Calcio
Giancaspro non truffò Paparesta. Chiesta l'archiviazione per l'imprenditore di Molfetta
I fatti risalgono al momento dell'acquisizione del Bari calcio
Molfetta - mercoledì 21 novembre 2018
L'acquisizione della società FC Bari 1908 da parte di Cosmo Giancaspro non fu frutto di raggiri penalmente rilevanti ai danni dell'ex socio Gianluca Paparesta.
Ne è convinta la Procura di Bari che ha chiesto l'archiviazione del procedimento nei confronti di Giancaspro accusato di usura, estorsione, truffa e falso.
Le indagini della Guardia di Finanza, coordinate dal pm Bruna Manganelli, sono partite nel novembre 2016 dopo la denuncia fatta da Paparesta nei confronti di Giancaspro, di alcuni funzionari della Banca Popolare di Bari, di un notaio e di un avvocato. Tutte vicende che, secondo la Procura, non hanno rilievo penale. Per il pm si tratta di una "questione societaria e civilistica che merita approfondimento nelle sedi competenti". Paparesta, assistito dall'avvocato Nicola Quaranta, sta valutando se opporsi all'archiviazione.
Ne è convinta la Procura di Bari che ha chiesto l'archiviazione del procedimento nei confronti di Giancaspro accusato di usura, estorsione, truffa e falso.
Le indagini della Guardia di Finanza, coordinate dal pm Bruna Manganelli, sono partite nel novembre 2016 dopo la denuncia fatta da Paparesta nei confronti di Giancaspro, di alcuni funzionari della Banca Popolare di Bari, di un notaio e di un avvocato. Tutte vicende che, secondo la Procura, non hanno rilievo penale. Per il pm si tratta di una "questione societaria e civilistica che merita approfondimento nelle sedi competenti". Paparesta, assistito dall'avvocato Nicola Quaranta, sta valutando se opporsi all'archiviazione.