ipotesi: la Promozione.
Ieri sera 8 appassionati (Saverio Bufi, Paolo de Gennaro, Ennio Cormio, Peppino De Nicolò, Michele Caputi, Antonio Porcelli, Saverio Tammacco e Piero de Nicolo, questi ultimi tre assenti) nella sala Beniamino Finocchiaro del chiostro San Domenico hanno affrontato in prima persona il problema: in futuro, attraverso il loro contributo, vogliono essere protagonisti nelle scelte di un serio progetto calcistico molfettese, che sia solido e duraturo nel tempo.
«Noi Molfetta - ha spiegato Bufi - è un'ipotesi di progetto sportivo nel quale ciascun molfettese potrà aderire per dare il proprio contributo affinché si renda solido e durativo il progetto calcistico a Molfetta. Promettiamo di assumerci la responsabilità di gestire la squadra di calcio della città di Molfetta, di difendere e proteggere i colori biancorossi, le fede biancorossa e la tradizione sportiva della città di Molfetta».
"Noi Molfetta" è una proposta di azionariato popolare nata in seguito alla gestione da padre-padrone di Mauro Lanza, al timone della Molfetta Sportiva 1917. L'obiettivo, come spiegato durante l'incontro con i mass media, è quello di raccogliere fondi per acquisire la gestione sportiva del Molfetta Calcio (il vecchio titolo sportivo è sempre nelle mani di De Nicolò, ndr) ed affrontare, nella stagione sportiva 2016/2017, perlomeno il campionato di Promozione.
«Circa 30 persone - ha proseguito Bufi - si faranno promotori del progetto sportivo, sottoscriveranno un "documento ideologico" e annualmente organizzeranno le attività sociali. L'adesione al progetto di azionariato popolare va da una donazione minima di 50 euro sino a quote di 500 euro (sostenitore), 1.000 euro (socio ordinario), 2.500 euro (socio privilegiato) e 5.000 euro (membro del Consiglio di Amministrazione)».
La Polisportiva Dilettantistica, che nella stagione sportiva appena terminata ha partecipato ad un campionato Juniores, sarà lo strumento su cui potranno confluire i versamenti di tutti gli associati offrendo impulso e linfa provenienti dagli abitanti del territorio e da tutti gli innamorati della maglia biancorossa. Intanto dopo l'incontro con la città trapela un cauto ottimismo.
I tifosi, però, sperano nell'iscrizione di una seconda squadra molfettese alla Premier League pugliese ed hanno dimostrato tutto il loro attaccamento alla maglia partecipando all'evento. Presente, come già annunciato, anche Ennio Cormio, genero di Alessandro Fiore, il compianto patron del Molfetta che conquistò l'ultima serie C, che ha sintetizzato in pochi punti gli obiettivi del soggetto sportivo vestito di nuovo.
«Promettiamo di impegnarci nella ristrutturazione del Paolo Poli - ha detto leggendo il "documento ideologico" -. Promettiamo di impegnarci nel ricreare entusiasmo nello stadio, di riempire il Paolo Poli con tifosi, simpatizzanti, famiglie e soprattutto donne e bambini, di ricreare un settore giovanile fiorente, che abbia il compito di allevare talenti calcistici molfettesi e di comportarci secondo i principi di lealtà e correttezza in ogni funzione, prestazione o rapporto comunque riferibile all'attività sportiva».
Non è mancato neppure Peppino De Nicolò, storico presidente del Molfetta Calcio, anche lui ottimista per il futuro biancorosso e che, dopo la toccata e fuga di Barletta, ha sostenuto di percepire un vento nuovo sul Paolo Poli. Il Molfetta in mano direttamente agli appassionati, quelli veri: il progetto c'è, ora la palla passa ai cittadini.
Se faranno gol o meno, lo sapremo nelle prossime settimane.
Ieri sera 8 appassionati (Saverio Bufi, Paolo de Gennaro, Ennio Cormio, Peppino De Nicolò, Michele Caputi, Antonio Porcelli, Saverio Tammacco e Piero de Nicolo, questi ultimi tre assenti) nella sala Beniamino Finocchiaro del chiostro San Domenico hanno affrontato in prima persona il problema: in futuro, attraverso il loro contributo, vogliono essere protagonisti nelle scelte di un serio progetto calcistico molfettese, che sia solido e duraturo nel tempo.
«Noi Molfetta - ha spiegato Bufi - è un'ipotesi di progetto sportivo nel quale ciascun molfettese potrà aderire per dare il proprio contributo affinché si renda solido e durativo il progetto calcistico a Molfetta. Promettiamo di assumerci la responsabilità di gestire la squadra di calcio della città di Molfetta, di difendere e proteggere i colori biancorossi, le fede biancorossa e la tradizione sportiva della città di Molfetta».
"Noi Molfetta" è una proposta di azionariato popolare nata in seguito alla gestione da padre-padrone di Mauro Lanza, al timone della Molfetta Sportiva 1917. L'obiettivo, come spiegato durante l'incontro con i mass media, è quello di raccogliere fondi per acquisire la gestione sportiva del Molfetta Calcio (il vecchio titolo sportivo è sempre nelle mani di De Nicolò, ndr) ed affrontare, nella stagione sportiva 2016/2017, perlomeno il campionato di Promozione.
«Circa 30 persone - ha proseguito Bufi - si faranno promotori del progetto sportivo, sottoscriveranno un "documento ideologico" e annualmente organizzeranno le attività sociali. L'adesione al progetto di azionariato popolare va da una donazione minima di 50 euro sino a quote di 500 euro (sostenitore), 1.000 euro (socio ordinario), 2.500 euro (socio privilegiato) e 5.000 euro (membro del Consiglio di Amministrazione)».
La Polisportiva Dilettantistica, che nella stagione sportiva appena terminata ha partecipato ad un campionato Juniores, sarà lo strumento su cui potranno confluire i versamenti di tutti gli associati offrendo impulso e linfa provenienti dagli abitanti del territorio e da tutti gli innamorati della maglia biancorossa. Intanto dopo l'incontro con la città trapela un cauto ottimismo.
I tifosi, però, sperano nell'iscrizione di una seconda squadra molfettese alla Premier League pugliese ed hanno dimostrato tutto il loro attaccamento alla maglia partecipando all'evento. Presente, come già annunciato, anche Ennio Cormio, genero di Alessandro Fiore, il compianto patron del Molfetta che conquistò l'ultima serie C, che ha sintetizzato in pochi punti gli obiettivi del soggetto sportivo vestito di nuovo.
«Promettiamo di impegnarci nella ristrutturazione del Paolo Poli - ha detto leggendo il "documento ideologico" -. Promettiamo di impegnarci nel ricreare entusiasmo nello stadio, di riempire il Paolo Poli con tifosi, simpatizzanti, famiglie e soprattutto donne e bambini, di ricreare un settore giovanile fiorente, che abbia il compito di allevare talenti calcistici molfettesi e di comportarci secondo i principi di lealtà e correttezza in ogni funzione, prestazione o rapporto comunque riferibile all'attività sportiva».
Non è mancato neppure Peppino De Nicolò, storico presidente del Molfetta Calcio, anche lui ottimista per il futuro biancorosso e che, dopo la toccata e fuga di Barletta, ha sostenuto di percepire un vento nuovo sul Paolo Poli. Il Molfetta in mano direttamente agli appassionati, quelli veri: il progetto c'è, ora la palla passa ai cittadini.
Se faranno gol o meno, lo sapremo nelle prossime settimane.