Running e Atletica
Da Jacobs a Tortu, ma anche Stano e Tamberi: ecco chi parteciperà agli assoluti di atletica a Molfetta
L'identikit dei nomi più attesi alla competizione che prenderà il via il prossimo 28 luglio
Molfetta - lunedì 3 luglio 2023
9.59
Sono tanti i nomi illustri dell'atletica italiana che prenderanno parte agli assoluti individuali di atletica che si disputeranno a Molfetta dal 28 al 30 luglio.
Tanti di loro sono già noti nel panorama internazionale per aver conquistati podi e medaglie agli europei e ai mondiali, altri hanno già conquistato anche il titolo di campione olimpico agli ultimi Giochi a cinque cerchi che si sono disputati a Tokyo. Vediamo l'identikit degli atleti più famosi, in attesa di conoscere le liste ufficiali dei partecipanti che saranno rese note nei prossimi giorni in base alle qualificazioni nelle singole specialità.
MARCELL JACOBS
Campione olimpico dei 100 metri a Tokyo con il record europeo migliorato due volte: 9.80 finale dopo il 9.84 della semifinale. Oro anche con la staffetta 4x100 insieme a Patta, Desalu e Tortu (37.50 record italiano). Campione del mondo indoor dei 60 metri nel 2022 superando anche a Belgrado il record europeo con 6.41 e poi campione europeo dei 100 a Monaco di Baviera. Nel 2021, prima delle Olimpiadi, era già diventato primatista italiano dei 100 (9.95 in maggio a Savona) e campione europeo indoor dei 60 a Torun con il record nazionale di 6.47. È nato negli Stati Uniti, a El Paso: la mamma, sposata con un texano, è tornata in Italia quando Marcell era ancora piccolo. Da ragazzo ha praticato prima il basket, seguendo le orme paterne, e il calcio. A dieci anni si è lasciato tentare dallo sprint e ha cominciato a frequentare la pista di Desenzano del Garda (Brescia) con Adriano Bertazzi e poi con il tecnico Gianni Lombardi, storico organizzatore del meeting Multistars. Per mettere a frutto le sue doti di velocità, a partire dal 2011 ha provato il lungo e nel 2013, prima di soffrire per un infortunio al piede, ha migliorato (7.75) un record italiano juniores indoor che resisteva dal 1976. Ha superato gli otto metri con 8.03 in qualificazione agli Assoluti in sala del 2015 a Padova. A settembre di quell'anno è passato sotto la guida dell'ex iridato indoor del triplo Paolo Camossi andando ad allenarsi a Gorizia. Nel 2016 ai tricolori promesse di Bressanone ha realizzato il salto più lungo di sempre per un italiano con 8.48 ventoso (+2.8) mentre nel 2017 si è inserito al terzo posto nelle liste nazionali alltime al coperto con 8.07. Dopo un problema al ginocchio, è tornato nel 2018 come sprinter con 10.08. Dall'autunno 2018 si è trasferito a Roma. Nel 2019 è rientrato dopo due anni in gara nel lungo (8.05 indoor) ed è sceso a 10.03 sui 100 metri, terzo azzurro di ogni epoca, prima di siglare ai Mondiali di Doha il primato italiano con la staffetta 4x100 (38.11). Nel 2021 si è migliorato più volte nei 60 indoor fino all'oro europeo e poi si è impadronito del record dei 100 metri, secondo italiano di sempre sotto i 10 secondi, prima dei trionfi olimpici.
