Volley
Exprivia, tutta la carica di Hernandez "Andiamo in semifinale"
Il pallavolista cubano si racconta in una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport
Molfetta - giovedì 17 marzo 2016
13.32
Una pagina intera su "La Gazzetta dello Sport", per raccontarsi e per raccontare una passione, un amore, una città che è letteralmente innamorata di lui. E' Fernando Hernandez il volto dell'Exprivia Molfetta. Ed è lui a parlare sul più importante quotidiano sportivo d'Italia delle emozioni di una stagione fantastica, che non è ancora finita e che già lo ha visto trionfare nel prestigioso "Premio Gazzetta", ovvero il premio assegnato dal giornale al miglior giocatore della regular season.
Nato e cresciuto a Cuba da cui è scappato, ventisei anni, già vice campione del mondo con la sua nazionale nei Mondiali 2010 e una esperienza, tra le altre, in Giappone fino all'arrivo a Molfetta, con "I Fedelissimi" ad accoglierlo all'aeroporto in una calda giornata d'estate. Lui, abituato al caldo della sua isola e che si sarebbe ben presto abituato al calore del PalaPoli.
"Di tempo ce n'è stato poco, praticamente un giorno. Abbiamo fatto tantissimo video, abbiamo studiato molto l'avversario. Questa è una cosa particolare dell'Italia. In Giappone non era così. Ma credo che la cosa che ha influito di più sia stata l'enorme voglia di vincere che abbiamo messo in campo. Ed è quello che dobbiamo continuare a fare. In casa per noi è bello giocare, il nostro pubblico ti dà tanta carica ma noi dobbiamo avere la stessa carica anche a Trento. Se giochiamo come abbiamo fatto domenica possiamo vincere ancora e andare in semifinale", racconta della storica partita di Gara 2 contro Trento e di Coach Di Pinto che "parla, parla tanto con ognuno dei giocatori per spiegare cosa vuole e fa bene. È un allenatore di grande esperienza, ha diretto anche la Nazionale spagnola, ha allenato tanti club. E poi si meritava questo momento di soddisfazione. Mi hanno raccontato che ha fatto bene qui e comunque è di questa terra e non è la prima volta che fa queste imprese. Conosce bene l'ambiente sa come regolarsi".
L'attenzione è già tutta per Gara 3: vincere per continuare a sognare.
"Concentrarsi partita per partita, crescere. Mvp stavolta è stato Michele Fedrizzi e io sono contento perché significa che tutta la squadra cresce possiamo vincere solo così", dice senza dimenticare il rispetto per gli avversari, Campioni d'Italia, "I tifosi di Trento sono amici miei. Mi dicono sempre che Trento è una bella città dove si vive bene. Mi applaudono, è un palazzetto incredibile. Mi aspetto di fare una grande partita come a Molfetta, per dare spettacolo e per il bene di Molfetta. Ripeto, voglio andare in semifinale".
Poi, spazio a un pensiero alla Nazionale, qualificata ai prossimi Giochi Olimpici di Rio.
"Cuba è il mio cuore. Mio padre continua ad insistere con i dirigenti. Non voglio un posto sicuro, voglio potermi allenare e giocare un posto con i tanti campioni che Cuba ha".
Infine, un commento sul mercato: impazzano le voci che lo vogliono lontano dal PalaPoli il prossimo anno.
"L'Italia per me è sempre al primo posto ma ancora nulla è deciso. Sarà una sorpresa".
Nato e cresciuto a Cuba da cui è scappato, ventisei anni, già vice campione del mondo con la sua nazionale nei Mondiali 2010 e una esperienza, tra le altre, in Giappone fino all'arrivo a Molfetta, con "I Fedelissimi" ad accoglierlo all'aeroporto in una calda giornata d'estate. Lui, abituato al caldo della sua isola e che si sarebbe ben presto abituato al calore del PalaPoli.
"Di tempo ce n'è stato poco, praticamente un giorno. Abbiamo fatto tantissimo video, abbiamo studiato molto l'avversario. Questa è una cosa particolare dell'Italia. In Giappone non era così. Ma credo che la cosa che ha influito di più sia stata l'enorme voglia di vincere che abbiamo messo in campo. Ed è quello che dobbiamo continuare a fare. In casa per noi è bello giocare, il nostro pubblico ti dà tanta carica ma noi dobbiamo avere la stessa carica anche a Trento. Se giochiamo come abbiamo fatto domenica possiamo vincere ancora e andare in semifinale", racconta della storica partita di Gara 2 contro Trento e di Coach Di Pinto che "parla, parla tanto con ognuno dei giocatori per spiegare cosa vuole e fa bene. È un allenatore di grande esperienza, ha diretto anche la Nazionale spagnola, ha allenato tanti club. E poi si meritava questo momento di soddisfazione. Mi hanno raccontato che ha fatto bene qui e comunque è di questa terra e non è la prima volta che fa queste imprese. Conosce bene l'ambiente sa come regolarsi".
L'attenzione è già tutta per Gara 3: vincere per continuare a sognare.
"Concentrarsi partita per partita, crescere. Mvp stavolta è stato Michele Fedrizzi e io sono contento perché significa che tutta la squadra cresce possiamo vincere solo così", dice senza dimenticare il rispetto per gli avversari, Campioni d'Italia, "I tifosi di Trento sono amici miei. Mi dicono sempre che Trento è una bella città dove si vive bene. Mi applaudono, è un palazzetto incredibile. Mi aspetto di fare una grande partita come a Molfetta, per dare spettacolo e per il bene di Molfetta. Ripeto, voglio andare in semifinale".
Poi, spazio a un pensiero alla Nazionale, qualificata ai prossimi Giochi Olimpici di Rio.
"Cuba è il mio cuore. Mio padre continua ad insistere con i dirigenti. Non voglio un posto sicuro, voglio potermi allenare e giocare un posto con i tanti campioni che Cuba ha".
Infine, un commento sul mercato: impazzano le voci che lo vogliono lontano dal PalaPoli il prossimo anno.
"L'Italia per me è sempre al primo posto ma ancora nulla è deciso. Sarà una sorpresa".