Volley
Fedrizzi, "Sarebbe stupido non credere alla semifinale"
Lo schiacciatore, cresciuto a Trento, si racconta a "La Gazzetta dello Sport".
Molfetta - giovedì 31 marzo 2016
13.54
Michele Fedrizzi sta vivendo un quarto play off scudetto tutto suo, tutto particolare. Perchè, lo schiacciatore dell'Exprivia, è cresciuto proprio nella Diatec Trento, la squadra dei "campionissimi". Tutta la trafila delle giovanili, poi la serie B e la prima squadra: scudetto, Coppa Italia, Champions League alzati ai piedi delle Alpi.
Poi l'arrivo a Molfetta, il mare e il PalaPoli, una stagione trionfante e i 6 ace messi a terra nella domenica di Pasqua, quella del 2-2.
E' lui che racconta a "La Gazzetta dello Sport", tutte le emozioni di questi giorni di storia. Per lo sport molfettese. Ma anche per l'Italia intera, sempre più innamorata della favola biancorossa e del suo tifo, "I Fedelissimi" che coloreranno il PalaTrento.
"Qui c'è sempre stato un grande entusiasmo, il PalaPoli è sempre stato bello pieno praticamente ad ogni nostra partita. Chiaro che adesso ci sia ancora più entusiasmo", spiega Fedrizzi, "Arrivati a questo punto non ha più senso accontentarsi. Dopo aver vinto gara-2 si poteva dire "già è tanto vincerne una", se invece a Pasqua avessimo perso "beh dai ci può stare". Ma avendo visto in questi incontri che possiamo veramente metterli sotto pressione sarebbe adesso stupido da parte nostra accontentarsi così. Trento è sicuramente più abituata di noi a giocare partite così importanti, da dentro o fuori, finali scudetto o di Champions o di coppe. Stoytchev in primis quindi sa bene come gestire e preparare partite come queste, ma anche Di Pinto ha una lunga esperienza e sono convinto ci prepareremo molto bene. Dobbiamo partire bene e tenerli sotto nel punteggio, se ci riusciamo ci galvanizzeremo al massimo".
Poi, spazio alle differenze tra Trento e Molfetta, sportive e umane.
"A Trento sono abituati a vincere mentre qui tutto quello che arriva adesso è qualcosa di inaspettato e bellissimo, a parità di risultato qui c'è tanto entusiasmo e forse a Trento un po' più pressione. Ma è una cosa che dipende solo dalla storia delle due società, la Trentino Volley ha vinto tanto ed è abituata a vincere e tutti si aspettano che alla fine vinca sempre. Ci sono diversi punti di differenza, come orari diversi e ritmi differenti. Qui mi hanno accolto benissimo e mi trovo molto bene, mi permetta solo di dire che non è vero che al nord siamo tutti freddi, non è vero che i trentini sono tutti "orsi". Anche in Trentino come qui in Puglia ho incontrato tantissime persone molto calorose".
Poi l'arrivo a Molfetta, il mare e il PalaPoli, una stagione trionfante e i 6 ace messi a terra nella domenica di Pasqua, quella del 2-2.
E' lui che racconta a "La Gazzetta dello Sport", tutte le emozioni di questi giorni di storia. Per lo sport molfettese. Ma anche per l'Italia intera, sempre più innamorata della favola biancorossa e del suo tifo, "I Fedelissimi" che coloreranno il PalaTrento.
"Qui c'è sempre stato un grande entusiasmo, il PalaPoli è sempre stato bello pieno praticamente ad ogni nostra partita. Chiaro che adesso ci sia ancora più entusiasmo", spiega Fedrizzi, "Arrivati a questo punto non ha più senso accontentarsi. Dopo aver vinto gara-2 si poteva dire "già è tanto vincerne una", se invece a Pasqua avessimo perso "beh dai ci può stare". Ma avendo visto in questi incontri che possiamo veramente metterli sotto pressione sarebbe adesso stupido da parte nostra accontentarsi così. Trento è sicuramente più abituata di noi a giocare partite così importanti, da dentro o fuori, finali scudetto o di Champions o di coppe. Stoytchev in primis quindi sa bene come gestire e preparare partite come queste, ma anche Di Pinto ha una lunga esperienza e sono convinto ci prepareremo molto bene. Dobbiamo partire bene e tenerli sotto nel punteggio, se ci riusciamo ci galvanizzeremo al massimo".
Poi, spazio alle differenze tra Trento e Molfetta, sportive e umane.
"A Trento sono abituati a vincere mentre qui tutto quello che arriva adesso è qualcosa di inaspettato e bellissimo, a parità di risultato qui c'è tanto entusiasmo e forse a Trento un po' più pressione. Ma è una cosa che dipende solo dalla storia delle due società, la Trentino Volley ha vinto tanto ed è abituata a vincere e tutti si aspettano che alla fine vinca sempre. Ci sono diversi punti di differenza, come orari diversi e ritmi differenti. Qui mi hanno accolto benissimo e mi trovo molto bene, mi permetta solo di dire che non è vero che al nord siamo tutti freddi, non è vero che i trentini sono tutti "orsi". Anche in Trentino come qui in Puglia ho incontrato tantissime persone molto calorose".