FILIPPO TORTU
Oro olimpico con la staffetta 4x100 a Tokyo nel 2021, primo azzurro ad abbattere il muro dei 10 secondi nei 100 metri, con 9.99 nel 2018. La sua è una famiglia votata all'atletica: il nonno Giacomo correva i 100 in 10.9 nel secondo dopoguerra, il papà Salvino - velocista sardo di Tempio Pausania trapiantato in Lombardia - ha conosciuto i suoi momenti migliori nella carriera giovanile e ha ripreso poi da master di livello internazionale mentre il fratello maggiore, Giacomo, è stato diverse volte nazionale delle varie categorie. Ai Trials per i Giochi olimpici giovanili nel 2014, pur salendo sul podio, Filippo non aveva raggiunto la qualificazione sui 100 metri prima di conquistarla in una delle sue prime uscite della carriera sulla distanza doppia, mentre a Nanchino è caduto sulla linea d'arrivo in batteria procurandosi una doppia frattura a radio e ulna in entrambe le braccia. Nel 2015 ha realizzato il primato italiano allievi dei 100 metri con 10.33, battendo il 10.49 di Giovanni Grazioli che resisteva dal 1976, e sui 200 in 20.92, sette centesimi in meno rispetto al 20.99 di Andrew Howe nel 2001. Poi uno stop precauzionale per problemi di crescita, ma nel 2016 ha stabilito il record nazionale juniores dei 100 correndo due volte in 10.24 a Savona, meglio del 10.25 che valse a Pierfrancesco Pavoni l'argento europeo nel 1982. Nella rassegna continentale assoluta di Amsterdam 2016 ha mancato di poco la finale con 10.19. Sempre nel 2016 è stato secondo nei 100 ai Mondiali under 20 di Bydgoszcz. Nel 2017 altri primati italiani juniores sui 60 indoor (6.64) e sui 100 metri (10.15), il personale sui 200 (20.34), il titolo europeo U20 a Grosseto nei 100 metri e il secondo posto con la 4x100. Nel 2018 a Savona è diventato il secondo italiano di ogni epoca sui 100 con 10.03 ad appena due centesimi dal record nazionale di Pietro Mennea, battuto il 22 giugno a Madrid correndo in 9.99. Ai Mondiali di Doha 2019 ha riportato l'Italia in una finale iridata dei 100 dopo trentadue anni, chiudendo al settimo posto, e nello stesso evento ha contribuito a superare il primato nazionale della 4x100 (38.11), poi abbattuto con il trionfo olimpico di Tokyo (37.50), mentre nel settembre 2021 è tornato a migliorarsi nei 200 a Nairobi con 20.11, secondo azzurro di sempre. Nel 2022 ai Mondiali è sceso a 20.10 mancando la finale di soli tre millesimi e ha vinto il bronzo agli Europei.
MASSIMO STANO
Campione olimpico dei 20 km di marcia ai Giochi di Tokyo, campione mondiale dei 35 km a Eugene. Cresciuto a Palo del Colle (Bari), si è avvicinato all'atletica nel 2003 praticando il mezzofondo ma nel 2006 ha scelto la marcia dimostrando subito grandi doti, sotto la guida di Giovanni Zaccheo anche sulla pista di Molfetta. Nel 2013 è stato quarto nella gara dei 20 km agli Europei under 23 di Tampere ma in seguito ha ricevuto il bronzo per la squalifica del russo Bogatyrev. Dall'ottobre di quell'anno si è trasferito a Sesto San Giovanni (Milano) per essere seguito dall'ex ventista azzurro Alessandro Gandellini. Una serie di infortuni, microfrattura alla tibia destra nella primavera del 2015 e a quella sinistra nel 2016, lo ha convinto a entrare nel gruppo di Patrizio Parcesepe a Castelporziano. Nel marzo 2018 è tornato a vincere il tricolore sulla 20 km migliorandosi di oltre un minuto, quindi il terzo posto nei Mondiali a squadre con l'argento per team e la quarta piazza agli Europei di Berlino, a un solo secondo dal podio. Ha realizzato il primato italiano nel giugno 2019 con 1h17:45 a La Coruna. Nel 2021 dopo uno stop per una periostite è rientrato con l'ottavo posto agli Europei a squadre, prima del trionfo alle Olimpiadi sulle strade di Sapporo. Nel 2022 si è messo alla prova sui 35 km per conquistare la classica di Dudince in 2h29:09 e poi il titolo mondiale in 2h23:14.
