"Furbo"... chi Legge!
Il diritto di prelazione nella compravendita di un fondo agrario
A chi spetta? E come funziona?
lunedì 18 marzo 2019
L'atto pubblico di compravendita può avere ad oggetto beni diversi.
Nella prassi quotidiana, da sempre, spesso esso perfeziona l'alienazione di un fondo agricolo.
Tuttavia tale compravendita necessita di alcuni passaggi preliminari che, qualora non dovessero essere rispettati, vanno a compromettere gli effetti del contratto se pur formalmente perfezionato.
Come sempre cerchiamo di capirne di più.
CHE COSA E' IL DIRITTO DI PRELAZIONE?
Il diritto di prelazione è quel diritto, riconosciuto e garantito dalla legge, di un soggetto a essere preferito a un terzo per la conclusione di un contratto a patto che egli offra le medesime condizioni contrattuali del terzo.
Nell'ambito agrario, dunque, esso si configura quando oggetto del contratto è la compravendita di un fondo agrario e per la sua conclusione vi è un soggetto (a breve vedremo chi può essere) che ha "precedenza" rispetto a un altro soggetto a causa di sue caratteristiche che, per legge, gli garantiscono tale posizione "privilegiata".
A CHI SPETTA IL DIRITTO DI PRELAZIONE?
Il diritto di prelazione, in caso di compravendita di un fondo, spetta:
- al coltivatore diretto che conduce in affitto il fondo da almeno due anni: per la legge coltivatore diretto è colui che svolge tale attività con abitualità e prevalenza tanto che i profitti da essa derivanti costituiscono fondamentalmente la fonte di guadagno del soggetto.
- a una società agricola a condizione che almeno la metà dei soci siano coltivatori diretti;
- al coltivatore diretto proprietario del fondo confinante con quello oggetto della vendita.
Ancora più nel dettaglio: se il fondo è condotto in affitto da almeno due anni da un coltivatore diretto il diritto di prelazione spetta a lui; se, invece, il fondo non è condotto in affitto da nessun coltivatore diretto ma è confinante con un fondo di proprietà di un coltivatore diretto il diritto di prelazione spetta a quest'ultimo.
COME SI ESERCITA IL DIRITTO DI PRELAZIONE?
Nel caso in cui il proprietario di un fondo decide di venderlo e questo fondo è condotto in affitto da un coltivatore diretto da almeno due anni deve comunicare a quest'ultimo la propria intenzione, specificando l'esistenza del diritto di prelazione. Questi, però, non è obbligato all'acquisto del fondo, pur spettando a lui il diritto di prelazione e dunque dovrà dare comunicazione al proprietario circa le sue intenzioni.
Nel caso in cui il fondo non è condotto in affitto da nessuno, il proprietario ha maggiore libertà nella scelta dell'acquirente. Tuttavia egli deve dare comunicazione della propria intenzione di vendere ai proprietari dei fondi confinanti se questi sono coltivatori diretti. A loro volta essi, entro trenta giorni dalla data di ricezione della comunicazione tramite lettera raccomandata, potranno manifestare la loro intenzione di esercitare o meno il diritto di prelazione loro spettante.
Generalmente accade che il proprietario sottoscriva già un contratto preliminare di vendita con un terzo. Copia di tale contratto preliminare viene poi inviata ai proprietari confinanti coltivatori diretti ai quali viene notiziata l'intenzione della vendita e la possibilità di acquistare il fondo alle medesime condizioni del contratto preliminare: nei trenta giorni successivi al ricevimento di tutto ciò, essi dovranno comunicare la loro intenzione.
PER MAGGIORI INFORMAZIONI: https://www.facebook.com/pg/StudioLegaleMariaMarino/photos/?ref=page_internal
Nella prassi quotidiana, da sempre, spesso esso perfeziona l'alienazione di un fondo agricolo.
Tuttavia tale compravendita necessita di alcuni passaggi preliminari che, qualora non dovessero essere rispettati, vanno a compromettere gli effetti del contratto se pur formalmente perfezionato.
Come sempre cerchiamo di capirne di più.
CHE COSA E' IL DIRITTO DI PRELAZIONE?
Il diritto di prelazione è quel diritto, riconosciuto e garantito dalla legge, di un soggetto a essere preferito a un terzo per la conclusione di un contratto a patto che egli offra le medesime condizioni contrattuali del terzo.
Nell'ambito agrario, dunque, esso si configura quando oggetto del contratto è la compravendita di un fondo agrario e per la sua conclusione vi è un soggetto (a breve vedremo chi può essere) che ha "precedenza" rispetto a un altro soggetto a causa di sue caratteristiche che, per legge, gli garantiscono tale posizione "privilegiata".
A CHI SPETTA IL DIRITTO DI PRELAZIONE?
Il diritto di prelazione, in caso di compravendita di un fondo, spetta:
- al coltivatore diretto che conduce in affitto il fondo da almeno due anni: per la legge coltivatore diretto è colui che svolge tale attività con abitualità e prevalenza tanto che i profitti da essa derivanti costituiscono fondamentalmente la fonte di guadagno del soggetto.
- a una società agricola a condizione che almeno la metà dei soci siano coltivatori diretti;
- al coltivatore diretto proprietario del fondo confinante con quello oggetto della vendita.
Ancora più nel dettaglio: se il fondo è condotto in affitto da almeno due anni da un coltivatore diretto il diritto di prelazione spetta a lui; se, invece, il fondo non è condotto in affitto da nessun coltivatore diretto ma è confinante con un fondo di proprietà di un coltivatore diretto il diritto di prelazione spetta a quest'ultimo.
COME SI ESERCITA IL DIRITTO DI PRELAZIONE?
Nel caso in cui il proprietario di un fondo decide di venderlo e questo fondo è condotto in affitto da un coltivatore diretto da almeno due anni deve comunicare a quest'ultimo la propria intenzione, specificando l'esistenza del diritto di prelazione. Questi, però, non è obbligato all'acquisto del fondo, pur spettando a lui il diritto di prelazione e dunque dovrà dare comunicazione al proprietario circa le sue intenzioni.
Nel caso in cui il fondo non è condotto in affitto da nessuno, il proprietario ha maggiore libertà nella scelta dell'acquirente. Tuttavia egli deve dare comunicazione della propria intenzione di vendere ai proprietari dei fondi confinanti se questi sono coltivatori diretti. A loro volta essi, entro trenta giorni dalla data di ricezione della comunicazione tramite lettera raccomandata, potranno manifestare la loro intenzione di esercitare o meno il diritto di prelazione loro spettante.
Generalmente accade che il proprietario sottoscriva già un contratto preliminare di vendita con un terzo. Copia di tale contratto preliminare viene poi inviata ai proprietari confinanti coltivatori diretti ai quali viene notiziata l'intenzione della vendita e la possibilità di acquistare il fondo alle medesime condizioni del contratto preliminare: nei trenta giorni successivi al ricevimento di tutto ciò, essi dovranno comunicare la loro intenzione.
PER MAGGIORI INFORMAZIONI: https://www.facebook.com/pg/StudioLegaleMariaMarino/photos/?ref=page_internal