Violenza di genere e femminicidio, se ne parla a Molfetta
Incontro previsto domani alle 19 presso l'aula magna del Seminario Vescovile
Molfetta - mercoledì 28 febbraio 2024
9.37
Nell'anno 2023 gli omicidi di donne sono stati 120 e oltre la metà, sono attribuiti al partner o all'ex partner della donna uccisa e circa il 20% ad altri parenti. Le cause principali di questo fenomeno risiedono nelle profonde disuguaglianze di genere e in una cultura patriarcale che enfatizza costantemente la superiorità maschile, imponendo la sottomissione delle donne.
Ci sono infatti alcune condizioni che si riscontrano tutte le volte in cui accade un femminicidio ovvero quell'insieme di credenze stratificate culturalmente che porta a considerare la donna come un oggetto privo di identità e di autonomia e, soprattutto, privo del diritto di essere considerato un essere umano, con tutti i diritti che ne conseguono. La donna viene vista esclusivamente in un'ottica di stereotipia di genere.
"Abbiamo pensato che sia opportuno allora parlare di Violenza di genere e femminicidio, affrontandone cause e possibili azioni di prevenzione di un fenomeno radicato nella società che non fa distinzione di classi sociali, provenienza geografica, età e cultura. A condurci in questa riflessione ascolteremo la testimonianza di Rosa Maria Scorese, docente e sorella di Santa Scorese, giovane studentessa di Bari assassinata a soli 23 anni, riconosciuta come prima vittima di femminicidio e considerata serva di Dio dalla Chiesa Cattolica".
L'avvocata , nonché presidente dell' APS G.I.R.A.F.F.A onlus Maria Pia Vigilante, ci guiderà invece nei vissuti, paure, dubbi e difficoltà ma anche forza e coraggio di donne che si rivolgono all'associazione per un sostegno.
Prevenire la violenza vuol dire combattere le sue radici culturali e le sue cause. Per questo è importante attivare strategie mirate all'educazione, alla sensibilizzazione, al riconoscimento e alla realizzazione delle pari opportunità in ogni ambito della vita pubblica e privata.
L'appuntamento è per giovedì 29 febbraio ore 19 presso l'Aula Magna del Seminario Vescovile di Molfetta.
Ci sono infatti alcune condizioni che si riscontrano tutte le volte in cui accade un femminicidio ovvero quell'insieme di credenze stratificate culturalmente che porta a considerare la donna come un oggetto privo di identità e di autonomia e, soprattutto, privo del diritto di essere considerato un essere umano, con tutti i diritti che ne conseguono. La donna viene vista esclusivamente in un'ottica di stereotipia di genere.
"Abbiamo pensato che sia opportuno allora parlare di Violenza di genere e femminicidio, affrontandone cause e possibili azioni di prevenzione di un fenomeno radicato nella società che non fa distinzione di classi sociali, provenienza geografica, età e cultura. A condurci in questa riflessione ascolteremo la testimonianza di Rosa Maria Scorese, docente e sorella di Santa Scorese, giovane studentessa di Bari assassinata a soli 23 anni, riconosciuta come prima vittima di femminicidio e considerata serva di Dio dalla Chiesa Cattolica".
L'avvocata , nonché presidente dell' APS G.I.R.A.F.F.A onlus Maria Pia Vigilante, ci guiderà invece nei vissuti, paure, dubbi e difficoltà ma anche forza e coraggio di donne che si rivolgono all'associazione per un sostegno.
Prevenire la violenza vuol dire combattere le sue radici culturali e le sue cause. Per questo è importante attivare strategie mirate all'educazione, alla sensibilizzazione, al riconoscimento e alla realizzazione delle pari opportunità in ogni ambito della vita pubblica e privata.
L'appuntamento è per giovedì 29 febbraio ore 19 presso l'Aula Magna del Seminario Vescovile di Molfetta.