Basket
La LSB Lecce piega la Clean Up Molfetta, ancora senza vittorie. Finisce 89-69
I salentini vincono al debutto casalingo di questa stagione
Molfetta - lunedì 14 ottobre 2024
La seconda giornata del campionato di serie C interregionale s'è accesa ieri sera con l'anticipo tra la Scuola di Basket Lecce e la Clean Up Molfetta: i salentini, al debutto in casa, vincono senza troppi patemi (89-69 il finale, primo hurrà stagionale) dominando nei primi due quarti (47-30 il punteggio all'intervallo lungo, addirittura 73-46 alla mezz'ora). La squadra leccese, quindi, riscatta la sconfitta di Fasano, mentre il club di Solimini, caduto nei minuti finali al PalaPoli al debutto con Monteroni, non ha ancora trovato il primo successo stagionale. Una serata nera, dunque, per i biancorossi, mai in partita e imprecisi al tiro, certificata dall'1/24 dalla linea dei 6.75 metri: appena 4,2 la percentuale di realizzazione, con l'unica tripla firmata da Mezzina. Due i giocatori in doppia cifra: Didonna (16 punti) e Infante (13).
La cronaca. A Lecce, il tecnico Gesmundo si presenta con Scarpone, Delmas, Mezzina, Chiriatti e Infante dal primo minuto. Avvio shock per gli ospiti (7-0), con la tripla di Mezzina (sarà la prima ed ultima dell'intera sfida) a rosicchiare lo svantaggio (7-3). Ma è solo un fuoco di paglia: i padroni di casa, con Ouandie, Cantagalli e Laudisa (52 punti in tre), volano sopra la doppia cifra di vantaggio, salendo fino al +13 (20-7 e 24-11), prima del 26-13, peggior parziale della partita, che chiude il primo quarto. Un divario che aumenta col passare dei minuti (31-16), nonostante la prova gagliarda di Didonna (16 punti e 6 rimbalzi complessivi), anche perché i biancorossi incappano in una serata nera al tiro da tre punti: all'ultima sirena sarà 1/24, il 4,2%, un'arma senza la quale non riescono ad arginare la furia dei salentini. Infante e Mezzina ci provano in tutti i modi, ma al 20' sono già 17 i punti di svantaggio, 47-30, e pochi i tiri liberi segnati: alla fine saranno 18/31. Dopo la pausa lunga, lo spartito non cambia con Lecce che ha una voglia matta di cancellare lo stop di Fasano (57-33, +24), mentre Molfetta si lecca le ferite e, a questo punto, cerca soltanto di limitare i danni, buttando nella mischia anche alcuni giovani. I giallorossi toccano il punto più alto poco prima della mezz'ora (73-42, +31), con il terzo quarto che si chiude sul 73-46. L'ultimo quarto - l'unico che Molfetta porta a casa, 16-23 - non offre spunti di riflessione, con Lecce avanti 83-55: gli ospiti piazzano un break in cui ricuciono il gap (3-8, 86-63 di Suraci), ma Esposito riaccelera dai 6.75. Finisce 89-69.
Il post-gara. Secondo disco rosso consecutivo per la Clean Up Molfetta con Gesmundo che, a fine partita, non salva nulla. «Non è andato niente bene - ha detto -, a partire dall'approccio per finire a quanto ci siamo detti durante l'ultima settimana. L'unica nota positiva è che questi schiaffoni sono arrivati presto, con l'auspicio che destino tutti quanti noi». Una lezione molto pesante con 20 punti di svantaggio alla sirena finale. «Sappiamo pure che Lecce, a cui vanno fatti i complimenti per la prova fatta - ha proseguito il coach molfettese -, ci è superiore per budget e per roster e che abbiamo due obiettivi differenti, ma questo non significa che potevamo fare molto di più». E domenica altro test probante, stavolta al PalaPoli: «Ci rimboccheremo le maniche sin da subito e lavoreremo ancora meglio di quanto stiamo facendo - ha concluso Gesmundo - cercando di arrivare alla gara interna con Potenza con un'altra fame e attenzione».
La cronaca. A Lecce, il tecnico Gesmundo si presenta con Scarpone, Delmas, Mezzina, Chiriatti e Infante dal primo minuto. Avvio shock per gli ospiti (7-0), con la tripla di Mezzina (sarà la prima ed ultima dell'intera sfida) a rosicchiare lo svantaggio (7-3). Ma è solo un fuoco di paglia: i padroni di casa, con Ouandie, Cantagalli e Laudisa (52 punti in tre), volano sopra la doppia cifra di vantaggio, salendo fino al +13 (20-7 e 24-11), prima del 26-13, peggior parziale della partita, che chiude il primo quarto. Un divario che aumenta col passare dei minuti (31-16), nonostante la prova gagliarda di Didonna (16 punti e 6 rimbalzi complessivi), anche perché i biancorossi incappano in una serata nera al tiro da tre punti: all'ultima sirena sarà 1/24, il 4,2%, un'arma senza la quale non riescono ad arginare la furia dei salentini. Infante e Mezzina ci provano in tutti i modi, ma al 20' sono già 17 i punti di svantaggio, 47-30, e pochi i tiri liberi segnati: alla fine saranno 18/31. Dopo la pausa lunga, lo spartito non cambia con Lecce che ha una voglia matta di cancellare lo stop di Fasano (57-33, +24), mentre Molfetta si lecca le ferite e, a questo punto, cerca soltanto di limitare i danni, buttando nella mischia anche alcuni giovani. I giallorossi toccano il punto più alto poco prima della mezz'ora (73-42, +31), con il terzo quarto che si chiude sul 73-46. L'ultimo quarto - l'unico che Molfetta porta a casa, 16-23 - non offre spunti di riflessione, con Lecce avanti 83-55: gli ospiti piazzano un break in cui ricuciono il gap (3-8, 86-63 di Suraci), ma Esposito riaccelera dai 6.75. Finisce 89-69.
Il post-gara. Secondo disco rosso consecutivo per la Clean Up Molfetta con Gesmundo che, a fine partita, non salva nulla. «Non è andato niente bene - ha detto -, a partire dall'approccio per finire a quanto ci siamo detti durante l'ultima settimana. L'unica nota positiva è che questi schiaffoni sono arrivati presto, con l'auspicio che destino tutti quanti noi». Una lezione molto pesante con 20 punti di svantaggio alla sirena finale. «Sappiamo pure che Lecce, a cui vanno fatti i complimenti per la prova fatta - ha proseguito il coach molfettese -, ci è superiore per budget e per roster e che abbiamo due obiettivi differenti, ma questo non significa che potevamo fare molto di più». E domenica altro test probante, stavolta al PalaPoli: «Ci rimboccheremo le maniche sin da subito e lavoreremo ancora meglio di quanto stiamo facendo - ha concluso Gesmundo - cercando di arrivare alla gara interna con Potenza con un'altra fame e attenzione».