GIANMARCO TAMBERI
Campione olimpico di salto in alto a Tokyo. Vive ad Ancona, non lontano dal campo di allenamento, dopo essere cresciuto nel vicino borgo medievale di Offagna. L'esempio di papà Marco, uno dei migliori specialisti azzurri del passato (finalista ai Giochi olimpici di Mosca nel 1980) si è in parte fatto sentire ma la grande passione del giovane "Gimbo", come viene chiamato, è da sempre il basket, sport praticato a lungo come guardia nella Stamura Ancona. Dalla primavera del 2009 ha iniziato seriamente con l'atletica sotto la guida tecnica del padre e si è guadagnato la convocazione ai Mondiali allievi, poi nel 2011 ha conquistato la medaglia di bronzo agli Europei juniores. L'exploit è avvenuto nel 2012 con la qualificazione per gli Europei di Helsinki dove si è piazzato quinto, seguito dalla vittoria agli Assoluti con il minimo olimpico di 2.31, nuovo primato italiano under 23, misura che gli ha permesso la partecipazione ai Giochi di Londra. Nell'estate 2015 un ulteriore salto di qualità con il record italiano assoluto eguagliato a Colonia con 2.34 e migliorato a Eberstadt (sempre in Germania) per due volte, a 2.35 e 2.37. Nella stagione indoor 2016, altri due record italiani: 2.35 a Banska Bystrica (Slovacchia) e 2.38 a Hustopece (Repubblica Ceca). Ai Mondiali indoor di Portland 2016 ha fatto suo il titolo iridato ribaltando con 2.36 alla prima prova l'esito di una finale che fino a quel momento rischiava di vederlo fuori dal podio. Era da 13 anni (Giuseppe Gibilisco nell'asta a Parigi 2003) che un azzurro non festeggiava l'oro in un Mondiale e nessun italiano ci era mai riuscito nel salto in alto. Poi il successo agli Europei di Amsterdam e il record nazionale di 2.39 al meeting di Montecarlo dove però si è infortunato alla caviglia tentando 2.41, dovendo così rinunciare ai Giochi di Rio. Nell'estate 2018 è tornato a 2.33 e nel marzo del 2019, due anni e sette mesi dopo l'infortunio, è salito sul gradino più alto agli Europei indoor di Glasgow. Nella stagione al coperto 2021 si è riportato a 2.34 e poi a 2.35, argento europeo in sala, e dopo il trionfo olimpico con 2.37 (condiviso con il qatarino Barshim) ha vinto anche la finale della Diamond League a Zurigo, impresa mai riuscita in precedenza a un italiano. Nel 2022 all'esordio stagionale ha vinto il bronzo ai Mondiali indoor di Belgrado, poi a Monaco il suo secondo oro agli Europei all'aperto e di nuovo la finale del circuito dei diamanti a Zurigo.
ANTONELLA PALMISANO
Campionessa olimpica dei 20 km di marcia ai Giochi di Tokyo. Fino al 2003 giocava a pallavolo ma poi si è convinta a praticare la marcia con un gruppo di ragazzi guidati a Mottola dal tecnico Tommaso Gentile. Nel suo ricco palmarès giovanile brilla la vittoria in Coppa del Mondo juniores - risultato senza precedenti per un'azzurrina - a Chihuahua nel 2010. Dal 2012 si è trasferita a Roma sotto la guida di Patrizio Parcesepe, tecnico delle Fiamme Gialle. Si è piazzata a ridosso del podio nei Mondiali di Pechino 2015 (quinta) e ai Giochi olimpici di Rio 2016 (quarta) nonostante una stagione condizionata da un infortunio al tibiale destro. Nel 2017 ha stabilito il record nazionale nei 10.000 su pista (41:57.29) e ha vinto la 20 km in Coppa Europa a Podebrady prima del bronzo ai Mondiali di Londra con 1h26:36, seconda azzurra di sempre, migliorandosi di oltre un minuto. Un altro bronzo agli Europei di Berlino, nel 2018, prima del matrimonio in settembre con Lorenzo Dessi, a sua volta specialista azzurro del tacco e punta. Nel 2020 è diventata primatista italiana nei 10 km su strada con 41:28 a Modena. Nel 2021 ha conquistato il successo per la seconda volta negli Europei a squadre, di nuovo a Podebrady, e poi a Sapporo l'oro alle Olimpiadi.
