"Furbo"... chi Legge!
Raccomandata non ritirata. Quali sono le conseguenze?
Come comportarsi con diffide, multe e sanzioni
martedì 26 febbraio 2019
9.24
Uno dei mezzi più adoperati ancora oggi per l'invio di una corrispondenza importante è senza ombra di dubbio la raccomandata postale con ricevuta di andata e ritorno.
E', ad esempio, il mezzo più impiegato da un avvocato per inoltrare una diffida oppure dalla Pubblica Amministrazione per recapitare un verbale o una sanzione, una multa.
Ebbene, che succede nel caso in cui il destinatario rifiuti di ricevere la raccomandata o non la ritiri?
Il contenuto della raccomandata si intende comunque noto, come se fosse stata effettivamente consegnata, e si producono tutti gli effetti legali e giuridici derivanti dalla stessa.
In sostanza, la legge non ammette scuse e ritiene che il destinatario, per il solo fatto di sapere comunque di aver ricevuto una raccomandata, ne conosce integralmente il contenuto.
Tuttavia a seconda del comportamento del destinatario cambia la procedura.
Nel caso di rifiuto alla ricezione, infatti, quest'ultima circostanza sarà specificata direttamente dall'addetto e sarà noto nel momento in cui il mittente andrà a ritirare la raccomandata rispedita indietro.
La corrispondenza si considererà nota al destinatario dal giorno del suo diniego.
Nel caso in cui, invece, il destinatario sia irreperibile la raccomandata resterà in giacenza presso l'ufficio di Poste Italiane più vicino alla sua residenza: egli avrà 30 giorni di tempo per ritirala, decorsi inutilmente i quali si avrà la così detta "compiuta giacenza"; anche in quest'ultimo caso il contenuto della missiva si intende noto e notificato al destinatario, seppure negligente.
PER MAGGIORI INFORMAZIONI: https://www.facebook.com/StudioLegaleMariaMarino/?ref=bookmarks
E', ad esempio, il mezzo più impiegato da un avvocato per inoltrare una diffida oppure dalla Pubblica Amministrazione per recapitare un verbale o una sanzione, una multa.
Ebbene, che succede nel caso in cui il destinatario rifiuti di ricevere la raccomandata o non la ritiri?
Il contenuto della raccomandata si intende comunque noto, come se fosse stata effettivamente consegnata, e si producono tutti gli effetti legali e giuridici derivanti dalla stessa.
In sostanza, la legge non ammette scuse e ritiene che il destinatario, per il solo fatto di sapere comunque di aver ricevuto una raccomandata, ne conosce integralmente il contenuto.
Tuttavia a seconda del comportamento del destinatario cambia la procedura.
Nel caso di rifiuto alla ricezione, infatti, quest'ultima circostanza sarà specificata direttamente dall'addetto e sarà noto nel momento in cui il mittente andrà a ritirare la raccomandata rispedita indietro.
La corrispondenza si considererà nota al destinatario dal giorno del suo diniego.
Nel caso in cui, invece, il destinatario sia irreperibile la raccomandata resterà in giacenza presso l'ufficio di Poste Italiane più vicino alla sua residenza: egli avrà 30 giorni di tempo per ritirala, decorsi inutilmente i quali si avrà la così detta "compiuta giacenza"; anche in quest'ultimo caso il contenuto della missiva si intende noto e notificato al destinatario, seppure negligente.
PER MAGGIORI INFORMAZIONI: https://www.facebook.com/StudioLegaleMariaMarino/?ref=bookmarks