La città dentro...
Un vero e proprio polo sportivo...
Riflessione dedicata ai molfettesi (e non solo) che praticano l’attività sportiva, agonistica o meno, nella nostra città.
martedì 4 ottobre 2016
19.46
Ci siamo. Oggi parte una iniziativa che, spero, potrà portare qualche spunto di riflessione sulla nostra Molfetta "senza pregiudizi e andando oltre gli steccati".
Ho pensato allo sport, ho pensato ai molfettesi (e non solo) che praticano l'attività sportiva, agonistica o meno, nella nostra città.
Il 2016 non è stato un anno bello, basti pensare alla situazione delle piscine comunali. Da tempo era in corso un fitto carteggio tra Molfetta Nuoto, che gestiva la struttura, e l'amministrazione comunale, soprattutto in merito alle infiltrazioni di acqua piovana dai lucernari. I gestori avevano lamentato il problema sin dal momento della consegna del complesso (2011).
Ad agosto dello scorso anno i tecnici comunali effettuano un sopralluogo. A settembre 2015 vengono affidati lavori di manutenzione per 42.790,00 euro ma le infiltrazioni proseguono per tutto ottobre, novembre e dicembre, quando i gestori segnalano che i materiali di rivestimento cominciano a mostrare segni di danneggiamento.
Intanto l'amministrazione comunale, il 9 dicembre, avvia la procedura per la risoluzione del contratto per grave inadempimento, contestando alla Molfetta Nuoto il mancato pagamento dei canoni dovuti e del rimborso delle spese per le utenze, la mancata fornitura di polizze fideiussorie, il mancato pagamento degli stipendi ai dipendenti.
La società ricorre in tribunale chiedendo dei risarcimenti per non aver potuto svolgere regolarmente la propria attività. A gennaio il Comune è condannato a pagare 201.499,20 euro a Molfetta Nuoto oltre alle spese del procedimento (altri 2.541,50 euro).
Per la caduta di alcuni frammenti di rivestimento in legno, ad aprile la struttura viene chiusa al pubblico.
Dopo un periodo di completo abbandono e atti vandalici, a luglio il Commissario delibera l'affidamento della vigilanza armata della struttura.
La cosa più grave è che si è interrotto un utilissimo servizio pubblico (all'interno della struttura oltre alla preparazione per l'attività agonistica, si svolgevano corsi riabilitativi).
Questa può essere l'occasione per ripensare alle strutture sportive e alla riqualificazione della zona, che potrebbe diventare un vero e proprio polo sportivo.
Il piano regolatore prevedeva la presenza di una piscina coperta e una scoperta ma non tutto il suolo è disponibile: parte del terreno su cui dovrebbe essere realizzata la piscina scoperta rientra nell'area del Park Club.
Sarebbe interesse del Comune, dunque, acquisire la disponibilità di quei suoli, consentendo di attrezzare l'area secondo de previsioni del piano per la fruibilità della zona balneabile. e si potrebbe affidare in concessione la vigilanza e i servizi di supporto.
In altre parole si potrebbe fare in modo che l'area del Park Club resti una spiaggia pubblica, affidando in concessione – con regolare gara di appalto – i servizi di supporto e controllo. Una parte delle volumetrie potrebbe tener fede alla vocazione economico – turistica dell'area, sviluppando attività commerciali compatibili con la zona.
Per quanto riguarda le piscine comunali, si potrebbe pensare anche a eventuale co-progettazione e co-finanziamento con privati, scelta che ridurrebbe i costi per la collettività.
L'obiettivo sarebbe quello di riportate tutto nell'ordine della regolarità e della legalità, in rispondenza da quanto previsto dal piano regolatore vigente.
Stessa traccia di lavoro potrebbe essere utilizzata per il recupero e la riqualificazione della palestra Libertas – ex colonia marina (oggi divenuta un vero pregiudizio alla pubblica sicurezza, visto lo stato di degrado in cui versa) ma con una finalità sportiva di supporto.
A questi casi si aggiungono quelli altri due impianti: il pattinodromo nel quartiere di Ponente e la pista di atletica nella zona 167.
Tutto questo è frutto della mancata redazione del piano dei servizi, che ho chiesto a gran voce nei primi sei mesi dell'ultima amministrazione comunale. Non è mai stata programmata la visione dei servizi necessari alla città.
