Calcio
Borgorosso Molfetta, la lunga cavalcata verso il "double"
Numeri che fanno paura quelli dei biancorossi di Michele Patruno.
Molfetta - domenica 31 maggio 2015
17.08
Comincia tutto ad agosto 2014. In un'anonima giornata di un'estate che non si ricorda nemmeno per il caldo. Gianni de Ceglia, Felice Lapadula e Roberto la Grasta hanno in mente una pazza idea: il Borgorosso. Parole, parole e parole si scrivono e si dicono sull'argomento, ma intanto i vertici societari annunciano Michele Patruno. Sì, proprio lui, l'ex giocatore di varie compagini molfettesi. Scetticismo. E' la parola che maggiormente accompagna il nome di "pagnotta" Michele al suo arrivo in biancorosso. Lui sorride sotto i baffi che non ha. Analizza, studia e ci mette sempre la faccia. Intanto i giorni corrono forte e i mesi caldi sono quasi alle spalle. Il campionato, invece, è lì alle porte. Il Borgorosso è pronto, ma non è mica così facile. Sarà una sfida oltremodo difficile da vivere, specie quando parti da zero, dalle fondamenta.
Un percorso lineare, un campionato a tratti dominato in lungo e in largo da una squadra che fino alla fine ha dimostrato di non conoscere sazietà. Poteva mollare quando le cose non andavano per il verso giusto. E invece no, nulla di tutto ciò è accaduto e il Borgorosso Molfetta si ritrova ancora una volta a festeggiare la vittoria del campionato di Terza Categoria, e alzando al cielo la Coppa Puglia conducendo in porto l'obiettivo senza rivali. In pratica il Borgorosso ha vinto il campionato (passando poi attraverso i playoff) il 01 marzo 2015, giorno della vittoria 1-3 al Campo Comunale "san Pio" contro il Real Bari; da allora i 3 punti e la quasi concomitante disfatta giallonera ne hanno decretato il successo. Si perché il Real Bari ha concluso la sua stagione quel giorno quando si è resa conto di non essere all'altezza dei top club di Terza Categoria e fra questi dobbiamo inserire per forza il Borgorosso. Non a caso in questa stagione è riuscita a raggiungere la finale playoff di Terza Categoria e la finale di Coppa Puglia mettendosi davanti agli occhi la possibilità di uno storico "double". Oggi non si può che celebrare una squadra che riesce dopo appena un anno a conquistare tutto quello che c'era da conquistare.
La società con Felice Lapadula (vice presidente), Gianni de Ceglia, Agostino Caputi, Daniele Palombella, Michele Gadaleta, Antonio Alberga (detto Tony), Nicolò Farinola e Corrado Marzocca (tutti dirigenti), hanno posto in essere una gestione sapiente del mercato, valorizzando i giocatori. Una pianificazione ineccepibile che arriva fino alla gestione del gruppo. L'arrivo di Patruno è stato gestito benissimo dalla società, consegnandoli le chiavi della squadra e supportandolo durante tutta la stagione. Michele Patruno è sicuramente il secondo protagonista di questa storia. Ha raccolto molto ha trovato il suo riscatto al Borgorosso lavorando magistralmente. La gestione del gruppo, l'apporto delle sue idee tattiche mescolate ad un passato che non poteva essere cancellato immediatamente lo hanno portato a vincere il campionato e la Coppa Puglia, e farlo con un club nuovo di zecca non è da tutti. Accolto tra molti scetticismi visto il suo caratteraccio ha ben presto conquistato tutti sapendo muoversi perfettamente nello spogliatoio, riuscendo a gestire la forza del gruppo e a valorizzarne ancora di più le qualità. L'esperienza da ex giocatore gli hanno consentito di portare a casa due titoli. Niente male. La sua grinta non ha fatto rimpiangere la scelta fatta ad inizio stagione, anzi, ed è apparso sempre attento a captare le situazioni sia in campo che fuori.
La squadra poi ha confermato il suo assoluto valore. E' vero che in Terza Categoria non ha praticamente avuto concorrenti ma la gestione del campionato è stata esemplare. Sempre concentrata non ha lasciato nulla agli avversari, ha sempre mantenuto un livello altissimo di prestazioni anche nelle giornate meno positive, con la concentrazione da grandissima squadra. La difesa ha retto benissimo durante la stagione e si è avvalsa delle prestazioni di Paolo Acquaviva che progressivamente ha aumentato il livello delle sue performance; Giandonato la Forgia e Michele de Candia (detto killer) sui loro livelli e Gegi de Musso sempre pronto; Giovanni Minervini e Mauro Binetti si sono rivelati due gregari preziosissimi, di quelli che tanto piacciono a Patruno mentre Antonio de Pinto (Spiderman) ha mantenuto costante il suo apporto. Poi Giuseppe Castagno, il pararigori del Borgorosso, ha confezionato una stagione strepitosa confermandosi uno dei migliori portieri di tutta la categoria.