Tanti di loro sono già noti nel panorama internazionale per aver conquistati podi e medaglie agli europei e ai mondiali, altri hanno già conquistato anche il titolo di campione olimpico agli ultimi Giochi a cinque cerchi che si sono disputati a Tokyo. Vediamo l'identikit degli atleti più famosi, in attesa di conoscere le liste ufficiali dei partecipanti che saranno rese note nei prossimi giorni in base alle qualificazioni nelle singole specialità.
MARCELL JACOBS
Campione olimpico dei 100 metri a Tokyo con il record europeo migliorato due volte: 9.80 finale dopo il 9.84 della semifinale. Oro anche con la staffetta 4x100 insieme a Patta, Desalu e Tortu (37.50 record italiano). Campione del mondo indoor dei 60 metri nel 2022 superando anche a Belgrado il record europeo con 6.41 e poi campione europeo dei 100 a Monaco di Baviera. Nel 2021, prima delle Olimpiadi, era già diventato primatista italiano dei 100 (9.95 in maggio a Savona) e campione europeo indoor dei 60 a Torun con il record nazionale di 6.47. È nato negli Stati Uniti, a El Paso: la mamma, sposata con un texano, è tornata in Italia quando Marcell era ancora piccolo. Da ragazzo ha praticato prima il basket, seguendo le orme paterne, e il calcio. A dieci anni si è lasciato tentare dallo sprint e ha cominciato a frequentare la pista di Desenzano del Garda (Brescia) con Adriano Bertazzi e poi con il tecnico Gianni Lombardi, storico organizzatore del meeting Multistars. Per mettere a frutto le sue doti di velocità, a partire dal 2011 ha provato il lungo e nel 2013, prima di soffrire per un infortunio al piede, ha migliorato (7.75) un record italiano juniores indoor che resisteva dal 1976. Ha superato gli otto metri con 8.03 in qualificazione agli Assoluti in sala del 2015 a Padova. A settembre di quell'anno è passato sotto la guida dell'ex iridato indoor del triplo Paolo Camossi andando ad allenarsi a Gorizia. Nel 2016 ai tricolori promesse di Bressanone ha realizzato il salto più lungo di sempre per un italiano con 8.48 ventoso (+2.8) mentre nel 2017 si è inserito al terzo posto nelle liste nazionali alltime al coperto con 8.07. Dopo un problema al ginocchio, è tornato nel 2018 come sprinter con 10.08. Dall'autunno 2018 si è trasferito a Roma. Nel 2019 è rientrato dopo due anni in gara nel lungo (8.05 indoor) ed è sceso a 10.03 sui 100 metri, terzo azzurro di ogni epoca, prima di siglare ai Mondiali di Doha il primato italiano con la staffetta 4x100 (38.11). Nel 2021 si è migliorato più volte nei 60 indoor fino all'oro europeo e poi si è impadronito del record dei 100 metri, secondo italiano di sempre sotto i 10 secondi, prima dei trionfi olimpici.