Ma non è il momento delle polemiche, vorrei che fosse il momento del confronto con i cittadini, con cui riflettere sugli obiettivi da porre e da attuare.
Ho pensato allo sport, ho pensato ai molfettesi (e non solo) che praticano l'attività sportiva, agonistica o meno, nella nostra città.
Il 2016 non è stato un anno bello, basti pensare alla situazione delle piscine comunali. Da tempo era in corso un fitto carteggio tra Molfetta Nuoto, che gestiva la struttura, e l'amministrazione comunale, soprattutto in merito alle infiltrazioni di acqua piovana dai lucernari. I gestori avevano lamentato il problema sin dal momento della consegna del complesso (2011).
Ad agosto dello scorso anno i tecnici comunali effettuano un sopralluogo. A settembre 2015 vengono affidati lavori di manutenzione per 42.790,00 euro ma le infiltrazioni proseguono per tutto ottobre, novembre e dicembre, quando i gestori segnalano che i materiali di rivestimento cominciano a mostrare segni di danneggiamento.
Intanto l'amministrazione comunale, il 9 dicembre, avvia la procedura per la risoluzione del contratto per grave inadempimento, contestando alla Molfetta Nuoto il mancato pagamento dei canoni dovuti e del rimborso delle spese per le utenze, la mancata fornitura di polizze fideiussorie, il mancato pagamento degli stipendi ai dipendenti.
La società ricorre in tribunale chiedendo dei risarcimenti per non aver potuto svolgere regolarmente la propria attività. A gennaio il Comune è condannato a pagare 201.499,20 euro a Molfetta Nuoto oltre alle spese del procedimento (altri 2.541,50 euro).
Per la caduta di alcuni frammenti di rivestimento in legno, ad aprile la struttura viene chiusa al pubblico.
Dopo un periodo di completo abbandono e atti vandalici, a luglio il Commissario delibera l'affidamento della vigilanza armata della struttura.
La cosa più grave è che si è interrotto un utilissimo servizio pubblico (all'interno della struttura oltre alla preparazione per l'attività agonistica, si svolgevano corsi riabilitativi).
Questa può essere l'occasione per ripensare alle strutture sportive e alla riqualificazione della zona, che potrebbe diventare un vero e proprio polo sportivo.
Il piano regolatore prevedeva la presenza di una piscina coperta e una scoperta ma non tutto il suolo è disponibile: parte del terreno su cui dovrebbe essere realizzata la piscina scoperta rientra nell'area del Park Club.
Sarebbe interesse del Comune, dunque, acquisire la disponibilità di quei suoli, consentendo di attrezzare l'area secondo de previsioni del piano per la fruibilità della zona balneabile. e si potrebbe affidare in concessione la vigilanza e i servizi di supporto.
In altre parole si potrebbe fare in modo che l'area del Park Club resti una spiaggia pubblica, affidando in concessione – con regolare gara di appalto – i servizi di supporto e controllo. Una parte delle volumetrie potrebbe tener fede alla vocazione economico – turistica dell'area, sviluppando attività commerciali compatibili con la zona.
Per quanto riguarda le piscine comunali, si potrebbe pensare anche a eventuale co-progettazione e co-finanziamento con privati, scelta che ridurrebbe i costi per la collettività.
L'obiettivo sarebbe quello di riportate tutto nell'ordine della regolarità e della legalità, in rispondenza da quanto previsto dal piano regolatore vigente.
Stessa traccia di lavoro potrebbe essere utilizzata per il recupero e la riqualificazione della palestra Libertas – ex colonia marina (oggi divenuta un vero pregiudizio alla pubblica sicurezza, visto lo stato di degrado in cui versa) ma con una finalità sportiva di supporto.
A questi casi si aggiungono quelli altri due impianti: il pattinodromo nel quartiere di Ponente e la pista di atletica nella zona 167.
Tutto questo è frutto della mancata redazione del piano dei servizi, che ho chiesto a gran voce nei primi sei mesi dell'ultima amministrazione comunale. Non è mai stata programmata la visione dei servizi necessari alla città.
Ma non è il momento delle polemiche, vorrei che fosse il momento del confronto con i cittadini, con cui riflettere sugli obiettivi da porre e da attuare.