Calcio
Il Borgorosso e i sogni impossibili che diventano realtà
Al Campo Comunale di Santeramo finisce 3-5 per l'undici di Patruno. E' semifinale.
Molfetta - domenica 17 maggio 2015
19.30
Chi pensava che il Borgorosso Molfetta non avesse più niente da chiedere alla sua stagione, si sbagliava di grosso. Un bel 3-5 per celebrare al meglio la semifinale di Coppa Puglia. Il Borgorosso di oggi è una squadra serena e in salute, senza alcun problema di classifica. Una situazione ideale per sprigionare una partita divertente, leggera, dove non mancano le occasioni e nemmeno del buon calcio. I precisi sincronismi del Santeramo prevalgono nella primissima parte di gara, quando la banda di Patruno parte col freno a mano tirato. Come da consuetudine col passare dei minuti però il Borgorosso assume il controllo della gara grazie al solito, ottimo, palleggio e a una invidiabile condizione fisica. Murolo, autore di una tripletta, non perdona. Guadagno e Ragno fanno il resto. Il Borgorosso va, il Borgorosso sogna.
Sognare è bello e non costa nulla. Al sicuro, al riparo, sotto le coperte, possiamo sognare quello che vogliamo. Possiamo immaginarci immortali, possiamo diventare, per qualche ora, quello che abbiamo sempre voluto essere. Ma ci sono dei sogni che sono dei peccati. Ci sono dei sogni che qualcuno vorrebbe provare a strapparti violentemente di mano. Ma è proprio quando hai tutti contro, è proprio quando sei un Davide in mezzo a tanti Golia, è proprio quando a qualcuno piacerebbe svegliarti di botto e tirarti giù dal letto, che è più bello sognare. E anzi, alla faccia di tutti, realizzarli quei sogni. Iscriversi all'Olimpo del calcio, e fare ciao ciao con la manina a tutti.
Perchè è questo che stasera ha fatto il Borgorosso Molfetta. E non è la prima volta. Ha deciso che il sogno doveva diventare realtà. Ha deciso che era il momento di diventare grande. Alla faccia di chi non ci credeva, la truppa di Patruno ha dominato il campionato di Terza Categoria, a modo suo. Ora si sta ripetendo in Coppa Puglia. Niente calcio spettacolo, quello lo lasciano agli altri. La Terza Categoria così come la Coppa Puglia è per gente disposta a dare l'anima in campo. E anche a far volare qualche calcione se necessario.
Qualche pareggio consecutivio di troppo. Ma in Coppa Puglia, va bene anche così. In Coppa Puglia anche i sogni devono essere concreti, devono essere meritati. Con il sudore, con il sangue e con le lacrime.
Le lacrime di gioia di una squadra che in estate non sapeva neppure se venire alla luce. Le lacrime di una piccola squadra, che, un passo alla volta, ha saputo conquistarsi questa storica promozione e questa storica semifinale. Eppure, è proprio per questo che il sogno del Borgorosso è così bello. Perchè è maledettamente impossibile. Perchè è una di quelle storie che piacciono tanto, una di quelle storie in cui anche sognare sembrava troppo, e invece eccoci qui. Ora un brindisi negli spogliatoi per il terzo tempo targato Antonio (Tony) Alberga, sempre pronto ai festeggiamenti, due foto su facebook e pass per la semifinale in tasca. Champagne sì, ma con le bollicine stavolta. Bravo, Borgorosso Molfetta. E in bocca al lupo.
Sognare è bello e non costa nulla. Al sicuro, al riparo, sotto le coperte, possiamo sognare quello che vogliamo. Possiamo immaginarci immortali, possiamo diventare, per qualche ora, quello che abbiamo sempre voluto essere. Ma ci sono dei sogni che sono dei peccati. Ci sono dei sogni che qualcuno vorrebbe provare a strapparti violentemente di mano. Ma è proprio quando hai tutti contro, è proprio quando sei un Davide in mezzo a tanti Golia, è proprio quando a qualcuno piacerebbe svegliarti di botto e tirarti giù dal letto, che è più bello sognare. E anzi, alla faccia di tutti, realizzarli quei sogni. Iscriversi all'Olimpo del calcio, e fare ciao ciao con la manina a tutti.
Perchè è questo che stasera ha fatto il Borgorosso Molfetta. E non è la prima volta. Ha deciso che il sogno doveva diventare realtà. Ha deciso che era il momento di diventare grande. Alla faccia di chi non ci credeva, la truppa di Patruno ha dominato il campionato di Terza Categoria, a modo suo. Ora si sta ripetendo in Coppa Puglia. Niente calcio spettacolo, quello lo lasciano agli altri. La Terza Categoria così come la Coppa Puglia è per gente disposta a dare l'anima in campo. E anche a far volare qualche calcione se necessario.
Qualche pareggio consecutivio di troppo. Ma in Coppa Puglia, va bene anche così. In Coppa Puglia anche i sogni devono essere concreti, devono essere meritati. Con il sudore, con il sangue e con le lacrime.
Le lacrime di gioia di una squadra che in estate non sapeva neppure se venire alla luce. Le lacrime di una piccola squadra, che, un passo alla volta, ha saputo conquistarsi questa storica promozione e questa storica semifinale. Eppure, è proprio per questo che il sogno del Borgorosso è così bello. Perchè è maledettamente impossibile. Perchè è una di quelle storie che piacciono tanto, una di quelle storie in cui anche sognare sembrava troppo, e invece eccoci qui. Ora un brindisi negli spogliatoi per il terzo tempo targato Antonio (Tony) Alberga, sempre pronto ai festeggiamenti, due foto su facebook e pass per la semifinale in tasca. Champagne sì, ma con le bollicine stavolta. Bravo, Borgorosso Molfetta. E in bocca al lupo.