Calcio
Mauro Lanza: personaggio per forza
Presidente personaggio. Sempre colorito nel linguaggio e mai banale.
Molfetta - mercoledì 15 luglio 2015
11.53
«Lanza raggiunge un accordo con la Nuova Molfetta. Nasce la Molfetta Sportiva 1917». Era la sera del 25 giugno 2015 quando le agenzie di stampa iniziarono a battere la notizia che fece sobbalzare gli appassionati di calcio e non solo. Mauro Lanza aveva deciso che la Libertas Molfetta si sarebbe unita alla Nuova Molfetta 1983. Quel "patto" buttato lì, fece credere a molti che Lanza, l'uomo del metano, e proprietario della società calcistica molfettese, avesse fatto la scelta giusta. Mauro Lanza, meglio conosciuto come «pezza lord», si dice un passionale del calcio di casa nostra. Uno che tra una battuta e l'altra si presenta alla stampa, allibita per l'energia ed il comportamento sopra le righe del personaggio, con parole che in realtà si dimostrano a dir poco profetiche: «p'veng, servn l'trrais!» (per vincere servono i soldi).
A causa del suo modo di essere è spesso stato oggetto delle contumelie della stampa improvvisamente felice di poter parlare di un personaggio erroneamente ritenuto «sui generis», salvo scoprire che Lanza, è tutto fuorché un parvenu, un ultimo arrivato, un fenomeno da circo. Anzi, è il classico Presidente personaggio, ovvero colui che con la sua spontaneità, la sua carica e la sua personalità diventa un tutt'uno con la società. Per non confondersi, non parliamo dei presidenti ordinari, giacca e cravatta. No. Lanza ha riportato d'attualità un genere che sembrava sparito dal mondo del calcio di oggi, fatto di quattrini, marketing, pubblicità. Ovvero quello del presidente che corre in campo con la squadra, della persona le cui battute non sono mai banali, di un uomo da cui puoi aspettarti di tutto in qualsiasi momento. I discorsi spesso inconcludenti, almeno all'apparenza, sono oggetto di battute e sfottò da parte di molti. Ma per Lanza non è indispensabile avere una laurea e parlare bene l'italiano per essere rispettato. Se hai il coraggio delle tue idee e non hai paura di dirle, guadagni la stima di tutti. E quando parla lui, di sicuro lo ascoltano tutti, seppur lo faccia con modi talvolta austeri, talvolta burberi.
Oggi il Pantheon dei Presidenti personaggi ha un nuovo candidato: "pezza lord", Mauro Lanza. E sicuramente la sua presenza rappresenta una boccata d'aria fresca per il calcio nostrano. La sua risposta pronta, il suo sapersi destreggiarsi - nonostante qualche difficoltà - davanti alle telecamere, quel modo poco genuino di porsi nei confronti della squadra, della tifoseria e delle istituzioni («u'sindc nen' è ne pe pe» il sindaco non è una sciocca) rappresentano un qualcosa a cui il calcio nostrano non era più abituato. I tifosi della Molfetta Sportiva 1917, sono stati i primi ad essere sconvolti dal personaggio immaginando tempi difficili per la squadra.
Oggi la Molfetta Sportiva 1917 è ancora al suo posto grazie anche a Lanza, più simpatico e meno improvvisato, anche se si limita ad essere sempre e comunque se stesso. L'ultimo dei presidentissimi. Nel suo "ideale" di società ci sono dirigenti - a tutti i livelli - che vanno e vengono, che cambiano ruolo, che vedono il loro potere aumentare o diminuire nel giro di ore. Alla faccia di ogni tipo di progetto, sembrava che Lanza fosse ormai vittima del suo personaggio. Per forza costretto a stupire, a "migliorare" le sue performance decisionali. In mezzo al pasticcio solo fino a qualche mese fa c'erano i tifosi. Bastava farsi un giro sui forum per capire come la pensavano e da che parte stavano. Hanno invaso la bacheca del profilo facebook ufficiale della Libertas Molfetta per sfogarsi contro il loro presidente dopo ogni risultato poco esaltante. Non ne potevano più. Spostavano il tiro sulla campagna di rafforzamento che non c'era stata. Il termometro di un'insoddisfazione arrivata ai livelli di guardia.
