Calcio
Cormio: «Ritorno in campo difficile ma il sogno di Molfetta rimane»
Intervista al presidente dei biancorossi, tra presente e futuro
Molfetta - sabato 18 aprile 2020
In un momento in cui l'incertezza regna sovrana a causa dell'emergenza Coronavirus, anche nel mondo del calcio si pensa alle prospettive per il futuro. Pur dando priorità alla salute pubblica, è lecito chiedersi cosa ne sarà della stagione della Molfetta Calcio, mai così vicina negli ultimi anni a toccare con mano quel sogno chiamato Serie D: il campionato di Eccellenza è stato fermato dall'epidemia a cinque giornate dal termine, con i biancorossi in vetta e con sei punti di vantaggio sul Corato secondo.
Proprio per ragionare un po' a metà strada fra presente e futuro, abbiamo contattato Ennio Cormio, presidente della società molfettese che quest'anno ha stupito tutti nel massimo campionato regionale: «Attualmente il mio primo pensiero va a questo incubo che l'Italia sta vivendo insieme al resto del mondo. Dobbiamo in primis superare la fase critica di questa emergenza sanitaria che sta privando la nostra nazione della generazione che conserva la nostra memoria storica. Speriamo di poter tornare presto a recuperare le nostre vite per poter ripensare alle questioni legate al calcio».
Tanti dubbi, al momento, riguardo il mondo del pallone in Italia, soprattutto nei campionati minori: «Noi rappresentiamo solo un piccolo ingranaggio di un sistema molto grande che ovviamente prenderà le sue decisioni in merito alle stagioni momentaneamente sospese. Personalmente, mi sembra improbabile un ritorno al calcio giocato per i campionati dilettantistici in quanto i costi legati alle condizioni di sanità che dovremmo garantire ai tesserati sarebbero troppo alti. Servirebbero tamponi costanti per gli atleti, dovremmo chiedere loro la distanza rispetto alle famiglie e sarebbe anche difficile organizzare la vita di squadra a livello gestionale».
A prescindere dall'attuale incertezza, resta una stagione da incorniciare per la Molfetta Calcio: «Il nostro campionato è stato spettacolare perché siamo andati oltre a qualsiasi previsione iniziale. Devo ringraziare di cuore quanti hanno dato il loro apporto, dai ragazzi allo staff tecnico, per disputare uno dei campionati di Eccellenza più ostici d'Italia in cui abbiamo perso appena una partita. Quattro anni fa abbiamo avviato un progetto che necessitava di tempo per essere sviluppato e finalmente quest'anno i numeri hanno parlato chiaro, con una società forte che fin dalle sue squadre giovanili ha coltivato il talento e il desiderio di tanti ragazzi di poter indossare questa maglia».
In conclusione, un augurio di speranza per il futuro: «Noi per adesso non possiamo che incrociare le dita e aspettare le decisioni dall'alto, sia per quanto riguarda la remota possibilità di riprendere a giocare sia i verdetti sulle stagioni in corso. Se dovessimo conquistare l'obiettivo tanto sognato, penseremo fin dal giorno dopo a programmare la stagione a venire perché, con la crisi economica che ci apprestiamo a vivere come nazione, è inevitabile che la prossima stagione sia difficilissima per tutte le piccole realtà calcistiche come la nostra. Servirebbe sostegno anche dagli imprenditori locali e in generale dagli appassionati di calcio molfettesi, perché solo con adeguate risorse economiche si può regalare a questa città il palcoscenico che merita. Come dico sempre, la porta è sempre aperta a chi voglia supportare questo nostro progetto».
Proprio per ragionare un po' a metà strada fra presente e futuro, abbiamo contattato Ennio Cormio, presidente della società molfettese che quest'anno ha stupito tutti nel massimo campionato regionale: «Attualmente il mio primo pensiero va a questo incubo che l'Italia sta vivendo insieme al resto del mondo. Dobbiamo in primis superare la fase critica di questa emergenza sanitaria che sta privando la nostra nazione della generazione che conserva la nostra memoria storica. Speriamo di poter tornare presto a recuperare le nostre vite per poter ripensare alle questioni legate al calcio».
Tanti dubbi, al momento, riguardo il mondo del pallone in Italia, soprattutto nei campionati minori: «Noi rappresentiamo solo un piccolo ingranaggio di un sistema molto grande che ovviamente prenderà le sue decisioni in merito alle stagioni momentaneamente sospese. Personalmente, mi sembra improbabile un ritorno al calcio giocato per i campionati dilettantistici in quanto i costi legati alle condizioni di sanità che dovremmo garantire ai tesserati sarebbero troppo alti. Servirebbero tamponi costanti per gli atleti, dovremmo chiedere loro la distanza rispetto alle famiglie e sarebbe anche difficile organizzare la vita di squadra a livello gestionale».
A prescindere dall'attuale incertezza, resta una stagione da incorniciare per la Molfetta Calcio: «Il nostro campionato è stato spettacolare perché siamo andati oltre a qualsiasi previsione iniziale. Devo ringraziare di cuore quanti hanno dato il loro apporto, dai ragazzi allo staff tecnico, per disputare uno dei campionati di Eccellenza più ostici d'Italia in cui abbiamo perso appena una partita. Quattro anni fa abbiamo avviato un progetto che necessitava di tempo per essere sviluppato e finalmente quest'anno i numeri hanno parlato chiaro, con una società forte che fin dalle sue squadre giovanili ha coltivato il talento e il desiderio di tanti ragazzi di poter indossare questa maglia».
In conclusione, un augurio di speranza per il futuro: «Noi per adesso non possiamo che incrociare le dita e aspettare le decisioni dall'alto, sia per quanto riguarda la remota possibilità di riprendere a giocare sia i verdetti sulle stagioni in corso. Se dovessimo conquistare l'obiettivo tanto sognato, penseremo fin dal giorno dopo a programmare la stagione a venire perché, con la crisi economica che ci apprestiamo a vivere come nazione, è inevitabile che la prossima stagione sia difficilissima per tutte le piccole realtà calcistiche come la nostra. Servirebbe sostegno anche dagli imprenditori locali e in generale dagli appassionati di calcio molfettesi, perché solo con adeguate risorse economiche si può regalare a questa città il palcoscenico che merita. Come dico sempre, la porta è sempre aperta a chi voglia supportare questo nostro progetto».