In punta di penna
Emiliano apre la campagna elettorale a Molfetta
Passerella per il Sindaco di Puglia e per Erika Cormio
mercoledì 6 maggio 2015
10.06
«Siamo tutti buoni». Così ha esordito Michele Emiliano sollecitato da Pietro Capurso al suo arrivo sul palco allestito in corso Umberto per l'apertura della campagna elettorale del Partito democratico. Quel «Siamo tutti buoni» fa riferimento alle sue alleanze, a quei dissidenti del Pd che, pur correndo con liste diverse da quella del Pd, e al di là delle polemiche interne del partito, esprimeranno per il «Sindaco di Puglia» la propria preferenza.
Sono buoni i sindaci di Bisceglie, Francesco Spina, e di Giovinazzo, Tommaso Depalma. Il primo regge un'amministrazione di centrodestra, il secondo è espressione di liste civiche ma ha quella stessa cultura politica. È buono Saverio Tammacco, fino a qualche giorno fa capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale. Sono buoni perché in questa campagna elettorale sono dalla sua parte. Perché si sono uniti non intorno ad un programma elettorale, quello è stato affidato alle "Sagre del programma", che neanche Emiliano ancora conosce, ma solo ed esclusivamente intorno alla sua persona.
E per giustificare queste "strane alleanze", in realtà stanno facendo storcere il naso agli elettori del centrosinistra, il candidato Governatore cita il principio di uguaglianza sancito dall'articolo 3 della Costituzione Italiana. «I valori che ci uniscono – ha affermato – vanno oltre le ideologie politiche». Emiliano dimentica forse, che le diverse culture, le diverse visioni della politica, possono essere sostanziali. È vero le ideologie sono morte, ma le differenze tra le politiche di destra e quelle di sinistra ancora esistono. Come reagiranno i suoi alleati di centrodestra di fronte a importanti temi ambientali? La questione Ilva e Taranto per esempio, o il gasdotto che approderà nel Salento dall'Ucraina e che si diramerà su quei territori contro il volere delle popolazioni e dei loro sindaci. O ancora, quale comunità d'intenti riuscirà a trovare Emiliano nei confronti delle prospezioni petrolifere previste al largo delle coste pugliesi? Prospezioni che riguardano direttamente Molfetta. Come reagiranno le forze politiche fino ad oggi antagoniste nei confronti di provvedimenti che riguarderanno il sistema sanitario pugliese? L'ospedale "Don Tonino Bello" è a rischio chiusura.
Sono tutte domande che avremmo voluto volentieri rivolgere direttamente al candidato Governatore della Puglia. Ma Emiliano è arrivato a Molfetta per guardare per strada sul maxi schermo, insieme ai suoi sostenitori, la semifinale di Champions League. Per il suo entourage, quello molfettese almeno, è stato più importante che il Sindaco di Puglia tifasse per la Juventus, piuttosto che rispondere a domande che sarebbero potute, forse, essere "imbarazzanti".
Sono buoni i sindaci di Bisceglie, Francesco Spina, e di Giovinazzo, Tommaso Depalma. Il primo regge un'amministrazione di centrodestra, il secondo è espressione di liste civiche ma ha quella stessa cultura politica. È buono Saverio Tammacco, fino a qualche giorno fa capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale. Sono buoni perché in questa campagna elettorale sono dalla sua parte. Perché si sono uniti non intorno ad un programma elettorale, quello è stato affidato alle "Sagre del programma", che neanche Emiliano ancora conosce, ma solo ed esclusivamente intorno alla sua persona.
E per giustificare queste "strane alleanze", in realtà stanno facendo storcere il naso agli elettori del centrosinistra, il candidato Governatore cita il principio di uguaglianza sancito dall'articolo 3 della Costituzione Italiana. «I valori che ci uniscono – ha affermato – vanno oltre le ideologie politiche». Emiliano dimentica forse, che le diverse culture, le diverse visioni della politica, possono essere sostanziali. È vero le ideologie sono morte, ma le differenze tra le politiche di destra e quelle di sinistra ancora esistono. Come reagiranno i suoi alleati di centrodestra di fronte a importanti temi ambientali? La questione Ilva e Taranto per esempio, o il gasdotto che approderà nel Salento dall'Ucraina e che si diramerà su quei territori contro il volere delle popolazioni e dei loro sindaci. O ancora, quale comunità d'intenti riuscirà a trovare Emiliano nei confronti delle prospezioni petrolifere previste al largo delle coste pugliesi? Prospezioni che riguardano direttamente Molfetta. Come reagiranno le forze politiche fino ad oggi antagoniste nei confronti di provvedimenti che riguarderanno il sistema sanitario pugliese? L'ospedale "Don Tonino Bello" è a rischio chiusura.
Sono tutte domande che avremmo voluto volentieri rivolgere direttamente al candidato Governatore della Puglia. Ma Emiliano è arrivato a Molfetta per guardare per strada sul maxi schermo, insieme ai suoi sostenitori, la semifinale di Champions League. Per il suo entourage, quello molfettese almeno, è stato più importante che il Sindaco di Puglia tifasse per la Juventus, piuttosto che rispondere a domande che sarebbero potute, forse, essere "imbarazzanti".