Il centrocampo è stato fondamentale, la crescita di Marco Grieco esponenziale: il centrocampista ha vestito spesso i panni del trequartista risultando efficace seppur con caratteristiche diverse. E' entrato nel ruolo e lo ha assorbito, si è speso tantissimo in copertura cedendo qualcosa (inevitabilmente) dal punto di vista degli inserimenti offensivi ma dando sempre il suo contributo. Michele dell'Aquila-Francesco Giancaspro-Nicola de Candia-Giancarlo Cormio. dell'Aquila, capitano immenso che ha contribuito in modo determinante alla vittoria dei titoli, ha ha sempre fatto comodo durante tutta la stagione. Anche lui ha seguito Patruno calandosi spesso nel ruolo di trequartista atipico. Giancaspro è stata una sorpresa anche se di lui se ne conoscevano le qualità. Su de Candia si sono spese migliaia di parole ma una cosa è certa, rappresenta l'archetipo del centrocampista moderno: forte fisicamente ma non dotato di grazia al tocco, centrocampista di rottura, bravissimo in copertura. Cormio ha come sempre contribuito con tanta corsa e con prestazioni standard per il suo livello.
L'attacco si è retto su Giuseppe Murolo e sulla crescita di Giovanni Guadagno. Il "Bomber" ha giocato probabilmente la migliore annata della sua carriera, ha contribuito in modo determinante al campionato. Gol e partecipazione al gioco, spirito guerriero e da leader ne hanno fatto il beniamino stagionale dei tifosi biancorossi. Partner d'attaco a volte è stato Michele Ragno che ha faticato di più ad inserirsi nei meccanismi voluti da Patruno, al suo fianco è cresciuto Guadagno, arrivato in estate dalla Libertas Molfetta è cresciuto assieme a tutta la squadra. Protagonista di notti magiche, come quella di ieri in finale di Coppa Puglia, il giovane attaccante si è dimostrato all'altezza seppur debba ancora migliorare sotto alcuni aspetti; in definitiva un investimento per il futuro dato che i margini di crescita sono altissimi.
Invece sono stati in grado di ricoprire il ruolo di gregari e sempre utili alla causa: Giuseppe Capurso e Valerio de Tullio entrambi attaccanti, Alex de Ceglia, Gianluca Cantatore (nel ruolo di portieri), Luca Grieco, Giacomo Enni e Francesco Sciancalepore tutti e tre terzini di fascia. Un meccanismo praticamente perfetto che ha raggiunto la definitiva consacrazione dopo aver confermato che in Terza Categoria non ci sono avversari che possano competere con il Borgorosso Molfetta, assoluto padrone del campionato.
Un percorso lineare, un campionato a tratti dominato in lungo e in largo da una squadra che fino alla fine ha dimostrato di non conoscere sazietà. Poteva mollare quando le cose non andavano per il verso giusto. E invece no, nulla di tutto ciò è accaduto e il Borgorosso Molfetta si ritrova ancora una volta a festeggiare la vittoria del campionato di Terza Categoria, e alzando al cielo la Coppa Puglia conducendo in porto l'obiettivo senza rivali. In pratica il Borgorosso ha vinto il campionato (passando poi attraverso i playoff) il 01 marzo 2015, giorno della vittoria 1-3 al Campo Comunale "san Pio" contro il Real Bari; da allora i 3 punti e la quasi concomitante disfatta giallonera ne hanno decretato il successo. Si perché il Real Bari ha concluso la sua stagione quel giorno quando si è resa conto di non essere all'altezza dei top club di Terza Categoria e fra questi dobbiamo inserire per forza il Borgorosso. Non a caso in questa stagione è riuscita a raggiungere la finale playoff di Terza Categoria e la finale di Coppa Puglia mettendosi davanti agli occhi la possibilità di uno storico "double". Oggi non si può che celebrare una squadra che riesce dopo appena un anno a conquistare tutto quello che c'era da conquistare.
