Calcio
Borgorosso: Corrado Uva, il gigante di Patruno
Il "Cobra" cambia pelle: Corrado Uva è biancorosso
Molfetta - lunedì 8 agosto 2016
0.34
Giuseppe Murolo è l'uomo perfetto per le copertine che raccontano (e, speriamo, racconteranno) la favola del Borgorosso. La storia del working class hero, dell'operaio diventato bomber. Marco Grieco è il genio della lampada, quello che, con la sua fantasia e i suoi colpi, accende la luce. Castagno e La Forgia sono i buttafuori, il muro che protegge la porta dei biancorossi.
Ma in mezzo al campo, nel reparto avanzato, per la prossima stagione ci sarà un nuovo bomber in grado di fare reparto da solo, di reggere tutta la baracca, macinando chilometri su chilometri senza mai stancarsi e senza avere paura mai di mettere la gamba in situazioni al limite del pericolo. Un bomber che a volte sembra essere dappertutto, e che, come tanti altri protagonisti di questa favola, sembra essere sbucato fuori dal nulla: è Corrado Uva, l'attaccante molfettese (classe 1981) che tutta la Puglia calcistica ha imparato a conoscere tra Serie D, Eccellenza e Promozione. Il nuovo padrone dell'area di rigore. Il giocatore di cui ci siamo perdutamente innamorati negli anni passati.
Ha la stoffa giusta, quella dell'ariete. Ha soprattutto fiuto del gol. Se c'è un pallone nella terra di nessuno, tempo qualche secondo, Uva sarà sul posto, pronto a ringhiare per conquistarlo e metterlo nel sette. Non arriva al Borgorosso da sconosciuto. Anzi. Corrado Uva è arrivato dal Corato, dove nella passata stagione si è messo nuovamente in discussione.
Non i soldi, quelli non sono un problema. Qualcosa di più grande, una sfida da vincere. Un Borgorosso che nel "Cobra" cercava l'ennesimo tassello per una squadra che in Prima Categoria non avrebbe paragoni, una squadra che ora potrebbe giocarsela con chiunque: deve lanciare l'assalto alla Prima Categoria, ha l'obbligo di farlo.
Ma in mezzo al campo, nel reparto avanzato, per la prossima stagione ci sarà un nuovo bomber in grado di fare reparto da solo, di reggere tutta la baracca, macinando chilometri su chilometri senza mai stancarsi e senza avere paura mai di mettere la gamba in situazioni al limite del pericolo. Un bomber che a volte sembra essere dappertutto, e che, come tanti altri protagonisti di questa favola, sembra essere sbucato fuori dal nulla: è Corrado Uva, l'attaccante molfettese (classe 1981) che tutta la Puglia calcistica ha imparato a conoscere tra Serie D, Eccellenza e Promozione. Il nuovo padrone dell'area di rigore. Il giocatore di cui ci siamo perdutamente innamorati negli anni passati.
Ha la stoffa giusta, quella dell'ariete. Ha soprattutto fiuto del gol. Se c'è un pallone nella terra di nessuno, tempo qualche secondo, Uva sarà sul posto, pronto a ringhiare per conquistarlo e metterlo nel sette. Non arriva al Borgorosso da sconosciuto. Anzi. Corrado Uva è arrivato dal Corato, dove nella passata stagione si è messo nuovamente in discussione.
Non i soldi, quelli non sono un problema. Qualcosa di più grande, una sfida da vincere. Un Borgorosso che nel "Cobra" cercava l'ennesimo tassello per una squadra che in Prima Categoria non avrebbe paragoni, una squadra che ora potrebbe giocarsela con chiunque: deve lanciare l'assalto alla Prima Categoria, ha l'obbligo di farlo.