Casa e dintorni
Oltre 500mila le abitazioni vuote
La Banca d’Italia: potenziare gli incentivi all'acquisto
venerdì 19 dicembre 2014
7.15
Sono oltre 500mila gli appartamenti realizzati dalle imprese e rimaste invendute. Ecco l'ultima stima della Banca d'Italia sul numero di immobili invenduti.
La relazione depositata in Parlamento per l'audizione in Parlamento sullo sblocca-Italia. Secondo la Banca d'Italia sarebbe il caso di ampliare gli incentivi in modo da favorire la vendita di questi immobili. Nella relazione presentata, «I requisiti che identificano la tipologia degli immobili ammessi alle agevolazioni per l'acquisto di abitazioni di nuova costruzione oppure ristrutturate ai fini della loro locazione a canoni concordati potrebbero restringerne il numero rispetto all'attuale stock di abitazioni invendute, stimabile al di sopra delle 500.000 unità. Per rafforzare l'impulso ciclico potrebbero essere attenuate le restrizioni che non afferiscono agli obiettivi più generali di rafforzamento delle condizioni di sicurezza ed efficienza energetica degli immobili, valutando nel contempo la possibilità di estendere il beneficio anche a operatori diversi dalle persone fisiche».
L'adesione all'incentivo, ammonisce la relazione, potrebbe risentire negativamente anche della percezione di incertezza circa l'assetto definitivo della tassazione della proprietà immobiliare, che dopo molteplici revisioni nel corso dell'ultimo triennio ha assunto attualmente una struttura assai articolata e non sempre chiaramente percepibile, rimanendo comunque ancorata a valori catastali oramai datati che rendono i differenziali impositivi tra le diverse abitazioni non ben allineati coi differenziali di valore di mercato; a questo si aggiungono le prospettive di bassa redditività dell'investimento, dati i livelli modesti dei canoni di locazione e il rischio di morosità connesso con le persistenti difficoltà reddituali delle famiglie italiane.
La relazione depositata in Parlamento per l'audizione in Parlamento sullo sblocca-Italia. Secondo la Banca d'Italia sarebbe il caso di ampliare gli incentivi in modo da favorire la vendita di questi immobili. Nella relazione presentata, «I requisiti che identificano la tipologia degli immobili ammessi alle agevolazioni per l'acquisto di abitazioni di nuova costruzione oppure ristrutturate ai fini della loro locazione a canoni concordati potrebbero restringerne il numero rispetto all'attuale stock di abitazioni invendute, stimabile al di sopra delle 500.000 unità. Per rafforzare l'impulso ciclico potrebbero essere attenuate le restrizioni che non afferiscono agli obiettivi più generali di rafforzamento delle condizioni di sicurezza ed efficienza energetica degli immobili, valutando nel contempo la possibilità di estendere il beneficio anche a operatori diversi dalle persone fisiche».
L'adesione all'incentivo, ammonisce la relazione, potrebbe risentire negativamente anche della percezione di incertezza circa l'assetto definitivo della tassazione della proprietà immobiliare, che dopo molteplici revisioni nel corso dell'ultimo triennio ha assunto attualmente una struttura assai articolata e non sempre chiaramente percepibile, rimanendo comunque ancorata a valori catastali oramai datati che rendono i differenziali impositivi tra le diverse abitazioni non ben allineati coi differenziali di valore di mercato; a questo si aggiungono le prospettive di bassa redditività dell'investimento, dati i livelli modesti dei canoni di locazione e il rischio di morosità connesso con le persistenti difficoltà reddituali delle famiglie italiane.