In punta di penna
Nel mondo Social è “Ice bucket challenge” mania
Tutti in favore della ricerca contro la Sla o esibizionisti?
mercoledì 27 agosto 2014
8.45
Secchiata mania: l'"Ice Bucket Challenge" impazza sul web. Tanti i giovani e non solo che sui propri profili Facebook stanno postando video in pieno stile "gavettone". Il tour social dell' "Ice bucket" è partito nei giorni scorsi proprio per via del creatore di Facebook, Mark Zuckerberg, che ha accettato la sfida della secchiata di acqua ghiacciata in favore della Sla Foundation. Una moda partita da lontano quella dello "Ice bucket" che in poche ore ha contagiato tutto il mondo coinvolgendo persone illustri e non: dai divi dello sport, a quelli dello spettacolo, del cinema e per concludere anche i "comuni" utenti facebook. Tutti pronti ad accettare la sfida e a nominare nuove "vittime". Il tripudio di secchiate di acqua ghiacciata prosegue quotidianamente con moltissime persone che in questi giorni si sono filmate mentre si tirano addosso un secchio di acqua ghiacciata, pubblicando in seguito il video online.
L'hashtag collegato a questo tipo di video è #IceBucketChallenge, ("la sfida del secchiello di ghiaccio"). Quella che doveva essere un'iniziativa benefica contro la malattia neurodegenerativa, rischia però di diventare una panacea per gli esibizionisti. Intanto le donazioni aumentano, almeno in America.
Dal 29 luglio ad oggi negli States sarebbero state effettuate donazioni per un totale di 23 milioni di dollari. Undici volte la cifra che era stata accumulata, nello stesso periodo, l'anno precedente (due milioni di dollari). Tanti però pensano che l'iniziativa sia un'iniziativa alquanto bizzarra. Come annoverato in precedenza basta girovagare proprio sui social per rendersi subito conto che le critiche sono dietro l'angolo. C'è infatti chi vede la ormai famosissima secchiata come un gioco estivo in netta contrapposizione ad una malattia gravissima. L'Ice bucket sarebbe dunque per i critici, la moda del momento non una iniziativa spontanea e partecipata. Si dirà: conta il risultato e visti i rapporti economici come dargli torto.
Contraria pare sarebbe anche la Chiesa. Il "no" netto alla secchiata deriverebbe dal fatto che le ricerche finanziate dalla Als farebbero uso di cellule staminali ricavate da embrioni.
Insomma una "secchiata" di polemiche che non ferma il fenomeno. Per chi sarà la prossima nomination?
L'hashtag collegato a questo tipo di video è #IceBucketChallenge, ("la sfida del secchiello di ghiaccio"). Quella che doveva essere un'iniziativa benefica contro la malattia neurodegenerativa, rischia però di diventare una panacea per gli esibizionisti. Intanto le donazioni aumentano, almeno in America.
Dal 29 luglio ad oggi negli States sarebbero state effettuate donazioni per un totale di 23 milioni di dollari. Undici volte la cifra che era stata accumulata, nello stesso periodo, l'anno precedente (due milioni di dollari). Tanti però pensano che l'iniziativa sia un'iniziativa alquanto bizzarra. Come annoverato in precedenza basta girovagare proprio sui social per rendersi subito conto che le critiche sono dietro l'angolo. C'è infatti chi vede la ormai famosissima secchiata come un gioco estivo in netta contrapposizione ad una malattia gravissima. L'Ice bucket sarebbe dunque per i critici, la moda del momento non una iniziativa spontanea e partecipata. Si dirà: conta il risultato e visti i rapporti economici come dargli torto.
Contraria pare sarebbe anche la Chiesa. Il "no" netto alla secchiata deriverebbe dal fatto che le ricerche finanziate dalla Als farebbero uso di cellule staminali ricavate da embrioni.
Insomma una "secchiata" di polemiche che non ferma il fenomeno. Per chi sarà la prossima nomination?