Calcio
Attesa finita: riparte il campionato per la Molfetta Sportiva
Al Paolo Poli (ore 15.30) arriva il Castellaneta
Molfetta - domenica 13 settembre 2015
8.53
Un'attesa spasmodica... Era da tanto tempo che non si avvertiva una tensione simile nei giorni pre campionato. Tanti i fattori che stanno contribuendo a caricare di pathos la sfida del Paolo Poli contro il Castellaneta. Quella trascorsa è stata una settimana di fuoco, una settimana utile per rilanciarsi in campionato, dopo la batosta in Coppa Italia nella gara d'andata contro Gravina.
Una settimana campale, cruciale, al limite delle considerazioni estreme.
Si comincia con la sfida casalinga contro il Castellaneta. Si comincia a fare sul serio. Se la bella Molfetta Sportiva promessa almeno a parole durante l'estate non è sparita, se è soltanto finita in letargo dopo le fatiche della preparazione estiva e se davvero può rilanciarsi mettendo a tacere le prime critiche, questo è il momento giusto per dimostrare che la strada dalla quale Fumai ha deciso di non spostarsi, è quella giusta.
Non bisogna dare peso alle sconfitte è il credo di Fumai, perché per lui prima o poi i calciatori impareranno quel calcio che sta provando ad impartire loro da qualche mese a questa parte. Meglio prima che poi. Diceva Totò, "ogni limite ha una pazienza" e pure quella dei tifosi molfettesi comincia a vacillare, al sol pensiero degli investimenti fatti nell'ultima sessione di mercato per dare a quella Molfetta Sportiva, un tecnico valido ed acquisti di alto profilo per fare il salto di qualità e dare l'assalto ai playoff. Se poi riesci pure a convincere i tifosi che il tuo progetto è giusto quasi quanto quello di altri top club di categoria, allora sì che la spesa vale l'impresa.
Fallire non si può, non si deve, essendo quello biancorosso un club che campa di successi sportivi. In una situazione simile occorre adottare la politica dei piccoli passi, aggiungendo uno o due pezzi su di un mosaico che dovrebbe essere incoraggiato e non demolito. Tutto il resto sono chiacchiere, perché sarebbe impossibile aspettarsi vittorie nell'immediato. Tutto e subito non può aversi. Serve pazienza. A Molfetta solitamente bisogna essere malleabili, nella vita di tutti i giorni quanto nel calcio, ed esser bravi a trovare il giusto compromesso per soddisfare una platea stufa dei piazzamenti e desiderosa, oggi, di essere tra le prime almeno nel pallone. Questa è Molfetta. Qui la serenità è un difetto e diventa obbligatorio tirare fuori l'"incazzatura" per superare ostacoli altrimenti insormontabili. A Molfetta serve questa qualità intraducibile per cancellare il divario con chi ha di più. Perché Molfetta può anzi deve essere ambiziosa.
Una settimana campale, cruciale, al limite delle considerazioni estreme.
Si comincia con la sfida casalinga contro il Castellaneta. Si comincia a fare sul serio. Se la bella Molfetta Sportiva promessa almeno a parole durante l'estate non è sparita, se è soltanto finita in letargo dopo le fatiche della preparazione estiva e se davvero può rilanciarsi mettendo a tacere le prime critiche, questo è il momento giusto per dimostrare che la strada dalla quale Fumai ha deciso di non spostarsi, è quella giusta.
Non bisogna dare peso alle sconfitte è il credo di Fumai, perché per lui prima o poi i calciatori impareranno quel calcio che sta provando ad impartire loro da qualche mese a questa parte. Meglio prima che poi. Diceva Totò, "ogni limite ha una pazienza" e pure quella dei tifosi molfettesi comincia a vacillare, al sol pensiero degli investimenti fatti nell'ultima sessione di mercato per dare a quella Molfetta Sportiva, un tecnico valido ed acquisti di alto profilo per fare il salto di qualità e dare l'assalto ai playoff. Se poi riesci pure a convincere i tifosi che il tuo progetto è giusto quasi quanto quello di altri top club di categoria, allora sì che la spesa vale l'impresa.
Fallire non si può, non si deve, essendo quello biancorosso un club che campa di successi sportivi. In una situazione simile occorre adottare la politica dei piccoli passi, aggiungendo uno o due pezzi su di un mosaico che dovrebbe essere incoraggiato e non demolito. Tutto il resto sono chiacchiere, perché sarebbe impossibile aspettarsi vittorie nell'immediato. Tutto e subito non può aversi. Serve pazienza. A Molfetta solitamente bisogna essere malleabili, nella vita di tutti i giorni quanto nel calcio, ed esser bravi a trovare il giusto compromesso per soddisfare una platea stufa dei piazzamenti e desiderosa, oggi, di essere tra le prime almeno nel pallone. Questa è Molfetta. Qui la serenità è un difetto e diventa obbligatorio tirare fuori l'"incazzatura" per superare ostacoli altrimenti insormontabili. A Molfetta serve questa qualità intraducibile per cancellare il divario con chi ha di più. Perché Molfetta può anzi deve essere ambiziosa.