"Furbo"... chi Legge!
Che cosa è il diritto di abitazione?
Cosa dispone l'articolo 1022 del codice civile
lunedì 11 novembre 2019
L'articolo 1022 del codice civile dispone che "Chi ha il diritto di abitazione di una casa può abitarla limitatamente ai bisogni suoi e della sua famiglia".
E' già sufficiente la norma a spiegare la ratio di tale diritto reale, annoverato tra quelli di godimento che consentono a un terzo di godere di un bene di proprietà altrui.
COME SI COSTITUISCE?
Il diritto di abitazione può costituirsi per mezzo di contratto, per testamento, per legge oppure per sentenza.
In quest'ultima ipotesi il caso per eccellenza è senza ombra di dubbio quando, a seguito di separazione e divorzio con figli minori, alla ex moglie viene concesso di restare ad abitare nella casa coniugale seppure di proprietà del marito.
QUANTO DURA IL DIRITTO DI ABITAZIONE?
Il diritto di abitazione non è perpetuo ma ha un termine, deciso tra le parti al momento della costituzione.
PUO' ESSERE CEDUTO A TERZI?
La risposta arriva dall'articolo 1024 del codice civile: "I diritti di uso e di abitazione non si possono cedere o dare in locazione".
QUANDO CESSA IL DIRITTO DI ABITAZIONE?
Le ipotesi sono diverse.
Senza ombra di dubbio nel caso di morte del beneficiario o nel caso in cui il beneficiario diventi proprietario dell'immobile. Il diritto cessa anche decorso il termine della sua durata quando prescritto nell'atto costitutivo oppure se il bene perisce o se il beneficiario rinuncia a tale diritto.
QUALI SONO I DOVERI DEL BENEFICIARIO?
Come per tutti i diritti reali di godimento, anche nel caso di diritto di abitazione il beneficiario dovrà comportarsi con la diligenza del buon padre di famiglia nei confronti del bene.
Che significa?
Dovrà non mutare la destinazione economica del bene, provvedere alla sua manutenzione e restituirlo al proprietario nello stato in cui lo aveva ricevuto.
Inoltre, alla luce del già citato articolo 1024 del codice civile, il bene non potrà essere ceduto nè locato da chi è titolare del diritto di abitazione su di esso.
PER OGNI INFORMAZIONE: https://www.facebook.com/StudioLegaleMariaMarino/
E' già sufficiente la norma a spiegare la ratio di tale diritto reale, annoverato tra quelli di godimento che consentono a un terzo di godere di un bene di proprietà altrui.
COME SI COSTITUISCE?
Il diritto di abitazione può costituirsi per mezzo di contratto, per testamento, per legge oppure per sentenza.
In quest'ultima ipotesi il caso per eccellenza è senza ombra di dubbio quando, a seguito di separazione e divorzio con figli minori, alla ex moglie viene concesso di restare ad abitare nella casa coniugale seppure di proprietà del marito.
QUANTO DURA IL DIRITTO DI ABITAZIONE?
Il diritto di abitazione non è perpetuo ma ha un termine, deciso tra le parti al momento della costituzione.
PUO' ESSERE CEDUTO A TERZI?
La risposta arriva dall'articolo 1024 del codice civile: "I diritti di uso e di abitazione non si possono cedere o dare in locazione".
QUANDO CESSA IL DIRITTO DI ABITAZIONE?
Le ipotesi sono diverse.
Senza ombra di dubbio nel caso di morte del beneficiario o nel caso in cui il beneficiario diventi proprietario dell'immobile. Il diritto cessa anche decorso il termine della sua durata quando prescritto nell'atto costitutivo oppure se il bene perisce o se il beneficiario rinuncia a tale diritto.
QUALI SONO I DOVERI DEL BENEFICIARIO?
Come per tutti i diritti reali di godimento, anche nel caso di diritto di abitazione il beneficiario dovrà comportarsi con la diligenza del buon padre di famiglia nei confronti del bene.
Che significa?
Dovrà non mutare la destinazione economica del bene, provvedere alla sua manutenzione e restituirlo al proprietario nello stato in cui lo aveva ricevuto.
Inoltre, alla luce del già citato articolo 1024 del codice civile, il bene non potrà essere ceduto nè locato da chi è titolare del diritto di abitazione su di esso.
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