Casa e dintorni
Il diritto all'abitazione è intangibile
Emessa una stravolgente sentenza della Corte di Giustizia Europea contro banche
mercoledì 19 novembre 2014
8.02
Il diritto all'abitazione è un diritto intangibile tutelato dall'Unione Europea. Se sono state inserite nel contratto clausole di garanzia sull'immobile abusive, l'ipoteca è nulla ed il pignoramento (come la successiva vendita all'asta) vanno bloccate.
È la decisione della Corte di Giustizia Europea n. C-34/13 del 10 settembre 2014, con la quale i Giudici dell'Unione tornano ad affrontare il tema delle clausole abusive nei contratti dei consumatori, con particolare riferimento ai contratti di credito al consumo che prevedono la costituzione, a favore della banca o finanziaria, di un diritto di garanzia sull'immobile di abitazione del cliente.
Le disposizioni della direttiva 93/13/CEE (concernente le clausole abusive nei contratti stipulati con i consumatori) devono essere interpretate nel senso che non ostano ad una normativa nazionale che consente il recupero di un credito fondato su clausole contrattuali, eventualmente abusive, attraverso la realizzazione stragiudiziale di un diritto reale di garanzia costituito sul bene immobile dato in garanzia dal consumatore, a condizione, però che detta normativa nazionale non renda praticamente impossibile o eccessivamente arduo l'esercizio dei diritti che tale direttiva conferisce al consumatore.
Il giudice nazionale deve verificare tale condizione alla luce della normativa interna vigente, eventualmente disapplicando le clausole abusive inserite nel contratto e/o adottando tutte le tutele, anche provvisorie, previste dall'ordinamento.
Tale precetto costituisce principi-guida per la corretta attuazione della direttiva 93/13/CEE in tema di clausole abusive e tutela dei consumatori.
La Corte ricorda poi che il sistema di tutela posto in atto dalla direttiva 93/13 è fondato sull'idea che il consumatore si trovi in una situazione di inferiorità rispetto al professionista, per quanto riguarda sia il potere nelle trattative sia il grado di informazione, situazione che lo induce ad aderire alle condizioni predisposte dal professionista senza poter incidere sul contenuto delle stesse.
Il diritto all'abitazione è un diritto fondamentale. Nel caso in esame rileva la circostanza che il bene oggetto del procedimento di esecuzione stragiudiziale sulla garanzia è l'immobile che costituisce l'abitazione della famiglia del consumatore.
I Giudici sottolineano che "la perdita dell'abitazione familiare non è solamente idonea a violare gravemente il diritto dei consumatori, ma pone i familiari del consumatore interessato in una situazione particolarmente delicata". Essa "costituisce una delle più gravi violazioni al diritto al rispetto del domicilio" e, pertanto, "qualsiasi persona che rischi di esserne vittima deve, in linea di principio, poter far esaminare la proporzionalità di tale misura".
È la decisione della Corte di Giustizia Europea n. C-34/13 del 10 settembre 2014, con la quale i Giudici dell'Unione tornano ad affrontare il tema delle clausole abusive nei contratti dei consumatori, con particolare riferimento ai contratti di credito al consumo che prevedono la costituzione, a favore della banca o finanziaria, di un diritto di garanzia sull'immobile di abitazione del cliente.
Le disposizioni della direttiva 93/13/CEE (concernente le clausole abusive nei contratti stipulati con i consumatori) devono essere interpretate nel senso che non ostano ad una normativa nazionale che consente il recupero di un credito fondato su clausole contrattuali, eventualmente abusive, attraverso la realizzazione stragiudiziale di un diritto reale di garanzia costituito sul bene immobile dato in garanzia dal consumatore, a condizione, però che detta normativa nazionale non renda praticamente impossibile o eccessivamente arduo l'esercizio dei diritti che tale direttiva conferisce al consumatore.
Il giudice nazionale deve verificare tale condizione alla luce della normativa interna vigente, eventualmente disapplicando le clausole abusive inserite nel contratto e/o adottando tutte le tutele, anche provvisorie, previste dall'ordinamento.
Tale precetto costituisce principi-guida per la corretta attuazione della direttiva 93/13/CEE in tema di clausole abusive e tutela dei consumatori.
La Corte ricorda poi che il sistema di tutela posto in atto dalla direttiva 93/13 è fondato sull'idea che il consumatore si trovi in una situazione di inferiorità rispetto al professionista, per quanto riguarda sia il potere nelle trattative sia il grado di informazione, situazione che lo induce ad aderire alle condizioni predisposte dal professionista senza poter incidere sul contenuto delle stesse.
Il diritto all'abitazione è un diritto fondamentale. Nel caso in esame rileva la circostanza che il bene oggetto del procedimento di esecuzione stragiudiziale sulla garanzia è l'immobile che costituisce l'abitazione della famiglia del consumatore.
I Giudici sottolineano che "la perdita dell'abitazione familiare non è solamente idonea a violare gravemente il diritto dei consumatori, ma pone i familiari del consumatore interessato in una situazione particolarmente delicata". Essa "costituisce una delle più gravi violazioni al diritto al rispetto del domicilio" e, pertanto, "qualsiasi persona che rischi di esserne vittima deve, in linea di principio, poter far esaminare la proporzionalità di tale misura".