Calcio
Molfetta Sportiva, terminata la lenta eutanasia decisa da Lanza
Caos Molfetta Sportiva: la rabbia dei tifosi esplode sul web
Molfetta - martedì 19 aprile 2016
11.46
Se sono allenatori, alla Molfetta Sportiva non li vogliamo. Deve essere questo il dogma presidenziale di casa Lanza, altrimenti non si spiegherebbe in alcun modo questa ennesima scellerata stagione che testimonia, senza alcun bisogno di prove d'appello, la parola d'ordine che regna alla Molfetta Sportiva: confusione.
La presa di posizione degli ultras, con tanto di striscione per l'ultima stagionale contro l'FBC Gravina (finita 2-2), conferma quel malumore già abbondantemente descritto nelle scorse settimane.
"Del nostro glorioso nome sei solo il disonore! Lanza vattene".
Questo il messaggio, chiaro e forte, apparso in gradinata. Altra stagione da buttare: perché? Purtroppo l'unica risposta che tutti vorrebbero dalla proprietà biancorossa è questa: perché? La convinzione che ormai serpeggia è che ormai Mauro Lanza abbia deciso di sfidare il mondo per puro spirito di contraddizione. Tutti vogliono un allenatore? Lui no, li licenzia. Tutti bocciano la soluzione Lanza come presidente-allenatore giudicandola quella più pericolosa per il futuro già precario del Molfetta Sportiva? Lui la promuove.
Ormai è così, un gioco al massacro che sta portando la Molfetta Sportiva, il club che una volta era oggetto delle passioni amorevoli di un'intera città, sull'orlo del baratro, grazie ad una serie di decisioni che definire scombinate è un eufemismo.
Dalla deleteria operazione della fusione con i marinai della Nuova Molfetta al maldestro tentativo di esonero di Muzio Fumai, passando per la apparente consegna dei pieni poteri in panchina a un Iennaco, anche lui evidentemente incolpevole delle decisioni del presidente.
Bastano i numeri di fine stagione, un sondaggio tra i tifosi biancorossi che circola sul web ed in particolar modo sui social per delineare i confini di una stagione tanto stralunata. Per non parlare dei commenti di ex calciatori, opinionisti, colleghi, addetti ai lavori, operatori del settore. È un plebiscito, ma non a favore di Lanza, quanto piuttosto contro Lanza e la sua folle strategia suicida. Perché una cosa appare certa: senza nulla togliere a Iennaco che magari diventerà un ottimo allenatore, la decisione di replicare le promozioni insensate sulla panchina come quella di de Nichilo qualche anno fa, appare più un tentativo di affossare definitivamente la Molfetta Sportiva, anzichè risollevarla.
Una sorta di lenta eutanasia di cui i tifosi biancorossi avrebbero fatto volentieri a meno.
La presa di posizione degli ultras, con tanto di striscione per l'ultima stagionale contro l'FBC Gravina (finita 2-2), conferma quel malumore già abbondantemente descritto nelle scorse settimane.
"Del nostro glorioso nome sei solo il disonore! Lanza vattene".
Questo il messaggio, chiaro e forte, apparso in gradinata. Altra stagione da buttare: perché? Purtroppo l'unica risposta che tutti vorrebbero dalla proprietà biancorossa è questa: perché? La convinzione che ormai serpeggia è che ormai Mauro Lanza abbia deciso di sfidare il mondo per puro spirito di contraddizione. Tutti vogliono un allenatore? Lui no, li licenzia. Tutti bocciano la soluzione Lanza come presidente-allenatore giudicandola quella più pericolosa per il futuro già precario del Molfetta Sportiva? Lui la promuove.
Ormai è così, un gioco al massacro che sta portando la Molfetta Sportiva, il club che una volta era oggetto delle passioni amorevoli di un'intera città, sull'orlo del baratro, grazie ad una serie di decisioni che definire scombinate è un eufemismo.
Dalla deleteria operazione della fusione con i marinai della Nuova Molfetta al maldestro tentativo di esonero di Muzio Fumai, passando per la apparente consegna dei pieni poteri in panchina a un Iennaco, anche lui evidentemente incolpevole delle decisioni del presidente.
Bastano i numeri di fine stagione, un sondaggio tra i tifosi biancorossi che circola sul web ed in particolar modo sui social per delineare i confini di una stagione tanto stralunata. Per non parlare dei commenti di ex calciatori, opinionisti, colleghi, addetti ai lavori, operatori del settore. È un plebiscito, ma non a favore di Lanza, quanto piuttosto contro Lanza e la sua folle strategia suicida. Perché una cosa appare certa: senza nulla togliere a Iennaco che magari diventerà un ottimo allenatore, la decisione di replicare le promozioni insensate sulla panchina come quella di de Nichilo qualche anno fa, appare più un tentativo di affossare definitivamente la Molfetta Sportiva, anzichè risollevarla.
Una sorta di lenta eutanasia di cui i tifosi biancorossi avrebbero fatto volentieri a meno.