In punta di penna

Waterfront: gli equilibri ricercati e trovati. Per forza

L’ installazione di approdo Sant’Andrea fa parlare di sé

«È una croce? No è una installazione, un gioco di equilibrio». «Sarà li solo per il periodo pasquale? No sarà per sempre». «È quello il posto migliore dove lasciarla? No potrebbe trovare un'altra sistemazione». Domande e risposte che si sprecano soprattutto su quella grande piazza virtuale rappresentata dai social network.

Di sicuro l'opera di Hidetoshi Nagasawa, scultore e architetto giapponese, ha fatto parlare di sè. E questo è già un obiettivo raggiunto. Sia per l'autore di quella installazione, sia per chi ha voluto posizionarla sull'approdo di Sant'Andrea. «Come, non conosci Nagasawa? - direbbero, anzi lo hanno già detto, quegli «intellettuali», diventati tali magari solo per spirito di appartenenza -. Espone in tutto il mondo, a New York, Londra, Berlino» Ma perché, è necessario conoscerlo? Non è mica un segno di ignoranza non sapere chi è un artista che arriva dal lontano Sol Levante e che per di più si rivolge ad una nicchia infine ristretta di cultori.

Confesso di aver «visitato» l'opera, volutamente non la chiamo «d'arte», questo lo lascio fare ai critici e ai conoscitori dei movimenti artistici. Mi ha lasciato piuttosto indifferente. E non per insensibilità. Non stiamo certo parlando (il mio è un personalissimo punto di vista) di Raffaello, di Michelangelo, di Tiziano. O Caravaggio. Lui si che è riuscito a farmi restare quasi paralizzato di fronte al suo «Giuditta e Oloferne». Per puro caso, e proprio in questi giorni ho seguito una trasmissione televisiva dedicata proprio all'arte contemporanea. Una delle installazioni esposte e descritte era rappresentata da una sfera, di quelle che se ne trovano a dozzine nelle discoteche, ricoperta di vetrini colorati che riflettono la luce, lasciata per terra con qualche tassello staccato. La gallerista che la presentava valutava il costo dell'opera in 12mila euro. «Rappresenta – diceva – la nostalgia dell'autore per un tempo che è ormai passato». Come mercificare e dare un prezzo anche ai ricordi più intimi. Ma si sa, le fortune o le disavventure di artisti contemporanei, ma è sempre stato così, infine si concretizzano grazie alle interpretazioni che qualcuno, sedicenti critici o galleristi «d'avanguardia» ci raccontano. Ma in fondo il primo sentimento che un'opera d'arte dovrebbe suscitare è un «mi piace», «non mi piace». Semplicemente. Ma tant'è. «Waterfront» è li, all'approdo Sant'Andrea a far parlare.

E tra i «boh» di chi proprio non riesce a comprendere i canoni dell'arte contemporanea e gli sguardi estasiati di chi si sente improvvisamente «esperto», la contrapposizione è alta. Peccato però che proprio quella installazione abbia fatto passare in secondo piano proprio il recupero dal degrado di una porzione della città. Che si tratti di una croce o di un delicato gioco di equilibri quel'angolo di Molfetta è adesso visitato da frotte di curiosi che non perdono l'occasione di commentare, di scattare qualche fotografia. Già proprio la fotografia. Istantanee ricordo, per dire io c'ero, o ricerca di punti di vista diversi, di reinterpretazioni e quindi altra forma d'arte? E se quegli scatti fossero arte che incontra l'arte? Perché non parlarne?
10 fotoNagasawa al Waterfront
Opera di NagasawaNagasawaWaterfront Cala San'Andrea - Opera di NagasawaWaterfront Cala San'Andrea - Opera di NagasawaWaterfront Cala San'Andrea - Opera di Nagasawaimg 20140412 wa007 1Nagasawa e il Waterfront del DuomoNagasawa e il Waterfront del DuomoNagasawa e il Waterfront del DuomoNagasawa e il Waterfront del Duomo
  • Arte
  • Waterfront Duomo
  • Nagasawa
Altri contenuti a tema
Domani a Molfetta l'inaugurazione della mostra su Salvatore Salvemini Domani a Molfetta l'inaugurazione della mostra su Salvatore Salvemini Sarà fruibile fino al 26 gennaio 2025
A Molfetta arriva il primo corso di iconografia cristiana A Molfetta arriva il primo corso di iconografia cristiana Quattro appuntamenti tra gennaio e febbraio 2025
Dipinti inediti di Corrado Giaquinto visitabili a Molfetta dal 18 ottobre Dipinti inediti di Corrado Giaquinto visitabili a Molfetta dal 18 ottobre Opere che rimettono in correlazione la città con l'attività artistica dell'illustre pittore
Premio Adriatico - Un mare che unisce: Molfetta rappresentata da Giuseppe de Palma Premio Adriatico - Un mare che unisce: Molfetta rappresentata da Giuseppe de Palma La premiazione il 6 ottobre a Montegiorgio
Inaugurata a Molfetta la mostra "Memorie di un tempo futuro" di Ermanno Berardi Inaugurata a Molfetta la mostra "Memorie di un tempo futuro" di Ermanno Berardi L'esposizione sarà visitabile fino al prossimo 3 novembre nella Sala dei Templari
Ermanno Berardi torna a Molfetta dopo 17 anni con una mostra di 300 opere Ermanno Berardi torna a Molfetta dopo 17 anni con una mostra di 300 opere L'intervista al pittore che da sabato 21 settembre esporrà "Memorie di un tempo futuro" nella Sala dei Templari
Prorogata a Molfetta la mostra “Vito Zaza. Dal Silenzio al Mistero” Prorogata a Molfetta la mostra “Vito Zaza. Dal Silenzio al Mistero” Sarà fruibile sino al 29 settembre 2024
Vito Zaza e le sue maternità al Museo Diocesano di Molfetta Vito Zaza e le sue maternità al Museo Diocesano di Molfetta Aperture straordinarie per la mostra dedicata all’artista molfettese in occasione della festa patronale
© 2001-2024 MolfettaViva è un portale gestito da InnovaNews srl. Partita iva 08059640725. Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Trani. Tutti i diritti riservati.
MolfettaViva funziona grazie ai messaggi pubblicitari che stai bloccandoPer mantenere questo sito gratuito ti chiediamo disattivare il tuo AdBlock. Grazie.