"Furbo"... chi Legge!
Quando è possibile l'espropriazione?
Cosa sancisce l'articolo 42 della Costituzione
lunedì 3 febbraio 2020
L'istituto giuridico dell'espropriazione trova nell'articolo 42 della Costituzione.
In particolare, per l'argomento in esame, è da prendere in considerazione l'art. 42, comma III, della Costituzione: "La proprietà privata può essere, nei casi preveduti dalla legge, e salvo indennizzo, espropriata per motivi d'interesse generale".
L'articolo, chiarissimo nella sua semplicità, comporta in primo luogo che la procedura dell'espropriazione sia principio di rango costituzionale incontrovertibile. Ma, soprattutto, pone l'accento sulle ragioni legittimanti l'espropriazione e l'obbligo al versamento di un indennizzo al proprietario che viene privato del proprio bene.
La prima domanda a cui dare una risposta è questa: che cosa si intende per "motivi di interesse generale"?
La risposta al quesito può essere data attraverso degli esempi: un terreno va espropriato al proprietario perchè, secondo il Piano Regolatore o un Piano di recupero o un Piano di Lottizzazione o un Piano Particolareggiato di zona, in quell'area deve essere costruita una scuola, un ospedale, un giardino pubblico, una strada.
Tutte cose che, appunto, sono di pubblica utilità, interesse preminente rispetto a quello della proprietà privata nonostante questa sia pure sancita della Costituzione.
La Pubblica Ammistrazione dispone sul bene il vincolo preordinato all'esproprio, della durata di cinque anni, termine entro cui essa ha l'obbligo di emanare il provvedimento che dichiara la pubblica utilità dell'opera che andrà a costruirsi e realizzarsi sul bene.
Come ovvio che sia, tutto questo non può essere svolto tenendo all'oscuro il proprietario: egli ha diritto ad essere informato in un termine che varia a seconda del provvedimento che sancisce la realizzazione dell'opera di interesse collettivo nella zona dove si trova il proprio bene.
La seconda domanda a cui dare risposta è questa: chi quantifica l'ammontare dell'indennizzo?
Alla determinazione della somma che la Pubblica Amministrazione si impegna a liquidare al proprietario espropriato si può arrivare o per mezzo di un accordo tra le parti oppure attraverso una quantificazione giudiziale.
La procedura dettagliata nei termini e nelle modalità di svolgimento impone obblighi tanto alla PA quanto al proprietario.
PER MAGGIORI INFORMAZIONI: https://www.facebook.com/StudioLegaleMariaMarino/?ref=bookmarks
In particolare, per l'argomento in esame, è da prendere in considerazione l'art. 42, comma III, della Costituzione: "La proprietà privata può essere, nei casi preveduti dalla legge, e salvo indennizzo, espropriata per motivi d'interesse generale".
L'articolo, chiarissimo nella sua semplicità, comporta in primo luogo che la procedura dell'espropriazione sia principio di rango costituzionale incontrovertibile. Ma, soprattutto, pone l'accento sulle ragioni legittimanti l'espropriazione e l'obbligo al versamento di un indennizzo al proprietario che viene privato del proprio bene.
La prima domanda a cui dare una risposta è questa: che cosa si intende per "motivi di interesse generale"?
La risposta al quesito può essere data attraverso degli esempi: un terreno va espropriato al proprietario perchè, secondo il Piano Regolatore o un Piano di recupero o un Piano di Lottizzazione o un Piano Particolareggiato di zona, in quell'area deve essere costruita una scuola, un ospedale, un giardino pubblico, una strada.
Tutte cose che, appunto, sono di pubblica utilità, interesse preminente rispetto a quello della proprietà privata nonostante questa sia pure sancita della Costituzione.
La Pubblica Ammistrazione dispone sul bene il vincolo preordinato all'esproprio, della durata di cinque anni, termine entro cui essa ha l'obbligo di emanare il provvedimento che dichiara la pubblica utilità dell'opera che andrà a costruirsi e realizzarsi sul bene.
Come ovvio che sia, tutto questo non può essere svolto tenendo all'oscuro il proprietario: egli ha diritto ad essere informato in un termine che varia a seconda del provvedimento che sancisce la realizzazione dell'opera di interesse collettivo nella zona dove si trova il proprio bene.
La seconda domanda a cui dare risposta è questa: chi quantifica l'ammontare dell'indennizzo?
Alla determinazione della somma che la Pubblica Amministrazione si impegna a liquidare al proprietario espropriato si può arrivare o per mezzo di un accordo tra le parti oppure attraverso una quantificazione giudiziale.
La procedura dettagliata nei termini e nelle modalità di svolgimento impone obblighi tanto alla PA quanto al proprietario.
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