Calcio
La vera battaglia di Lanza: il mercato estivo
Tanti nomi e ancora poche certezze.
Molfetta - mercoledì 8 luglio 2015
7.37
Sistemata la questione allenatore, esauditi i desideri di avere un'unica e ambiziosa società, ora per la Molfetta Sportiva 1917 (per il presidente Mauro Lanza) viene il bello. E il difficile. Il bello di un mercato che prevede acquisti mirati, nel solco di quel che chiede il tecnico, e del suo gioco impetuoso, fisico e anche armonico, perché la prossima dev'essere un'altra stagione da Molfetta, come sono le promesse e le premesse di un campionato chiuso con qualche rimpianto di troppo. E perché i nomi in agenda, da Nicola e Massimo Fumai a Tenzone e Fabio Campanella e chi altro verrà, sono i nomi giusti.
Non i bagliori delle stelle, ma la sostanza che serve. Le stelle, la Molfetta Sportiva 1917, già le contempla. E qui, appunto, viene il difficile. Il tormento che non è ancora tale, ma che emerge, si sparge e mette a dura prova l'abilità del club, segnatamente di Lanza già così abile, e duro, deciso, nell'affrontare prima Fumai (affare semplice), poi le riconferme di Marco Vitale, Bruno Sallustio, Nicola Grazioso, Francesco Musacco e del capitano Francesco Cantatore (meno facile). Il problema sta appunto in queste stelle, che sono il punto di partenza della Molfetta Sportiva 1917 che sarà. Non avrebbe senso, altrimenti, ricominciare senza uno di loro. E quel che accade in queste ore, in questi giorni, è il prevedibile cumulo di occasioni/tentazioni che si sommano sui nomi dei vari assi biancorossi: da squadre di Eccellenza a chissà chi altro, fra procuratori che fanno il loro gioco, e messaggi che arrivano, diretti e trasversali. Cosa accadrà?
Noi diciamo che non deve accadere niente di traumatico nell'assetto di questo Molfetta e dei suoi indiscussi talenti, quel triangolo che parte dai tanti gol di Sallustio, ha la sua forza d'urto in Vitale, e si completa con la genialità di Grazioso e le parate di Musacco. Bisogna che tutti comprendano come oggi la Molfetta Sportiva 1917 sia un grande club, non la riserva dei grandi club di categoria. Dove è un onore poter giocare. Bisogna che Lanza sappia farsi valere, così come ha fatto in questi giorni di giugno. Duro, deciso. Nel segno del Molfetta, di Molfetta.
Non i bagliori delle stelle, ma la sostanza che serve. Le stelle, la Molfetta Sportiva 1917, già le contempla. E qui, appunto, viene il difficile. Il tormento che non è ancora tale, ma che emerge, si sparge e mette a dura prova l'abilità del club, segnatamente di Lanza già così abile, e duro, deciso, nell'affrontare prima Fumai (affare semplice), poi le riconferme di Marco Vitale, Bruno Sallustio, Nicola Grazioso, Francesco Musacco e del capitano Francesco Cantatore (meno facile). Il problema sta appunto in queste stelle, che sono il punto di partenza della Molfetta Sportiva 1917 che sarà. Non avrebbe senso, altrimenti, ricominciare senza uno di loro. E quel che accade in queste ore, in questi giorni, è il prevedibile cumulo di occasioni/tentazioni che si sommano sui nomi dei vari assi biancorossi: da squadre di Eccellenza a chissà chi altro, fra procuratori che fanno il loro gioco, e messaggi che arrivano, diretti e trasversali. Cosa accadrà?
Noi diciamo che non deve accadere niente di traumatico nell'assetto di questo Molfetta e dei suoi indiscussi talenti, quel triangolo che parte dai tanti gol di Sallustio, ha la sua forza d'urto in Vitale, e si completa con la genialità di Grazioso e le parate di Musacco. Bisogna che tutti comprendano come oggi la Molfetta Sportiva 1917 sia un grande club, non la riserva dei grandi club di categoria. Dove è un onore poter giocare. Bisogna che Lanza sappia farsi valere, così come ha fatto in questi giorni di giugno. Duro, deciso. Nel segno del Molfetta, di Molfetta.