Calcio
Gianni de Ceglia lo Special One dei Direttori Sportivi
Maestro nel lavorarsi i giocatori svincolati e non solo
Molfetta - sabato 27 agosto 2016
0.06
Personaggio originale e controverso, sicuramente uno dei migliori Direttori Sportivi in circolazione. Nel corso degli anni ha teso una ragnatela di contatti da paura, lanciando i suoi tentacoli su ogni operazione di mercato.
La forza di Gianni de Ceglia è quella di essere sempre sul pezzo in ogni situazione di mercato per spuntare l'offerta migliore per i propri assistiti, ma non lo fa per la gloria, tutt'altro, le regole del gioco le ha imparate subito e ne ha aggiunte delle sue, in ogni intermediazione niente clausole inerenti lo stipendio. Al Borgorosso Molfetta si gioca per la maglia, per i colori, per la città. Di soldi non si parla.
Ora il suo pezzo più pregiato è Corrado Uva. Il colpo di mercato dell'estate 2016 posto in essere dal DS. Un nuovo importante tassello alla corte di un Michele Patruno che gongola. Ma non l'unico. Importanti anche le altre operazioni di mercato, tra cui, l'ultima in ordine di tempo il tesseramento di Domenico Messina. L'operazione è di quelle da far rizzare i capelli, si parla infatti di cifre a 0 zeri. A testimonianza che al Borgorosso non ci sono trasferimenti "più pagati" nella storia del calcio locale.
Molto spesso tratta i parametro zero. Li ricompra, con la felicità del Borgorosso Molfetta che ne trae giovamento sul campo. E in tutto questo de Ceglia quante volte ci guadagna? Zero. La sua è solo passione. Tra soldoni che svolazzano come fossero farfalle, squadre alla ricerca di fenomeni e giocatori in cerca di sistemazioni valide dove conta l'attaccamento alla maglia, ecco che qui si fa largo il genio di de Ceglia, la sua maestria nel lavorarsi i giocatori svincolati e l'arma in più, quella di credere sempre e fortemente in quello che fa, e che lo ha fatto diventare lo Special One. Poche interviste, zero following. Si vede ma non si sente, come i gatti e i gattopardi. È il re del mercato.
La forza di Gianni de Ceglia è quella di essere sempre sul pezzo in ogni situazione di mercato per spuntare l'offerta migliore per i propri assistiti, ma non lo fa per la gloria, tutt'altro, le regole del gioco le ha imparate subito e ne ha aggiunte delle sue, in ogni intermediazione niente clausole inerenti lo stipendio. Al Borgorosso Molfetta si gioca per la maglia, per i colori, per la città. Di soldi non si parla.
Ora il suo pezzo più pregiato è Corrado Uva. Il colpo di mercato dell'estate 2016 posto in essere dal DS. Un nuovo importante tassello alla corte di un Michele Patruno che gongola. Ma non l'unico. Importanti anche le altre operazioni di mercato, tra cui, l'ultima in ordine di tempo il tesseramento di Domenico Messina. L'operazione è di quelle da far rizzare i capelli, si parla infatti di cifre a 0 zeri. A testimonianza che al Borgorosso non ci sono trasferimenti "più pagati" nella storia del calcio locale.
Molto spesso tratta i parametro zero. Li ricompra, con la felicità del Borgorosso Molfetta che ne trae giovamento sul campo. E in tutto questo de Ceglia quante volte ci guadagna? Zero. La sua è solo passione. Tra soldoni che svolazzano come fossero farfalle, squadre alla ricerca di fenomeni e giocatori in cerca di sistemazioni valide dove conta l'attaccamento alla maglia, ecco che qui si fa largo il genio di de Ceglia, la sua maestria nel lavorarsi i giocatori svincolati e l'arma in più, quella di credere sempre e fortemente in quello che fa, e che lo ha fatto diventare lo Special One. Poche interviste, zero following. Si vede ma non si sente, come i gatti e i gattopardi. È il re del mercato.