L'invasione del tifo biancorosso alla Fabbrica di San Domenico nella conferenza stampa di presentazione dell'organigramma societario sembra aver riacceso l'amore, un amore che solo qualche settimana fa sembrava lontano anni luce, appartenente a un'altra era: e invece è tornato.
A causa del suo modo di essere è spesso stato oggetto delle contumelie della stampa improvvisamente felice di poter parlare di un personaggio erroneamente ritenuto «sui generis», salvo scoprire che Lanza, è tutto fuorché un parvenu, un ultimo arrivato, un fenomeno da circo. Anzi, è il classico Presidente personaggio, ovvero colui che con la sua spontaneità, la sua carica e la sua personalità diventa un tutt'uno con la società. Per non confondersi, non parliamo dei presidenti ordinari, giacca e cravatta. No. Lanza ha riportato d'attualità un genere che sembrava sparito dal mondo del calcio di oggi, fatto di quattrini, marketing, pubblicità. Ovvero quello del presidente che corre in campo con la squadra, della persona le cui battute non sono mai banali, di un uomo da cui puoi aspettarti di tutto in qualsiasi momento. I discorsi spesso inconcludenti, almeno all'apparenza, sono oggetto di battute e sfottò da parte di molti. Ma per Lanza non è indispensabile avere una laurea e parlare bene l'italiano per essere rispettato. Se hai il coraggio delle tue idee e non hai paura di dirle, guadagni la stima di tutti. E quando parla lui, di sicuro lo ascoltano tutti, seppur lo faccia con modi talvolta austeri, talvolta burberi.
Oggi il Pantheon dei Presidenti personaggi ha un nuovo candidato: "pezza lord", Mauro Lanza. E sicuramente la sua presenza rappresenta una boccata d'aria fresca per il calcio nostrano. La sua risposta pronta, il suo sapersi destreggiarsi - nonostante qualche difficoltà - davanti alle telecamere, quel modo poco genuino di porsi nei confronti della squadra, della tifoseria e delle istituzioni («u'sindc nen' è ne pe pe» il sindaco non è una sciocca) rappresentano un qualcosa a cui il calcio nostrano non era più abituato. I tifosi della Molfetta Sportiva 1917, sono stati i primi ad essere sconvolti dal personaggio immaginando tempi difficili per la squadra.
Oggi la Molfetta Sportiva 1917 è ancora al suo posto grazie anche a Lanza, più simpatico e meno improvvisato, anche se si limita ad essere sempre e comunque se stesso. L'ultimo dei presidentissimi. Nel suo "ideale" di società ci sono dirigenti - a tutti i livelli - che vanno e vengono, che cambiano ruolo, che vedono il loro potere aumentare o diminuire nel giro di ore. Alla faccia di ogni tipo di progetto, sembrava che Lanza fosse ormai vittima del suo personaggio. Per forza costretto a stupire, a "migliorare" le sue performance decisionali. In mezzo al pasticcio solo fino a qualche mese fa c'erano i tifosi. Bastava farsi un giro sui forum per capire come la pensavano e da che parte stavano. Hanno invaso la bacheca del profilo facebook ufficiale della Libertas Molfetta per sfogarsi contro il loro presidente dopo ogni risultato poco esaltante. Non ne potevano più. Spostavano il tiro sulla campagna di rafforzamento che non c'era stata. Il termometro di un'insoddisfazione arrivata ai livelli di guardia.
L'invasione del tifo biancorosso alla Fabbrica di San Domenico nella conferenza stampa di presentazione dell'organigramma societario sembra aver riacceso l'amore, un amore che solo qualche settimana fa sembrava lontano anni luce, appartenente a un'altra era: e invece è tornato.