Calcio
Molfetta Sportiva: almeno il minimo sindacale è quasi raggiunto
Salvezza quasi raggiunta, ma l’annata rimane comunque negativa
Molfetta - mercoledì 30 marzo 2016
7.24
La Molfetta Sportiva in piena lotta per il mantenimento della categoria. Già questo basta e avanza per etichettare come negativa l'annata biancorossa, al di là del prosieguo della stagione che deve assolutamente garantire la salvezza. Soltanto pensare di rischiare i playout sarebbe un qualcosa di impossibile da digerire, anche in considerazione delle qualità presenti nell'attuale organico. A prescindere infatti dalle numerose lacune finora emerse e dalla rivoluzione compiuta nel mercato estivo, la Molfetta Sportiva 1917 ha tutti i mezzi necessari per togliersi il prima possibile dalla zona calda. Vitale, Senè e Fieroni non possono non costituire rinforzi di valore se analizzati singolarmente, ma è sempre il campo a dover darne la conferma.
Ambientarsi a Molfetta in una formazione che mai avrebbe pensato di lottare per la salvezza costituisce una parziale giustificazione. Indipendentemente dalle ultime giornate ciò che però più preoccupava ogni tifoso molfettese è stata l'assenza di determinazione nell'affrontare le sfide contro formazioni di pari o inferiore livello. Troppo spesso la Molfetta Sportiva è scesa in campo molla, abulica, quando almeno l'aspetto caratteriale avrebbe dovuto essere garantito, come dimostrato dai numerosi goal presi in totale (ben 37) e nel recupero, oltre alla tardiva reazione quasi sempre inutile ai fini del risultato. L'altro aspetto da analizzare è la mancata svolta sotto la gestione del duo Lanza-Iennaco. Lanza ci ha provato ancora. Esonerato Fumai a inizio stagione, ha ripreso a dirigere l'orchestra molfettese dalla panchina. Un tentativo fallito, ma ripetuto vista l'incapacità del presidente di fare solo il presidente.
E infatti le cose non sono andate meglio, non riuscendo a trovare né lo schema, né gli uomini giusti per far cambiare marcia alla squadra. Mentalità, chiarezza dentro e fuori dal campo, solidità e concretezza, qualità finora mancate alla Molfetta Sportiva, pronta al rush salvezza con la speranza di aver sistemato la difesa ballerina e il centrocampo a volte privo di mordente. Si incrociano le dita, augurandosi il ritorno di una squadra almeno in grado di mettersi alle spalle una stagione negativa. Il minimo sindacale, almeno quello, è stato quasi messo in cassaforte.
Ambientarsi a Molfetta in una formazione che mai avrebbe pensato di lottare per la salvezza costituisce una parziale giustificazione. Indipendentemente dalle ultime giornate ciò che però più preoccupava ogni tifoso molfettese è stata l'assenza di determinazione nell'affrontare le sfide contro formazioni di pari o inferiore livello. Troppo spesso la Molfetta Sportiva è scesa in campo molla, abulica, quando almeno l'aspetto caratteriale avrebbe dovuto essere garantito, come dimostrato dai numerosi goal presi in totale (ben 37) e nel recupero, oltre alla tardiva reazione quasi sempre inutile ai fini del risultato. L'altro aspetto da analizzare è la mancata svolta sotto la gestione del duo Lanza-Iennaco. Lanza ci ha provato ancora. Esonerato Fumai a inizio stagione, ha ripreso a dirigere l'orchestra molfettese dalla panchina. Un tentativo fallito, ma ripetuto vista l'incapacità del presidente di fare solo il presidente.
E infatti le cose non sono andate meglio, non riuscendo a trovare né lo schema, né gli uomini giusti per far cambiare marcia alla squadra. Mentalità, chiarezza dentro e fuori dal campo, solidità e concretezza, qualità finora mancate alla Molfetta Sportiva, pronta al rush salvezza con la speranza di aver sistemato la difesa ballerina e il centrocampo a volte privo di mordente. Si incrociano le dita, augurandosi il ritorno di una squadra almeno in grado di mettersi alle spalle una stagione negativa. Il minimo sindacale, almeno quello, è stato quasi messo in cassaforte.