Calcio
L’ultima spiaggia di Lanza
Accordo con la Nuova Molfetta Calcio 1983 e quel rilancio del calcio molfettese (quasi) obbligato.
Molfetta - domenica 5 luglio 2015
8.49
Siamo a fine giugno e l'ultima spiaggia dovrebbe essere quella dei bagnanti davanti all'imminente fine dell'estate. Nel calcio, se non hai Mauro Lanza nei paraggi, non è la stagione giusta. Invece dopo un finale-horror di stagione, Lanza si ritrovava già in difficoltà. E se proprio non rappresenterà l'ultima spiaggia, la fusione societaria con la Nuova Molfetta posizionava - già a fine giugno - i vertici biancorossi davanti a un bivio: o proseguire il percorso delle ultime stagioni o potrebbe essere già il momento di scelte fino a qualche settimana fa nemmeno immaginabili.
L'iniziale volontà di voler procedere come "presidente tuttofare" lasciava presagire una stagione più difficile delle precedenti, dopo un'annata così, che la scorsa estate non era in preventivo nemmeno nei peggiori incubi biancorossi: 44 punti su 30 incontri giocati, 13 vittorie, 5 pareggi e 12 sconfitte. Una stagione deludente che non ha convinto nemmeno i tabellini. Di lì la volontà di mettersi la mano sulla coscienza e la susseguente suggestione di sedersi ad un tavolo e trovare la soluzione migliore. Prima l'approccio con la Nuova Molfetta, poi quello col Bisceglie Calcio di Nicola Canonico e poi ancora il definitivo innamoramento con i marinai. Un estate che resterà nella storia. Più che storia, preistoria.
Preoccupava un nuovo flop, una nuova gestione autoritaria in mano al solo Lanza che i tifosi non avrebbero più accettato. Quest'anno sono mancati i risultati, ma ancor di più la totale mancanza di gioco. Poche idee, poca progettualità. Ma "il Molfetta" non è così povero come ci raccontano i risultati e i paragoni col passato. E con questi ingredienti, qualcosa di più bisognava raccogliere.
Lanza ci ha messo del suo, insomma. C'è la sensazione che il presidente voglia ricominciare la stagione in sordina, forse sapendo di poter contare sulla collaborazione dei nuovi organi societari. Con le attenuanti già pronte, in questi anni, non è riuscito a inventarsi una nuova formula: senza campioni, ma con più idee. Invece in quella Libertas Molfetta, quella delle ultime due annate, mancavano gli uni e le altre. E l'ultima spiaggia – quella della fusione societaria - diventa una destinazione obbligata.
L'iniziale volontà di voler procedere come "presidente tuttofare" lasciava presagire una stagione più difficile delle precedenti, dopo un'annata così, che la scorsa estate non era in preventivo nemmeno nei peggiori incubi biancorossi: 44 punti su 30 incontri giocati, 13 vittorie, 5 pareggi e 12 sconfitte. Una stagione deludente che non ha convinto nemmeno i tabellini. Di lì la volontà di mettersi la mano sulla coscienza e la susseguente suggestione di sedersi ad un tavolo e trovare la soluzione migliore. Prima l'approccio con la Nuova Molfetta, poi quello col Bisceglie Calcio di Nicola Canonico e poi ancora il definitivo innamoramento con i marinai. Un estate che resterà nella storia. Più che storia, preistoria.
Preoccupava un nuovo flop, una nuova gestione autoritaria in mano al solo Lanza che i tifosi non avrebbero più accettato. Quest'anno sono mancati i risultati, ma ancor di più la totale mancanza di gioco. Poche idee, poca progettualità. Ma "il Molfetta" non è così povero come ci raccontano i risultati e i paragoni col passato. E con questi ingredienti, qualcosa di più bisognava raccogliere.
Lanza ci ha messo del suo, insomma. C'è la sensazione che il presidente voglia ricominciare la stagione in sordina, forse sapendo di poter contare sulla collaborazione dei nuovi organi societari. Con le attenuanti già pronte, in questi anni, non è riuscito a inventarsi una nuova formula: senza campioni, ma con più idee. Invece in quella Libertas Molfetta, quella delle ultime due annate, mancavano gli uni e le altre. E l'ultima spiaggia – quella della fusione societaria - diventa una destinazione obbligata.