FILIPPO TORTU
Oro olimpico con la staffetta 4x100 a Tokyo nel 2021, primo azzurro ad abbattere il muro dei 10 secondi nei 100 metri, con 9.99 nel 2018. La sua è una famiglia votata all'atletica: il nonno Giacomo correva i 100 in 10.9 nel secondo dopoguerra, il papà Salvino - velocista sardo di Tempio Pausania trapiantato in Lombardia - ha conosciuto i suoi momenti migliori nella carriera giovanile e ha ripreso poi da master di livello internazionale mentre il fratello maggiore, Giacomo, è stato diverse volte nazionale delle varie categorie. Ai Trials per i Giochi olimpici giovanili nel 2014, pur salendo sul podio, Filippo non aveva raggiunto la qualificazione sui 100 metri prima di conquistarla in una delle sue prime uscite della carriera sulla distanza doppia, mentre a Nanchino è caduto sulla linea d'arrivo in batteria procurandosi una doppia frattura a radio e ulna in entrambe le braccia. Nel 2015 ha realizzato il primato italiano allievi dei 100 metri con 10.33, battendo il 10.49 di Giovanni Grazioli che resisteva dal 1976, e sui 200 in 20.92, sette centesimi in meno rispetto al 20.99 di Andrew Howe nel 2001. Poi uno stop precauzionale per problemi di crescita, ma nel 2016 ha stabilito il record nazionale juniores dei 100 correndo due volte in 10.24 a Savona, meglio del 10.25 che valse a Pierfrancesco Pavoni l'argento europeo nel 1982. Nella rassegna continentale assoluta di Amsterdam 2016 ha mancato di poco la finale con 10.19. Sempre nel 2016 è stato secondo nei 100 ai Mondiali under 20 di Bydgoszcz. Nel 2017 altri primati italiani juniores sui 60 indoor (6.64) e sui 100 metri (10.15), il personale sui 200 (20.34), il titolo europeo U20 a Grosseto nei 100 metri e il secondo posto con la 4x100. Nel 2018 a Savona è diventato il secondo italiano di ogni epoca sui 100 con 10.03 ad appena due centesimi dal record nazionale di Pietro Mennea, battuto il 22 giugno a Madrid correndo in 9.99. Ai Mondiali di Doha 2019 ha riportato l'Italia in una finale iridata dei 100 dopo trentadue anni, chiudendo al settimo posto, e nello stesso evento ha contribuito a superare il primato nazionale della 4x100 (38.11), poi abbattuto con il trionfo olimpico di Tokyo (37.50), mentre nel settembre 2021 è tornato a migliorarsi nei 200 a Nairobi con 20.11, secondo azzurro di sempre. Nel 2022 ai Mondiali è sceso a 20.10 mancando la finale di soli tre millesimi e ha vinto il bronzo agli Europei.
MASSIMO STANO
Campione olimpico dei 20 km di marcia ai Giochi di Tokyo, campione mondiale dei 35 km a Eugene. Cresciuto a Palo del Colle (Bari), si è avvicinato all'atletica nel 2003 praticando il mezzofondo ma nel 2006 ha scelto la marcia dimostrando subito grandi doti, sotto la guida di Giovanni Zaccheo anche sulla pista di Molfetta. Nel 2013 è stato quarto nella gara dei 20 km agli Europei under 23 di Tampere ma in seguito ha ricevuto il bronzo per la squalifica del russo Bogatyrev. Dall'ottobre di quell'anno si è trasferito a Sesto San Giovanni (Milano) per essere seguito dall'ex ventista azzurro Alessandro Gandellini. Una serie di infortuni, microfrattura alla tibia destra nella primavera del 2015 e a quella sinistra nel 2016, lo ha convinto a entrare nel gruppo di Patrizio Parcesepe a Castelporziano. Nel marzo 2018 è tornato a vincere il tricolore sulla 20 km migliorandosi di oltre un minuto, quindi il terzo posto nei Mondiali a squadre con l'argento per team e la quarta piazza agli Europei di Berlino, a un solo secondo dal podio. Ha realizzato il primato italiano nel giugno 2019 con 1h17:45 a La Coruna. Nel 2021 dopo uno stop per una periostite è rientrato con l'ottavo posto agli Europei a squadre, prima del trionfo alle Olimpiadi sulle strade di Sapporo. Nel 2022 si è messo alla prova sui 35 km per conquistare la classica di Dudince in 2h29:09 e poi il titolo mondiale in 2h23:14.
