Arti Marziali
Da Molfetta al tetto d'Italia: Laura Petruzzella campionessa nazionale di Karate
La 21enne sbaraglia tutti rappresentando la Puglia. E adesso c'è odore di Nazionale ed Europei
Molfetta - lunedì 23 gennaio 2017
10.08
Una storia di sacrifici ma anche di tanta passione, voglia e di quell'adrenalina che solo lo sport ad alti livelli ti sa dare.
Una storia che parte da Molfetta, da quella fucina di talenti (soprattutto in rosa) che è la palestra del Maestro Giovanni Mastropierro, e che si completa qualche chilometro più in là, a Ruvo, al "Centro Sport" del Maestro Giuseppe di Domenico. Mica uno qualsiasi. Campione del Mondo nel 2002: insomma, un incontro che ti cambia la vita, le prospettive, la mentalità e il modo di indossare quel kimono.
Ieri, a Roma, Laura Petruzzella si è laureata campionessa italiana di Karate, specialità kumitè (combattimento), con la rappresentativa pugliese. La medaglia d'oro sancisce di diritto la qualificazione ai prossimi Europei.
«Dopo anni e anni di ginnastica artistica, scelsi il Karate con l'obiettivo di imparare qualcosa sulla difesa personale ma dopo una settimana esatta mi allenavo già con gli agonisti del kumité», racconta. Una specialità "strana" per Molfetta che vanta una grandissima tradizione femminile nell'altra specialità, il kata (combattimento contro avversario immaginario) con atlete come Giulia Talesco e Margherita Raguseo. «Il kumité è il mio sfogo, mi piace quella giusta aggressività sportiva che bisogna uscire mentre si combatte! Mi rispecchia molto».
Una exhalation formidabile per la 21enne che solo a 16 anni ha iniziato a praticare l'arte marziale. E gli inizi non sono stati per niente semplici.
«Ho iniziato a fare qualche gara, riuscendo anche a qualificarmi ai campionati italiani ma nessuna vittoria a livello nazionale. L'anno scorso mi classificai terza ma quest'anno è cambiato tutto: non solo ho centrato la finale ma sono riuscita anche a vincerla», spiega la molfettese, cintura nera primo dan.
«Sono contentissima perchè ho impostato bene il combattimento, ho seguito quello che mi diceva il Maestro ed è innegabile che la soddisfazione è tanta anche perchè ho rappresentato la Puglia e, con il punteggio raggiunto con le prove delle altre ragazze che formavano la squadra, abbia fatto qualificare la Puglia ai prossimi campionati Europei in Kosovo».
«L'obiettivo adesso è tentate di bissare il successo anche ai Campionati Assoluti, la gara per antonomasia. Il livello sarà ancora più alto perchè ci saranno i migliori atleti italiani ma mi sto allenando per arrivare pronta. So che sono in ottime mani perchè ho tutto da imparare dal Maestro di Domenico, una grande persona, un grande professionista e un grande sportivo: ha investito su di me e sta facendo un grandissimo lavoro che io poi cerco di concretizzare sul tatami».
Tutto facendo rinunce e sacrifici
«Mi alleno a Ruvo e questo comporta sacrifici, costi, tempo che va via. Ma quando con il Maestro Mastropierro decidemmo che per me era meglio allenarmi con con il Maestro di Domenico sapevo che lo stavo facendo per la mia crescita e che sarei migliorata».
«Ma questo è solo l'inizio...», conclude.
Una storia che parte da Molfetta, da quella fucina di talenti (soprattutto in rosa) che è la palestra del Maestro Giovanni Mastropierro, e che si completa qualche chilometro più in là, a Ruvo, al "Centro Sport" del Maestro Giuseppe di Domenico. Mica uno qualsiasi. Campione del Mondo nel 2002: insomma, un incontro che ti cambia la vita, le prospettive, la mentalità e il modo di indossare quel kimono.
Ieri, a Roma, Laura Petruzzella si è laureata campionessa italiana di Karate, specialità kumitè (combattimento), con la rappresentativa pugliese. La medaglia d'oro sancisce di diritto la qualificazione ai prossimi Europei.
«Dopo anni e anni di ginnastica artistica, scelsi il Karate con l'obiettivo di imparare qualcosa sulla difesa personale ma dopo una settimana esatta mi allenavo già con gli agonisti del kumité», racconta. Una specialità "strana" per Molfetta che vanta una grandissima tradizione femminile nell'altra specialità, il kata (combattimento contro avversario immaginario) con atlete come Giulia Talesco e Margherita Raguseo. «Il kumité è il mio sfogo, mi piace quella giusta aggressività sportiva che bisogna uscire mentre si combatte! Mi rispecchia molto».
Una exhalation formidabile per la 21enne che solo a 16 anni ha iniziato a praticare l'arte marziale. E gli inizi non sono stati per niente semplici.
«Ho iniziato a fare qualche gara, riuscendo anche a qualificarmi ai campionati italiani ma nessuna vittoria a livello nazionale. L'anno scorso mi classificai terza ma quest'anno è cambiato tutto: non solo ho centrato la finale ma sono riuscita anche a vincerla», spiega la molfettese, cintura nera primo dan.
«Sono contentissima perchè ho impostato bene il combattimento, ho seguito quello che mi diceva il Maestro ed è innegabile che la soddisfazione è tanta anche perchè ho rappresentato la Puglia e, con il punteggio raggiunto con le prove delle altre ragazze che formavano la squadra, abbia fatto qualificare la Puglia ai prossimi campionati Europei in Kosovo».
«L'obiettivo adesso è tentate di bissare il successo anche ai Campionati Assoluti, la gara per antonomasia. Il livello sarà ancora più alto perchè ci saranno i migliori atleti italiani ma mi sto allenando per arrivare pronta. So che sono in ottime mani perchè ho tutto da imparare dal Maestro di Domenico, una grande persona, un grande professionista e un grande sportivo: ha investito su di me e sta facendo un grandissimo lavoro che io poi cerco di concretizzare sul tatami».
Tutto facendo rinunce e sacrifici
«Mi alleno a Ruvo e questo comporta sacrifici, costi, tempo che va via. Ma quando con il Maestro Mastropierro decidemmo che per me era meglio allenarmi con con il Maestro di Domenico sapevo che lo stavo facendo per la mia crescita e che sarei migliorata».
«Ma questo è solo l'inizio...», conclude.