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Basket
Frenata Clean Up Molfetta dopo sei vittorie: Fasano s’impone 76-69
L’ultima sconfitta risaliva al 12 gennaio scorso. Biancorossi sempre secondi
Molfetta - martedì 4 marzo 2025
La Clean Up Molfetta interrompe la sua striscia positiva (sei vittorie consecutive, l'ultima sconfitta risaliva al 12 gennaio scorso), ma resta comunque al secondo posto in serie C interregionale a pari merito con Mesagne a quota 26 punti. Nel ventesimo turno del campionato, Fasano padrone di casa, vittorioso 76-69, rilancia, invece, le sue chance di qualificazione ai play-off. Ben più di qualche tiro libero sbagliato di troppo (24/44), numerosi falli non fischiati e alcune contestate decisioni arbitrali negli ultimi due quarti del confronto hanno finito per pesare troppo nell'ottica della gara e punire gli ospiti, a cui non è bastato un Infante da 24 punti e 11 rimbalzi. 12, invece, i punti messi a segno da Chiriatti, gli altri tutti sotto la doppia cifra. Per i biancorossi del presidente Solimini si tratta della sesta sconfitta stagionale, ad una settimana dalla pausa imposta dal calendario.
La cronaca. A Fasano, Gesmundo, privo di Delmas, parte con Scarpone, Chiriatti, Didonna, Mezzina e Infante. Prima parte di gara a strappi, ma in equilibrio: Fasano parte forte (7-1 di Giuliani) e cerca di tenere alto il ritmo gara, ma gli ospiti ricuciono il distacco con Infante, Mezzina e Suraci che impatta: 12-12. Sorpasso Clean Up con la bomba di Sasso, il primo quarto premia Molfetta, avanti 14-15. Si riparte: Fasano mette la freccia con il gioco da tre punti di Gomah Bangat (20-17) e con quattro tiri liberi consecutivi di Imsandt avanza sino al 24-17. I biancorossi tremano, ma non arretrano (Infante, Chiriatti e Scarpone recuperano sino al -1, 28-27), le percentuali dalla lunga distanza aiutano Fasano e i padroni di casa confermano la testa della gara prima dell'intervallo, 36-32.
Al rientro, i biancazzurri, cavalcando un Imsandt micidiale da ogni zona del campo, volano sul +9 (46-37), mentre Molfetta ribatte con Chiriatti (46-40 da oltre l'arco dei 6.75) e Didonna (50-43, canestro e libero aggiuntivo). Nel momento migliore, però, la coppia arbitrale fischia il fallo tecnico e l'espulsione a Suraci con Musa che fa 2/4 dalla lunetta (57-45) e Imsandt che tocca il massimo vantaggio: 58-45. Al 30' si va sul 58-49. Il break degli ospiti (2-7), nell'ultimo quarto, porta Molfetta sul -4: 60-56 di Infante, con il capitano che si ripete anche sul 63-59, completando un gioco da tre punti. Chiriatti prima (63-60) e Didonna poi (66-63) accorciano ancora dalla lunetta, con Molfetta che è costretta a forzare per rientrare in partita. I locali, oltre il tempo, hanno anche la fortuna dalla loro e alla fine la Clean Up non va oltre il -7 finale. 76-69 il punteggio al 40'.
Il post-gara. «Noi abbiamo lottato - ha spiegato coach Gesmundo negli spogliatoi al termine della partita -. Ci aspettavamo una gara al limite del fallo, e anche oltre, e così effettivamente è stato, ma abbiamo venduto cara la pelle. Certo si può fare meglio, però, non si può sempre vincere nello sport, a volte gli altri sono più bravi. L'importante - ha detto ancora il tecnico biancorosso - è dare tutto in campo e noi lo abbiamo fatto». Una serata no, con cattive percentuali di tiro dalla lunetta (appena il 55%): «Sì, abbiamo sbagliato molti tiri liberi - ha continuato -, siamo stati anche un po' penalizzati dalla gestione dei contatti da parte degli arbitri, ma ci sta. Quindi ora useremo la sosta per recuperare dagli acciacchi fisici e mentali e riprenderemo il nostro percorso - ha promesso Gesmundo - con serenità e fiducia».
La cronaca. A Fasano, Gesmundo, privo di Delmas, parte con Scarpone, Chiriatti, Didonna, Mezzina e Infante. Prima parte di gara a strappi, ma in equilibrio: Fasano parte forte (7-1 di Giuliani) e cerca di tenere alto il ritmo gara, ma gli ospiti ricuciono il distacco con Infante, Mezzina e Suraci che impatta: 12-12. Sorpasso Clean Up con la bomba di Sasso, il primo quarto premia Molfetta, avanti 14-15. Si riparte: Fasano mette la freccia con il gioco da tre punti di Gomah Bangat (20-17) e con quattro tiri liberi consecutivi di Imsandt avanza sino al 24-17. I biancorossi tremano, ma non arretrano (Infante, Chiriatti e Scarpone recuperano sino al -1, 28-27), le percentuali dalla lunga distanza aiutano Fasano e i padroni di casa confermano la testa della gara prima dell'intervallo, 36-32.
Al rientro, i biancazzurri, cavalcando un Imsandt micidiale da ogni zona del campo, volano sul +9 (46-37), mentre Molfetta ribatte con Chiriatti (46-40 da oltre l'arco dei 6.75) e Didonna (50-43, canestro e libero aggiuntivo). Nel momento migliore, però, la coppia arbitrale fischia il fallo tecnico e l'espulsione a Suraci con Musa che fa 2/4 dalla lunetta (57-45) e Imsandt che tocca il massimo vantaggio: 58-45. Al 30' si va sul 58-49. Il break degli ospiti (2-7), nell'ultimo quarto, porta Molfetta sul -4: 60-56 di Infante, con il capitano che si ripete anche sul 63-59, completando un gioco da tre punti. Chiriatti prima (63-60) e Didonna poi (66-63) accorciano ancora dalla lunetta, con Molfetta che è costretta a forzare per rientrare in partita. I locali, oltre il tempo, hanno anche la fortuna dalla loro e alla fine la Clean Up non va oltre il -7 finale. 76-69 il punteggio al 40'.
Il post-gara. «Noi abbiamo lottato - ha spiegato coach Gesmundo negli spogliatoi al termine della partita -. Ci aspettavamo una gara al limite del fallo, e anche oltre, e così effettivamente è stato, ma abbiamo venduto cara la pelle. Certo si può fare meglio, però, non si può sempre vincere nello sport, a volte gli altri sono più bravi. L'importante - ha detto ancora il tecnico biancorosso - è dare tutto in campo e noi lo abbiamo fatto». Una serata no, con cattive percentuali di tiro dalla lunetta (appena il 55%): «Sì, abbiamo sbagliato molti tiri liberi - ha continuato -, siamo stati anche un po' penalizzati dalla gestione dei contatti da parte degli arbitri, ma ci sta. Quindi ora useremo la sosta per recuperare dagli acciacchi fisici e mentali e riprenderemo il nostro percorso - ha promesso Gesmundo - con serenità e fiducia».