GIANMARCO TAMBERI
Campione olimpico di salto in alto a Tokyo. Vive ad Ancona, non lontano dal campo di allenamento, dopo essere cresciuto nel vicino borgo medievale di Offagna. L'esempio di papà Marco, uno dei migliori specialisti azzurri del passato (finalista ai Giochi olimpici di Mosca nel 1980) si è in parte fatto sentire ma la grande passione del giovane "Gimbo", come viene chiamato, è da sempre il basket, sport praticato a lungo come guardia nella Stamura Ancona. Dalla primavera del 2009 ha iniziato seriamente con l'atletica sotto la guida tecnica del padre e si è guadagnato la convocazione ai Mondiali allievi, poi nel 2011 ha conquistato la medaglia di bronzo agli Europei juniores. L'exploit è avvenuto nel 2012 con la qualificazione per gli Europei di Helsinki dove si è piazzato quinto, seguito dalla vittoria agli Assoluti con il minimo olimpico di 2.31, nuovo primato italiano under 23, misura che gli ha permesso la partecipazione ai Giochi di Londra. Nell'estate 2015 un ulteriore salto di qualità con il record italiano assoluto eguagliato a Colonia con 2.34 e migliorato a Eberstadt (sempre in Germania) per due volte, a 2.35 e 2.37. Nella stagione indoor 2016, altri due record italiani: 2.35 a Banska Bystrica (Slovacchia) e 2.38 a Hustopece (Repubblica Ceca). Ai Mondiali indoor di Portland 2016 ha fatto suo il titolo iridato ribaltando con 2.36 alla prima prova l'esito di una finale che fino a quel momento rischiava di vederlo fuori dal podio. Era da 13 anni (Giuseppe Gibilisco nell'asta a Parigi 2003) che un azzurro non festeggiava l'oro in un Mondiale e nessun italiano ci era mai riuscito nel salto in alto. Poi il successo agli Europei di Amsterdam e il record nazionale di 2.39 al meeting di Montecarlo dove però si è infortunato alla caviglia tentando 2.41, dovendo così rinunciare ai Giochi di Rio. Nell'estate 2018 è tornato a 2.33 e nel marzo del 2019, due anni e sette mesi dopo l'infortunio, è salito sul gradino più alto agli Europei indoor di Glasgow. Nella stagione al coperto 2021 si è riportato a 2.34 e poi a 2.35, argento europeo in sala, e dopo il trionfo olimpico con 2.37 (condiviso con il qatarino Barshim) ha vinto anche la finale della Diamond League a Zurigo, impresa mai riuscita in precedenza a un italiano. Nel 2022 all'esordio stagionale ha vinto il bronzo ai Mondiali indoor di Belgrado, poi a Monaco il suo secondo oro agli Europei all'aperto e di nuovo la finale del circuito dei diamanti a Zurigo.
ANTONELLA PALMISANO
Campionessa olimpica dei 20 km di marcia ai Giochi di Tokyo. Fino al 2003 giocava a pallavolo ma poi si è convinta a praticare la marcia con un gruppo di ragazzi guidati a Mottola dal tecnico Tommaso Gentile. Nel suo ricco palmarès giovanile brilla la vittoria in Coppa del Mondo juniores - risultato senza precedenti per un'azzurrina - a Chihuahua nel 2010. Dal 2012 si è trasferita a Roma sotto la guida di Patrizio Parcesepe, tecnico delle Fiamme Gialle. Si è piazzata a ridosso del podio nei Mondiali di Pechino 2015 (quinta) e ai Giochi olimpici di Rio 2016 (quarta) nonostante una stagione condizionata da un infortunio al tibiale destro. Nel 2017 ha stabilito il record nazionale nei 10.000 su pista (41:57.29) e ha vinto la 20 km in Coppa Europa a Podebrady prima del bronzo ai Mondiali di Londra con 1h26:36, seconda azzurra di sempre, migliorandosi di oltre un minuto. Un altro bronzo agli Europei di Berlino, nel 2018, prima del matrimonio in settembre con Lorenzo Dessi, a sua volta specialista azzurro del tacco e punta. Nel 2020 è diventata primatista italiana nei 10 km su strada con 41:28 a Modena. Nel 2021 ha conquistato il successo per la seconda volta negli Europei a squadre, di nuovo a Podebrady, e poi a Sapporo l'oro alle Olimpiadi.