Casa e dintorni
Tutto quello che la legge prevede per "educare" gli autori di ristrutturazioni rumorose
Per la tutela dei condomini ci sono azioni amministrative, civili o penali
lunedì 24 novembre 2014
8.49
Il fastidio causato dagli interventi manutentivi è spesso causa di litigio in condominio o comunque con i propri vicini. Cosa può fare chi subisce un simile comportamento? Ecco le possibili soluzioni.
Azione amministrativa. Se previsto da un regolamento comunale che indica in modo chiaro la fascia oraria ed i giorni per eseguire opere di manutenzione ordinaria e straordinaria, e le soglie massime e minime dei rumori, si può chiamare la polizia municipale per ottenere il sanzionamento del trasgressore.
Azione civile e regolamento di condominio. Oltre a richiedere l'osservanza delle norme amministrative, chi ritiene di aver subito un danno dall'eccessivo rumore causato può agire ai sensi dell'art.844 c.c. in primis per ottenere l'inibitoria o comunque per fare in modo che siano posti in essere i rimedi più opportuni, salvo il diritto ad agire per il risarcimento del danno.
Resta inteso che ciascun condomino può sempre pretendere il rispetto del regolamento di condominio, se lo stesso prevede delle fasce orarie durante le quali è prevista l'esecuzione dei lavori; queste possono essere più stringenti di quelle comunali, ma mai più permissive.
Azione penale. L'extrema ratio, insomma quella da attivare solamente nel caso di impossibilità di risoluzione del problema in modo diverso, è quella dell'esposto denuncia ai sensi dell'art.659 c.p.; condizione per la configurazione del reato è che il rumore disturbi un numero indeterminato di persone.
Azione amministrativa. Se previsto da un regolamento comunale che indica in modo chiaro la fascia oraria ed i giorni per eseguire opere di manutenzione ordinaria e straordinaria, e le soglie massime e minime dei rumori, si può chiamare la polizia municipale per ottenere il sanzionamento del trasgressore.
Azione civile e regolamento di condominio. Oltre a richiedere l'osservanza delle norme amministrative, chi ritiene di aver subito un danno dall'eccessivo rumore causato può agire ai sensi dell'art.844 c.c. in primis per ottenere l'inibitoria o comunque per fare in modo che siano posti in essere i rimedi più opportuni, salvo il diritto ad agire per il risarcimento del danno.
Resta inteso che ciascun condomino può sempre pretendere il rispetto del regolamento di condominio, se lo stesso prevede delle fasce orarie durante le quali è prevista l'esecuzione dei lavori; queste possono essere più stringenti di quelle comunali, ma mai più permissive.
Azione penale. L'extrema ratio, insomma quella da attivare solamente nel caso di impossibilità di risoluzione del problema in modo diverso, è quella dell'esposto denuncia ai sensi dell'art.659 c.p.; condizione per la configurazione del reato è che il rumore disturbi un numero indeterminato di persone.