Basket
La Pallacanestro Molfetta lotta, ma Ceglie è troppo forte
Si ferma a quattro la striscia positiva di risultati della Pallacanestro Molfetta
Molfetta - domenica 12 aprile 2015
8.53
Si piega. Frena. Ma non si spezza e non perde l'ottimismo. La Pallacanestro Molfetta riparte dal Ceglie, dopo aver vinto sul campo del Magic Galatina, e chiude il cerchio che l'ha vista mettere a referto quattro vittorie consecutive, con 22 punti e occupare la settima posizione in classifica.
L'Azzollini bis nonostante la sconfitta al Pala Poli sta andando come l'interessato e i tifosi si auguravano, ma le ultime giornate di campionato serviranno a gettare le basi importanti per il futuro. Serve però una risposta immediata dopo l'encefalogramma piatto visto col Ceglie. Perché queste gare le vinci più col carattere che con la tecnica sotto canestro. Nelle favole che si rispettano c'è sempre un lieto fine. Stavolta no. Perché la strega cattiva, di Paulo Cesar Motta, subentrato al dimissionario Caricasole, s'è rivelata fuori portata dei comuni mortali che l'hanno affrontata. E non ha avuto bisogno di pozioni o sortilegi per conquistare la vittoria. È bastato mettere in evidenza il suo infinito talento e la straripante forza fisica.
Il Ceglie è sembrato da subito di un altro pianeta. La Pallacanestro Molfetta ha avuto il merito di restare viva per 4/4 e mollare solo nel finale con il risultato di 62-73. La sveglia è suonata, sfortunatamente troppo tardi. E la Pallacanestro Molfetta ha dovuto arrendersi alla realtà.
Nel campionato di Serie D pochi roster hanno la qualità e la struttura della Pallacanestro Molfetta, che al cospetto del Ceglie è sembrata Pollicino. I ragazzi di Paulo Cesar Motta sono una macchina quasi perfetta. Squadra forte nel pitturato, dalla media e lunga distanza, compatta, capace di giocare a ritmi altissimi. Insomma troppo Ceglie per questa Pallacanestro Molfetta, che s'è arresa alla più forte.
L'Azzollini bis nonostante la sconfitta al Pala Poli sta andando come l'interessato e i tifosi si auguravano, ma le ultime giornate di campionato serviranno a gettare le basi importanti per il futuro. Serve però una risposta immediata dopo l'encefalogramma piatto visto col Ceglie. Perché queste gare le vinci più col carattere che con la tecnica sotto canestro. Nelle favole che si rispettano c'è sempre un lieto fine. Stavolta no. Perché la strega cattiva, di Paulo Cesar Motta, subentrato al dimissionario Caricasole, s'è rivelata fuori portata dei comuni mortali che l'hanno affrontata. E non ha avuto bisogno di pozioni o sortilegi per conquistare la vittoria. È bastato mettere in evidenza il suo infinito talento e la straripante forza fisica.
Il Ceglie è sembrato da subito di un altro pianeta. La Pallacanestro Molfetta ha avuto il merito di restare viva per 4/4 e mollare solo nel finale con il risultato di 62-73. La sveglia è suonata, sfortunatamente troppo tardi. E la Pallacanestro Molfetta ha dovuto arrendersi alla realtà.
Nel campionato di Serie D pochi roster hanno la qualità e la struttura della Pallacanestro Molfetta, che al cospetto del Ceglie è sembrata Pollicino. I ragazzi di Paulo Cesar Motta sono una macchina quasi perfetta. Squadra forte nel pitturato, dalla media e lunga distanza, compatta, capace di giocare a ritmi altissimi. Insomma troppo Ceglie per questa Pallacanestro Molfetta, che s'è arresa alla più forte.