Ma... l'erba
Sanremo... prima di Sanremo
Intervista a Maurizio Campo direttamente dall'orchestra del Festival di Sanremo 2018
lunedì 5 febbraio 2018
19.00
È partito il conto alla rovescia. La musica e la città di Sanremo saranno per una settimana e oltre, il tema più discusso in radio, tv, giornali, facebook, e web. Ma com'è, invece, Sanremo prima di Sanremo? Com'è il Festival prima del Festival?
Personalmente ho respirato l'aria della città dei fiori nel 1997, nell'edizione condotta da Mike Bongiorno, Piero Chiambretti e Valeria Marini (vinta dai Jalisse). Poi nel 2016 con Carlo Conti, Gabriel Garko e Virginia Raffaele, Festival in cui da inviato per il TG Norba e Radionorba ho raccontato il frenetico alternarsi di big, giovani proposte, star, starlette e tanta ma davvero tanta gente che mai ci si immaginerebbe di trovare proprio lì, e che fa da corollario al Festival di Sanremo. Sì, perché lo spettacolo non è solo dentro il Teatro Ariston, ma anche fuori!
Insomma, c'è quello che si vede nella diretta tv in prima serata e quello che non si vede nelle altre 21 ore!
A raccontarci l'attesa di questa edizione 2018, prima che la scenografia ultra computerizzata e ultra luminosa di Emanuela Trixie Zitkowsky invada i nostri led tv, è Maurizio Campo.
Maurizio è nato a Molfetta nel 1967, è docente al Conservatorio di Parma ed ha due grandi amori: Molfetta e il Moog (di cui è endorser). Ha collaborato come musicista con Patty Pravo, Gianni Morandi, Raf, e tra i tantissimi altri anche con lo stesso Claudio Baglioni. È di casa anche al Festival dal 2007 facendo parte dell'orchestra ed avendola anche diretta nel 2011.
Maurizio, ma com'è Sanremo…prima di Sanremo?
Quella del Festiva è una produzione che ha un mese di preparazione. Quest'anno le prove sono iniziate il 2 gennaio a Roma negli studi di Cinecittà, e dal 18 gennaio sono proseguite a Sanremo nel teatro Ariston. Ore ed ore giornaliere di prove, decine di brani da leggere e suonare. Un meccanismo molto complesso che coinvolge decine di persone contemporaneamente tra musicisti, squadre audio/video, autori, macchinisti, sartoria etc.
Quali sono le maggiori difficoltà che hai incontrato?
Suono al Festival come tastierista dal 2007. La principale difficoltà, è quella di mantenere costante la concentrazione e l'efficienza. Suonare in diretta è solo la punta dell'iceberg, ma dietro c'è un lavoro di ricerca sui suoni, di rifinitura, lettura di parti, interpretazione musicale, gestione del set di strumenti. Inoltre è necessaria una grande resistenza: tante ore al giorno di musica e luci possono provocare stress che bisogna essere in grado di gestirlo.
Hai già ascoltato le canzoni in gara? Cosa ne pensi?
Ci sono, come sempre, quelle cinque o sei canzoni che si staccano dalla media.
Quale artista accompagneresti sul palco in qualità di direttore d'orchestra?
Ho già avuto l'occasione di dirigere l'orchestra al festival ed è successo nel 2011 con uno dei giovani in gara, Marco Menichini. Comunque se dovessi scegliere oggi - per la serie "Sogni impossibili" – direi Lucio Battisti.
Secondo te Sanremo 2018 lo vincerà…
L'anno scorso si diceva che avrebbe vinto la Mannoia, quest'anno pare che i favoriti siano il duo Meta-Moro. Se dopo alcuni anni, tornasse a vincere il festival una donna non sarebbe male, perciò dico Nina Zilli!
Personalmente ho respirato l'aria della città dei fiori nel 1997, nell'edizione condotta da Mike Bongiorno, Piero Chiambretti e Valeria Marini (vinta dai Jalisse). Poi nel 2016 con Carlo Conti, Gabriel Garko e Virginia Raffaele, Festival in cui da inviato per il TG Norba e Radionorba ho raccontato il frenetico alternarsi di big, giovani proposte, star, starlette e tanta ma davvero tanta gente che mai ci si immaginerebbe di trovare proprio lì, e che fa da corollario al Festival di Sanremo. Sì, perché lo spettacolo non è solo dentro il Teatro Ariston, ma anche fuori!
Insomma, c'è quello che si vede nella diretta tv in prima serata e quello che non si vede nelle altre 21 ore!
A raccontarci l'attesa di questa edizione 2018, prima che la scenografia ultra computerizzata e ultra luminosa di Emanuela Trixie Zitkowsky invada i nostri led tv, è Maurizio Campo.
Maurizio è nato a Molfetta nel 1967, è docente al Conservatorio di Parma ed ha due grandi amori: Molfetta e il Moog (di cui è endorser). Ha collaborato come musicista con Patty Pravo, Gianni Morandi, Raf, e tra i tantissimi altri anche con lo stesso Claudio Baglioni. È di casa anche al Festival dal 2007 facendo parte dell'orchestra ed avendola anche diretta nel 2011.
Maurizio, ma com'è Sanremo…prima di Sanremo?
Quella del Festiva è una produzione che ha un mese di preparazione. Quest'anno le prove sono iniziate il 2 gennaio a Roma negli studi di Cinecittà, e dal 18 gennaio sono proseguite a Sanremo nel teatro Ariston. Ore ed ore giornaliere di prove, decine di brani da leggere e suonare. Un meccanismo molto complesso che coinvolge decine di persone contemporaneamente tra musicisti, squadre audio/video, autori, macchinisti, sartoria etc.
Quali sono le maggiori difficoltà che hai incontrato?
Suono al Festival come tastierista dal 2007. La principale difficoltà, è quella di mantenere costante la concentrazione e l'efficienza. Suonare in diretta è solo la punta dell'iceberg, ma dietro c'è un lavoro di ricerca sui suoni, di rifinitura, lettura di parti, interpretazione musicale, gestione del set di strumenti. Inoltre è necessaria una grande resistenza: tante ore al giorno di musica e luci possono provocare stress che bisogna essere in grado di gestirlo.
Hai già ascoltato le canzoni in gara? Cosa ne pensi?
Ci sono, come sempre, quelle cinque o sei canzoni che si staccano dalla media.
Quale artista accompagneresti sul palco in qualità di direttore d'orchestra?
Ho già avuto l'occasione di dirigere l'orchestra al festival ed è successo nel 2011 con uno dei giovani in gara, Marco Menichini. Comunque se dovessi scegliere oggi - per la serie "Sogni impossibili" – direi Lucio Battisti.
Secondo te Sanremo 2018 lo vincerà…
L'anno scorso si diceva che avrebbe vinto la Mannoia, quest'anno pare che i favoriti siano il duo Meta-Moro. Se dopo alcuni anni, tornasse a vincere il festival una donna non sarebbe male, perciò dico Nina Zilli!