Calcio
Giochiamo fino all’ultimo secondo
Il Futsal Molfetta al Palasparti
Molfetta - martedì 1 novembre 2016
Nel giorno di Ognissanti la giocatrici biancoazzurre saranno impegnate nella trasferta calabra contro il Lamezia Terme.
L'ultima partita e quinta giornata di campionato contro le fasanesi si è conclusa in modo sconfortante per le molfettesi che purtroppo non hanno ottenuto alcuna vittoria in casa.
Le giocatrici devono sentire l'esigenza di un riscatto nel successivo match e solo uscendo la grinta, la tenacia e lo spirito di gruppo, valore al primo posto nel gioco di squadra, possono ottenere un risultato soddisfacente. Un risultato ottenuto grazie all'unione.
L'allenatore Iessi dichiara, alla vigilia dell'incontro: «La partita contro il Lamezia avrà le sue difficoltà e ritengo la squadra calabra attrezzata, come il Real Sandos, per la vittoria finale. Inoltre, non giova a noi, ai fini del successivo match, trovarci in inferiorità numerica».
E conclude con un consiglio e una considerazione sul team: «Gli errori non sono di squadra, ma individuali e affiorano anche per nervosismo. Ritengo che bisogna giocare e affrontare le sfide con tranquillità e concentrazione. Il vittimismo non fa per noi: ce la giochiamo fino in fondo».
L'ultima partita e quinta giornata di campionato contro le fasanesi si è conclusa in modo sconfortante per le molfettesi che purtroppo non hanno ottenuto alcuna vittoria in casa.
Le giocatrici devono sentire l'esigenza di un riscatto nel successivo match e solo uscendo la grinta, la tenacia e lo spirito di gruppo, valore al primo posto nel gioco di squadra, possono ottenere un risultato soddisfacente. Un risultato ottenuto grazie all'unione.
L'allenatore Iessi dichiara, alla vigilia dell'incontro: «La partita contro il Lamezia avrà le sue difficoltà e ritengo la squadra calabra attrezzata, come il Real Sandos, per la vittoria finale. Inoltre, non giova a noi, ai fini del successivo match, trovarci in inferiorità numerica».
E conclude con un consiglio e una considerazione sul team: «Gli errori non sono di squadra, ma individuali e affiorano anche per nervosismo. Ritengo che bisogna giocare e affrontare le sfide con tranquillità e concentrazione. Il vittimismo non fa per noi: ce la giochiamo fino in fondo».