La società con Felice Lapadula (vice presidente), Gianni de Ceglia, Agostino Caputi, Daniele Palombella, Michele Gadaleta, Antonio Alberga (detto Tony), Nicolò Farinola e Corrado Marzocca (tutti dirigenti), hanno posto in essere una gestione sapiente del mercato, valorizzando i giocatori. Una pianificazione ineccepibile che arriva fino alla gestione del gruppo. L'arrivo di Patruno è stato gestito benissimo dalla società, consegnandoli le chiavi della squadra e supportandolo durante tutta la stagione. Michele Patruno è sicuramente il secondo protagonista di questa storia. Ha raccolto molto ha trovato il suo riscatto al Borgorosso lavorando magistralmente. La gestione del gruppo, l'apporto delle sue idee tattiche mescolate ad un passato che non poteva essere cancellato immediatamente lo hanno portato a vincere il campionato e la Coppa Puglia, e farlo con un club nuovo di zecca non è da tutti. Accolto tra molti scetticismi visto il suo caratteraccio ha ben presto conquistato tutti sapendo muoversi perfettamente nello spogliatoio, riuscendo a gestire la forza del gruppo e a valorizzarne ancora di più le qualità. L'esperienza da ex giocatore gli hanno consentito di portare a casa due titoli. Niente male. La sua grinta non ha fatto rimpiangere la scelta fatta ad inizio stagione, anzi, ed è apparso sempre attento a captare le situazioni sia in campo che fuori.
La squadra poi ha confermato il suo assoluto valore. E' vero che in Terza Categoria non ha praticamente avuto concorrenti ma la gestione del campionato è stata esemplare. Sempre concentrata non ha lasciato nulla agli avversari, ha sempre mantenuto un livello altissimo di prestazioni anche nelle giornate meno positive, con la concentrazione da grandissima squadra. La difesa ha retto benissimo durante la stagione e si è avvalsa delle prestazioni di Paolo Acquaviva che progressivamente ha aumentato il livello delle sue performance; Giandonato la Forgia e Michele de Candia (detto killer) sui loro livelli e Gegi de Musso sempre pronto; Giovanni Minervini e Mauro Binetti si sono rivelati due gregari preziosissimi, di quelli che tanto piacciono a Patruno mentre Antonio de Pinto (Spiderman) ha mantenuto costante il suo apporto. Poi Giuseppe Castagno, il pararigori del Borgorosso, ha confezionato una stagione strepitosa confermandosi uno dei migliori portieri di tutta la categoria.
Il centrocampo è stato fondamentale, la crescita di Marco Grieco esponenziale: il centrocampista ha vestito spesso i panni del trequartista risultando efficace seppur con caratteristiche diverse. E' entrato nel ruolo e lo ha assorbito, si è speso tantissimo in copertura cedendo qualcosa (inevitabilmente) dal punto di vista degli inserimenti offensivi ma dando sempre il suo contributo. Michele dell'Aquila-Francesco Giancaspro-Nicola de Candia-Giancarlo Cormio. dell'Aquila, capitano immenso che ha contribuito in modo determinante alla vittoria dei titoli, ha ha sempre fatto comodo durante tutta la stagione. Anche lui ha seguito Patruno calandosi spesso nel ruolo di trequartista atipico. Giancaspro è stata una sorpresa anche se di lui se ne conoscevano le qualità. Su de Candia si sono spese migliaia di parole ma una cosa è certa, rappresenta l'archetipo del centrocampista moderno: forte fisicamente ma non dotato di grazia al tocco, centrocampista di rottura, bravissimo in copertura. Cormio ha come sempre contribuito con tanta corsa e con prestazioni standard per il suo livello.
L'attacco si è retto su Giuseppe Murolo e sulla crescita di Giovanni Guadagno. Il "Bomber" ha giocato probabilmente la migliore annata della sua carriera, ha contribuito in modo determinante al campionato. Gol e partecipazione al gioco, spirito guerriero e da leader ne hanno fatto il beniamino stagionale dei tifosi biancorossi. Partner d'attaco a volte è stato Michele Ragno che ha faticato di più ad inserirsi nei meccanismi voluti da Patruno, al suo fianco è cresciuto Guadagno, arrivato in estate dalla Libertas Molfetta è cresciuto assieme a tutta la squadra. Protagonista di notti magiche, come quella di ieri in finale di Coppa Puglia, il giovane attaccante si è dimostrato all'altezza seppur debba ancora migliorare sotto alcuni aspetti; in definitiva un investimento per il futuro dato che i margini di crescita sono altissimi.
Invece sono stati in grado di ricoprire il ruolo di gregari e sempre utili alla causa: Giuseppe Capurso e Valerio de Tullio entrambi attaccanti, Alex de Ceglia, Gianluca Cantatore (nel ruolo di portieri), Luca Grieco, Giacomo Enni e Francesco Sciancalepore tutti e tre terzini di fascia. Un meccanismo praticamente perfetto che ha raggiunto la definitiva consacrazione dopo aver confermato che in Terza Categoria non ci sono avversari che possano competere con il Borgorosso Molfetta, assoluto padrone del campionato.