Il carcere di Torino
Il carcere di Torino
Cronaca

Violenze nel carcere di Torino: tra i 25 indagati anche il direttore Minervini

50 anni, nativo di Molfetta, avrebbe coperto i soprusi in cella di cui sono accusati 21 agenti

La Procura della Repubblica di Torino ha concluso le indagini sulle presunte violenze, in alcuni casi torture, sui detenuti reclusi nel carcere Lorusso-Cutugno. E tra i 25 indagati dal pubblico ministero Francesco Pelosi c'è anche il direttore Domenico Minervini che, secondo l'accusa, avrebbe coperto gli episodi.

L'uomo, 50 anni, nativo di Molfetta e che dirige da quattro anni il carcere di Torino, è accusato di favoreggiamento e omessa denuncia: secondo l'accusa, detenuti picchiati e umiliati nella sezione X del reclusorio, «celle dedicate alla punizione dei detenuti con scompensi psichici» riporta Repubblica. Decine di episodi dalla primavera del 2017, denunciati prima dai detenuti e poi dalla garante di Torino, Monica Gallo, ma sempre ignorati a tutti i livelli.

È l'intero "sistema carcere" a essere finito sotto inchiesta da parte del pm di Torino: l'inchiesta si è chiusa con 25 indagati (ci sono pure i sindacalisti dell'Osapp, ndr). Violenze fisiche e vessazioni ai detenuti, denunciate in più occasioni, sono costate ai principali indagati il reato di tortura, per «condotte che comportavano un trattamento inumano e degradante per la dignità della persona detenuta», reato mai contestato prima per le violenze all'interno del carcere.

Favoreggiamento e omissione di denunce di reati sono invece le accuse per il direttore Domenico Minervini, il quale avrebbe sempre ignorato le lamentele e le segnalazioni della garante, lasciando che gli agenti agissero indisturbati. Era proprio lui, stando all'accusa, ad omettere le denunce.
  • Domenico Minervini
Altri contenuti a tema
Spaccio di droga in famiglia: marito, moglie e figli tornano in libertà Spaccio di droga in famiglia: marito, moglie e figli tornano in libertà Revocato il carcere: tutti hanno ammesso gli addebiti, riferendo di aver iniziato a lavorare per cambiare la loro vita. Lunedì il Riesame
Lo spaccio di droga a Molfetta, una questione di famiglia. Tutti in manette Lo spaccio di droga a Molfetta, una questione di famiglia. Tutti in manette Antonio Minervini era stato sorpreso nel 2021 con un panetto di hashish. Ora nei guai sono finiti anche le moglie e i suoi figli
Estorsioni, sì ai domiciliari per un 18enne. Restano in carcere gli altri 3 arrestati Estorsioni, sì ai domiciliari per un 18enne. Restano in carcere gli altri 3 arrestati Il Tribunale di Trani ha disposto la sostituzione della misura cautelare. Rigettate le altre richieste
Estorsioni, si costituisce l'ultimo componente della banda. È un 26enne Estorsioni, si costituisce l'ultimo componente della banda. È un 26enne Si tratta di Domenico Minervini, molfettese già noto alle forze dell'ordine. Si è presentato a Trani con il suo avvocato
© 2001-2024 MolfettaViva è un portale gestito da InnovaNews srl. Partita iva 08059640725. Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Trani. Tutti i diritti riservati.
MolfettaViva funziona grazie ai messaggi pubblicitari che stai bloccandoPer mantenere questo sito gratuito ti chiediamo disattivare il tuo AdBlock. Grazie.