Calcio
Molfetta Sportiva, la nuova stagione già buttata via a settembre?
Ad Angelo Germinario il compito di ridare nuova linfa ad uno spogliatoio e ad un ambiente a dir poco depresso
Molfetta - lunedì 26 settembre 2016
10.38
Furie di settembre. Mentre gli ombrelloni si chiudono, gli asciugamani e i costumi vengono riposti negli armadi l'Eccellenza s'è approssimata da tre giornate a dare il via alla stagione 2016-17, la Molfetta Sportiva vive uno dei campionati più convulsi della propria storia. L'avvicendamento di Angelo Germinario sulla panchina, dopo due settimane dal calcio d'inizio del torneo, è soltanto l'ultimo passaggio.
Molfetta era una potenza assoluta del calcio, e prima o poi tornerà a esserlo perché è nell'ordine delle cose che sia così. Ma per adesso il club sembra impegnato a superarsi con colpi di teatro il cui solo effetto è deprimere la rispettiva tifoseria. Con una prospettiva che giorno dopo giorno rischia di diventare certezza: buttare via la stagione già nel mese di settembre, senza nemmeno averla iniziata. Le vicende sono note.
Sulla sponda Molfetta Sportiva la soap opera della ricerca di un'allenatore "libero" dalle direttive presidenziali va avanti oramai da anni, con l'alternarsi di personaggi sovente improbabili o di piste che durano lo spazio di una prima pagina. Adesso l'estenuante vicenda sembra giunta all'epilogo. Ad Angelo Germinario il compito di ridare nuova linfa ad uno spogliatoio e ad un ambiente a dir poco depresso.
Realisticamente, e in un lasso di tempo così breve, quanto è possibile intervenire sul gruppo messo a disposizione di Germinario per migliorarlo? Ecco il punto: passando da un'incertezza estiva all'altra per quel che concerne la questione allenatore, è sfumato il tempo per stilare un minimo di progetto. E adesso resta la sola prospettiva di fare in fretta e come viene, per dare un minimo di competitività a una squadra che in tre giornate ha subito tre sconfitte in Campionato e due in Coppa Italia Eccellenza tra andata e ritorno.
Ciò che bisogna chiedersi rispetto all'allenatore molfettese è: si doveva proprio arrivare alla notte fra 20 e 21 settembre per capire che il rapporto fra Lanza e la rosa molfettese non stesse più in piedi? La rottura era solo questione di tempo, ma questo tempo è maturato nel momento più sbagliato che si potesse.
A unire la tumultuose vicenda del club molfettese, in questo settembre di patimenti, è la scomparsa di una parola-chiave del vocabolario di qualsiasi società calcistica: programmazione. Che in circostanze del genere è cosa impossibile da attuare. E così, la Molfetta Sportiva si ritrova in pieno settembre a dovere ancora definire un progetto tecnico credibile.
Doveva essere l'anno del rilancio, minaccia di trasformarsi in una stagione strozzata in culla.
Molfetta era una potenza assoluta del calcio, e prima o poi tornerà a esserlo perché è nell'ordine delle cose che sia così. Ma per adesso il club sembra impegnato a superarsi con colpi di teatro il cui solo effetto è deprimere la rispettiva tifoseria. Con una prospettiva che giorno dopo giorno rischia di diventare certezza: buttare via la stagione già nel mese di settembre, senza nemmeno averla iniziata. Le vicende sono note.
Sulla sponda Molfetta Sportiva la soap opera della ricerca di un'allenatore "libero" dalle direttive presidenziali va avanti oramai da anni, con l'alternarsi di personaggi sovente improbabili o di piste che durano lo spazio di una prima pagina. Adesso l'estenuante vicenda sembra giunta all'epilogo. Ad Angelo Germinario il compito di ridare nuova linfa ad uno spogliatoio e ad un ambiente a dir poco depresso.
Realisticamente, e in un lasso di tempo così breve, quanto è possibile intervenire sul gruppo messo a disposizione di Germinario per migliorarlo? Ecco il punto: passando da un'incertezza estiva all'altra per quel che concerne la questione allenatore, è sfumato il tempo per stilare un minimo di progetto. E adesso resta la sola prospettiva di fare in fretta e come viene, per dare un minimo di competitività a una squadra che in tre giornate ha subito tre sconfitte in Campionato e due in Coppa Italia Eccellenza tra andata e ritorno.
Ciò che bisogna chiedersi rispetto all'allenatore molfettese è: si doveva proprio arrivare alla notte fra 20 e 21 settembre per capire che il rapporto fra Lanza e la rosa molfettese non stesse più in piedi? La rottura era solo questione di tempo, ma questo tempo è maturato nel momento più sbagliato che si potesse.
A unire la tumultuose vicenda del club molfettese, in questo settembre di patimenti, è la scomparsa di una parola-chiave del vocabolario di qualsiasi società calcistica: programmazione. Che in circostanze del genere è cosa impossibile da attuare. E così, la Molfetta Sportiva si ritrova in pieno settembre a dovere ancora definire un progetto tecnico credibile.
Doveva essere l'anno del rilancio, minaccia di trasformarsi in una stagione strozzata in culla.