Cronaca
Vite bruciate: armiere a 16 anni, proseguono le indagini a Molfetta
Il minore, che sognava di fare il calciatore, è finito agli arresti domiciliari. Si scava fra le sue frequentazioni
Molfetta - mercoledì 25 maggio 2022
11.14
Anche a Molfetta la malavita si serve dei minorenni. Come tutti gli apprendisti, fanno il tirocinio. Un 16enne è stato trovato in possesso di una mitragliatrice, di una pistola e di munizioni in quantità. E per lui, residente in città, fedina penale immacolata e molto probabilmente arruolato per nascondere armi nel suo box, è scattato inevitabilmente l'arresto.
A bloccarlo, al termine di una perquisizione mirata, sono stati i Carabinieri della locale Compagnia: il minore è finito ai domiciliari. Sul suo conto sono emersi «gravi indizi di colpevolezza», riferiscono gli inquirenti molfettesi (gli accertamenti, compiuti nella fase delle indagini preliminari, necessitano ora della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa, nda) per le ipotesi di reato di detenzione illegale di armi e munizionamento, ricettazione e riciclaggio.
Al giovane baby custode, i militari del capitano Francesco Iodice, sono risaliti nel corso di un servizio finalizzato alla prevenzione ed alla repressione di sostanze stupefacenti in una città, Molfetta, in cui secondo l'ultima relazione dell'Antimafia sono presenti «gruppi riconducibili agli alleati clan Capriati e Mercante-Diomede». Le verifiche hanno riguardato le abitazioni di soggetti ritenuti "interessanti" sotto il profilo investigativo. E non sono mancati nemmeno i controlli su strada, con perquisizioni personali e veicolari.
In particolare gli uomini della Sezione Operativa hanno passato al setaccio la zona di Ponente su cui già da tempo si erano concentrate le indagini. Un lavoro che ha dato i risultati sperati, nel locale del minore. Ed è proprio lì, in una traversa di via Corrado Salvemini, che i militari sono andati a effettuare una verifica, in cerca proprio di armi. La perquisizione, attenta e minuziosa, è stata estesa all'intero immobile, un pianterreno.
Frutto di una serrata e altrettanto riservata attività info-investigativa, evidentemente, che ha portato i suoi frutti. La svolta, infatti, è arrivata poco dopo. Una volta all'interno, il personale ha recuperato, più di tutti, una pistola mitragliatrice di nazionalità cecoslovacca calibro 7.65. L'arma, completa di caricatore ma senza munizioni al suo interno, aveva la matricola illeggibile poiché punzonata.
Sempre nel locale è stata scoperta anche una pistola calibro 9x21 con caricatore contenente 13 cartucce. Ma non è finita lì. I militari hanno recuperato ulteriori 17 cartucce calibro 9x21 e oltre 250 calibro 7.65. Tutto il materiale - fra armi e munizioni - è stato sequestrato e messo a disposizione dell'Autorità Giudiziaria, mentre il 16enne, assistito dall'avvocato Antonio Modugno, è stato arrestato in flagranza di reato.
Una vita già segnata, dunque. Lui, non ancora maggiorenne, è un bambino come tanti altri. Sognava di fare il calciatore. Dopo quest'episodio, il presunto armiere - a dispetto della sua giovane età - è stato ristretto agli arresti domiciliari, a disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Bari in un'area, quella a nord del capoluogo, in cui i ritrovamenti di armi e droga in casa di minori, anche insospettabili, non fanno più notizia.
«Il procedimento è nella fase delle indagini preliminari e le responsabilità del minore - fa sapere l'Arma dei Carabinieri in una nota - dovranno essere accertate nel corso del successivo giudizio, con il confronto con la difesa».
Le indagini, adesso, continuano, per risalire - in un quadro di estremo disagio sociale e di tappe bruciate - al giro illegale di armi e ricostruire nel dettaglio le sue frequentazioni, evidentemente sbagliate. Quelle di un ragazzino diventato subito uomo.
A bloccarlo, al termine di una perquisizione mirata, sono stati i Carabinieri della locale Compagnia: il minore è finito ai domiciliari. Sul suo conto sono emersi «gravi indizi di colpevolezza», riferiscono gli inquirenti molfettesi (gli accertamenti, compiuti nella fase delle indagini preliminari, necessitano ora della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa, nda) per le ipotesi di reato di detenzione illegale di armi e munizionamento, ricettazione e riciclaggio.
Al giovane baby custode, i militari del capitano Francesco Iodice, sono risaliti nel corso di un servizio finalizzato alla prevenzione ed alla repressione di sostanze stupefacenti in una città, Molfetta, in cui secondo l'ultima relazione dell'Antimafia sono presenti «gruppi riconducibili agli alleati clan Capriati e Mercante-Diomede». Le verifiche hanno riguardato le abitazioni di soggetti ritenuti "interessanti" sotto il profilo investigativo. E non sono mancati nemmeno i controlli su strada, con perquisizioni personali e veicolari.
In particolare gli uomini della Sezione Operativa hanno passato al setaccio la zona di Ponente su cui già da tempo si erano concentrate le indagini. Un lavoro che ha dato i risultati sperati, nel locale del minore. Ed è proprio lì, in una traversa di via Corrado Salvemini, che i militari sono andati a effettuare una verifica, in cerca proprio di armi. La perquisizione, attenta e minuziosa, è stata estesa all'intero immobile, un pianterreno.
Frutto di una serrata e altrettanto riservata attività info-investigativa, evidentemente, che ha portato i suoi frutti. La svolta, infatti, è arrivata poco dopo. Una volta all'interno, il personale ha recuperato, più di tutti, una pistola mitragliatrice di nazionalità cecoslovacca calibro 7.65. L'arma, completa di caricatore ma senza munizioni al suo interno, aveva la matricola illeggibile poiché punzonata.
Sempre nel locale è stata scoperta anche una pistola calibro 9x21 con caricatore contenente 13 cartucce. Ma non è finita lì. I militari hanno recuperato ulteriori 17 cartucce calibro 9x21 e oltre 250 calibro 7.65. Tutto il materiale - fra armi e munizioni - è stato sequestrato e messo a disposizione dell'Autorità Giudiziaria, mentre il 16enne, assistito dall'avvocato Antonio Modugno, è stato arrestato in flagranza di reato.
Una vita già segnata, dunque. Lui, non ancora maggiorenne, è un bambino come tanti altri. Sognava di fare il calciatore. Dopo quest'episodio, il presunto armiere - a dispetto della sua giovane età - è stato ristretto agli arresti domiciliari, a disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Bari in un'area, quella a nord del capoluogo, in cui i ritrovamenti di armi e droga in casa di minori, anche insospettabili, non fanno più notizia.
«Il procedimento è nella fase delle indagini preliminari e le responsabilità del minore - fa sapere l'Arma dei Carabinieri in una nota - dovranno essere accertate nel corso del successivo giudizio, con il confronto con la difesa».
Le indagini, adesso, continuano, per risalire - in un quadro di estremo disagio sociale e di tappe bruciate - al giro illegale di armi e ricostruire nel dettaglio le sue frequentazioni, evidentemente sbagliate. Quelle di un ragazzino diventato subito uomo.