
Calcio
Da Molfetta a Cipro: Antonio Altomare partecipa all’Erasmus arbitrale
Il fischietto nostrano ha diretto partite giovanili di club come Liverpool, Roma e Paok
Molfetta - domenica 9 marzo 2025
10.14
Curiosità, voglia di mettermi in gioco e una nuova sfida con l'inglese. È stato questo a spingere Antonio Altomare a partecipare all'Erasmus arbitrale, un'esperienza che lo ha portato a confrontarsi con colleghi da tutta Europa e ad arbitrare partite in un contesto internazionale.
Dall'Italia a Cipro: tutto è iniziato con una candidatura e un colloquio in inglese. Poi il viaggio, l'arrivo in un ambiente in cui si parlava solo inglese e il primo impatto con una realtà diversa. Una sfida iniziale che, grazie all'amicizia e alla collaborazione con colleghi di altre federazioni, si è trasformata rapidamente in un'opportunità di crescita. Il calcio, d'altronde, ha un linguaggio universale: bastava conoscere i termini tecnici in inglese e applicare i principi e le direttive apprese nella nostra Sezione.
L'arbitraggio internazionale: Antonio ha diretto gare sia come arbitro che come assistente dell'ÉLITE NEON CUP, torneo giovanile U11, U13 e U15, incrociando squadre di livello come Liverpool, Roma, PAOK, Midtjylland, APOEL Nicosia e Panathinaikos.
Le differenze con l'Italia? Dal punto di vista tecnologico, gli arbitri europei utilizzano già auricolari e bandierine elettroniche anche nelle categorie minori. Ma a livello di conoscenza del gioco e gestione della gara, l'esperienza "italiana" si è fatta sentire.
Cosa mi porto a casa? Oltre all'orgoglio di aver diretto match con squadre importanti, questa esperienza ha rafforzato la mia consapevolezza nell'inglese e mi ha permesso di confrontarmi con diverse realtà arbitrali. Un'opportunità che consiglio a tutti, soprattutto ai più giovani: "Aiuta a crescere sia in campo che fuori."
Dall'Italia a Cipro: tutto è iniziato con una candidatura e un colloquio in inglese. Poi il viaggio, l'arrivo in un ambiente in cui si parlava solo inglese e il primo impatto con una realtà diversa. Una sfida iniziale che, grazie all'amicizia e alla collaborazione con colleghi di altre federazioni, si è trasformata rapidamente in un'opportunità di crescita. Il calcio, d'altronde, ha un linguaggio universale: bastava conoscere i termini tecnici in inglese e applicare i principi e le direttive apprese nella nostra Sezione.
L'arbitraggio internazionale: Antonio ha diretto gare sia come arbitro che come assistente dell'ÉLITE NEON CUP, torneo giovanile U11, U13 e U15, incrociando squadre di livello come Liverpool, Roma, PAOK, Midtjylland, APOEL Nicosia e Panathinaikos.
Le differenze con l'Italia? Dal punto di vista tecnologico, gli arbitri europei utilizzano già auricolari e bandierine elettroniche anche nelle categorie minori. Ma a livello di conoscenza del gioco e gestione della gara, l'esperienza "italiana" si è fatta sentire.
Cosa mi porto a casa? Oltre all'orgoglio di aver diretto match con squadre importanti, questa esperienza ha rafforzato la mia consapevolezza nell'inglese e mi ha permesso di confrontarmi con diverse realtà arbitrali. Un'opportunità che consiglio a tutti, soprattutto ai più giovani: "Aiuta a crescere sia in campo che fuori."