Calcio
«A Canosa accolti a braccia aperte. Ma torneremo a giocare a Molfetta»
Le motivazioni della società nelle parole del dirigente Gerardo Serino
Molfetta - sabato 19 agosto 2017
Ieri la notizia: la Sporting Fulgor Molfetta giocherà a Canosa le gare casalinghe del campionato di serie D. Oggi arrivano le spiegazioni da parte della società del Presidente Mauro Lanza che la prossima settimana ha in programma un incontro con un tecnico della FGIC per l'ok definitivo.
Ma tutto sarebbe una pura formalità. Così niente serie D (almeno temporaneamente) per gli appassionati molfettesi che per tifare i colori biancorossi nella maggiore serie a cui una squadra locale è iscritta, dovranno prendere l'auto e spostarsi nella provincia vicina.
«La scelta dello stadio "San Sabino" ha tante spiegazioni», afferma l'avvocato Gerardo Serino, tra i dirigenti della Sporting Fulgor Molfetta.
Prima di tutto di natura burocratica e legislativa: Canosa è la città più vicina dotata di un impianto che abbia i requisiti necessari per ospitare la quarta serie di calcio in Italia.
«Tra l'altro l'impianto è tra i migliori: per numero di spettatori (circa 3000,ndr), per struttura, per vicinanza alle arterie stradali più importanti e non c'è nessuna altra squadra con cui condividere lo stadio a differenza di quanto accade a Molfetta oppure come sarebbe successo se avessimo deciso di giocare a Trani o a Barletta», continua Serino.
«A Canosa, inoltre, abbiamo trovato una amministrazione che ci ha accolto a braccia aperte comprendendo la grande possibilità che la serie D può rappresentare per la città. Siamo stati ricevuti calorosamente dal vicesindaco e assessore allo sport Francesco Sanluca, dal consigliere Giovanni Patruno, a nostra completa disposizione».
Ma Molfetta e il "Paolo Poli" che destino avranno nel progetto della Sporting Fulgor?
«Saranno sempre centrali», ribadisce, «tanto che appena lo stadio "Paolo Poli" sarà pronto chiederemo alla Federazione di poter giocare nel nostro stadio. Sono sicuro che l'amministrazione Minervini, e lo stesso sindaco, si dimostrerà molto sensibile e attenta verso la nostra realtà. Dimostrazione è la possibilità accordataci di utilizzare il campo "Petrone"», conclude Serino.
Ma tutto sarebbe una pura formalità. Così niente serie D (almeno temporaneamente) per gli appassionati molfettesi che per tifare i colori biancorossi nella maggiore serie a cui una squadra locale è iscritta, dovranno prendere l'auto e spostarsi nella provincia vicina.
«La scelta dello stadio "San Sabino" ha tante spiegazioni», afferma l'avvocato Gerardo Serino, tra i dirigenti della Sporting Fulgor Molfetta.
Prima di tutto di natura burocratica e legislativa: Canosa è la città più vicina dotata di un impianto che abbia i requisiti necessari per ospitare la quarta serie di calcio in Italia.
«Tra l'altro l'impianto è tra i migliori: per numero di spettatori (circa 3000,ndr), per struttura, per vicinanza alle arterie stradali più importanti e non c'è nessuna altra squadra con cui condividere lo stadio a differenza di quanto accade a Molfetta oppure come sarebbe successo se avessimo deciso di giocare a Trani o a Barletta», continua Serino.
«A Canosa, inoltre, abbiamo trovato una amministrazione che ci ha accolto a braccia aperte comprendendo la grande possibilità che la serie D può rappresentare per la città. Siamo stati ricevuti calorosamente dal vicesindaco e assessore allo sport Francesco Sanluca, dal consigliere Giovanni Patruno, a nostra completa disposizione».
Ma Molfetta e il "Paolo Poli" che destino avranno nel progetto della Sporting Fulgor?
«Saranno sempre centrali», ribadisce, «tanto che appena lo stadio "Paolo Poli" sarà pronto chiederemo alla Federazione di poter giocare nel nostro stadio. Sono sicuro che l'amministrazione Minervini, e lo stesso sindaco, si dimostrerà molto sensibile e attenta verso la nostra realtà. Dimostrazione è la possibilità accordataci di utilizzare il campo "Petrone"», conclude Serino.