Volley
#Dall Uegneun: quando i tifosi rubano la scena a club e giocatori
Fedelissimi: «La sensazione di poter perdere tutto questo il prossimo anno ci fa paura»
Molfetta - lunedì 17 aprile 2017
Anche in questa stagione di SuperLega UnipolSai, ne abbiamo visto delle belle. Ovviamente sugli spalti. Fascino, cori, tradizioni, il brivido. La partita dei tifosi si gioca al PalaPoli, ormai casa della squadra molfettese. Un tempo un pò più deserta, oggi un po' casa di tutti ma soprattutto dei Fedelissimi. Perché anche loro hanno scritto la storia anzi ne sono parte integrante.
«È sempre difficile infatti spiegare le emozioni che si provano stando lì, dietro quei tamburi, su quella curva, tra quella gente - hanno spiegato i Fedelissimi su Facebook -. Una foto da sola non riuscirà mai a dimostrare cosa abbia significato per noi l'Exprivia Molfetta in questi anni».
Immaginate una sfida dove le tifoserie sono più importanti dei giocatori stessi. Dove la passione, il folclore e l'attaccamento alla squadra superano perfino la palla che rotola sul campo. Trofei? Pochi. Entusiasmo? Tanto. E alle stelle. «Tifosi sempre presenti durante gli allenamenti, sempre presenti nel post allenamento, passionali forse oltre i limiti del buon senso durante le partite. Ragazzi ospitali con qualsiasi tifoseria ospite, amici fraterni con qualche altra. Mai un diverbio, mai una discussione. Mai una multa. Sempre portati ad esempio di lealtà, correttezza e spettacolo!».
I Fedelissimi Pallavolo Molfetta, sono sempre lì, su quella gradinata, a scaldare l'ambiente e a rendere il PalaPoli unico nel suo genere: «Una società con un budget a disposizione sempre più limitato, ma che costantemente, ogni anno, si piazza in classifica ben più in alto di società blasonate ed enormemente spendaccione. Non si punta a nessun obiettivo in stagione, non si hanno grandi pretese, ma poi ogni volta ti chiedi come cavolo è che il palazzetto sia pieno anche quando si gioca con l'ultima in classifica o quando fuori c'è la nevicata del secolo. E si tifa, si esulta, si suda, si battono le mani o i tamburi come se si stia vincendo uno scudetto».
I Fedelissimi amano i cori, inneggiando al nome dell'Exprivia Molfetta per spingere il sestetto a guardare al di là del "muro" con speranza e fiducia. Insomma, un'altra musica. Nessuna stonata melodia. In tutti questi anni, il tifo molfettese ha conservato la sua identità. Da quel Molfetta-Nicosia in B1 a Exprivia Molfetta-Gi Group Monza dei Play Off Challenge. Sono passati anni, di amore, sofferenza, timori, paure, speranze e soprattutto fedeltà per quei colori, il bianco e il rosso, e per quella maglia.
«Modena, Trento, Lube, Perugia, Verona sono scese in Puglia con le migliori intenzioni in questi anni e spesso invece ci hanno lasciato i tre punti. Ma poi a fine partita ascolti atleti scudettati, campioni olimpici o campioni del mondo che ti dicono: "Ragazzi che bello giocare qui dentro!!! Complimenti"».
Chilometri su chilometri, cori su cori, tutto per creare un clima unico, difficilmente replicabile in altre realtà. Sono sempre lì, nel loro settore, sempre pronti ad andar via senza voce. «La sensazione di poter perdere tutto questo il prossimo anno ci fa paura, ci angoscia e ci fa commuovere. Questa gente non lo merita, la società non lo merita, l'ambiente non lo merita. Per cui da domani inizia per noi un nuovo campionato. Far sì che questo sogno chiamato "pallavolo a Molfetta", possa continuare. Ancora una volta, per l'ennesima volta! Per essere ancora qui a riempire di passione quelle tribune!».
«È sempre difficile infatti spiegare le emozioni che si provano stando lì, dietro quei tamburi, su quella curva, tra quella gente - hanno spiegato i Fedelissimi su Facebook -. Una foto da sola non riuscirà mai a dimostrare cosa abbia significato per noi l'Exprivia Molfetta in questi anni».
Immaginate una sfida dove le tifoserie sono più importanti dei giocatori stessi. Dove la passione, il folclore e l'attaccamento alla squadra superano perfino la palla che rotola sul campo. Trofei? Pochi. Entusiasmo? Tanto. E alle stelle. «Tifosi sempre presenti durante gli allenamenti, sempre presenti nel post allenamento, passionali forse oltre i limiti del buon senso durante le partite. Ragazzi ospitali con qualsiasi tifoseria ospite, amici fraterni con qualche altra. Mai un diverbio, mai una discussione. Mai una multa. Sempre portati ad esempio di lealtà, correttezza e spettacolo!».
I Fedelissimi Pallavolo Molfetta, sono sempre lì, su quella gradinata, a scaldare l'ambiente e a rendere il PalaPoli unico nel suo genere: «Una società con un budget a disposizione sempre più limitato, ma che costantemente, ogni anno, si piazza in classifica ben più in alto di società blasonate ed enormemente spendaccione. Non si punta a nessun obiettivo in stagione, non si hanno grandi pretese, ma poi ogni volta ti chiedi come cavolo è che il palazzetto sia pieno anche quando si gioca con l'ultima in classifica o quando fuori c'è la nevicata del secolo. E si tifa, si esulta, si suda, si battono le mani o i tamburi come se si stia vincendo uno scudetto».
I Fedelissimi amano i cori, inneggiando al nome dell'Exprivia Molfetta per spingere il sestetto a guardare al di là del "muro" con speranza e fiducia. Insomma, un'altra musica. Nessuna stonata melodia. In tutti questi anni, il tifo molfettese ha conservato la sua identità. Da quel Molfetta-Nicosia in B1 a Exprivia Molfetta-Gi Group Monza dei Play Off Challenge. Sono passati anni, di amore, sofferenza, timori, paure, speranze e soprattutto fedeltà per quei colori, il bianco e il rosso, e per quella maglia.
«Modena, Trento, Lube, Perugia, Verona sono scese in Puglia con le migliori intenzioni in questi anni e spesso invece ci hanno lasciato i tre punti. Ma poi a fine partita ascolti atleti scudettati, campioni olimpici o campioni del mondo che ti dicono: "Ragazzi che bello giocare qui dentro!!! Complimenti"».
Chilometri su chilometri, cori su cori, tutto per creare un clima unico, difficilmente replicabile in altre realtà. Sono sempre lì, nel loro settore, sempre pronti ad andar via senza voce. «La sensazione di poter perdere tutto questo il prossimo anno ci fa paura, ci angoscia e ci fa commuovere. Questa gente non lo merita, la società non lo merita, l'ambiente non lo merita. Per cui da domani inizia per noi un nuovo campionato. Far sì che questo sogno chiamato "pallavolo a Molfetta", possa continuare. Ancora una volta, per l'ennesima volta! Per essere ancora qui a riempire di passione quelle tribune!».