Cronaca
Uomo si barrica in casa: è armato. In corso le trattative con i Carabinieri
Il 53enne chiede di parlare con il sindaco Minervini. Sul campo anche le unità speciali dell'Arma
Molfetta - martedì 25 maggio 2021
10.55
Momenti di forte tensione a Molfetta dove, dalle prime ore del mattino di oggi, un uomo di 53 anni, ex brigadiere dell'Arma dei Carabinieri, è barricato, armato, nel suo appartamento, in un condominio di via Samarelli, nel rione Paradiso, da dove ha esploso tre colpi d'arma da fuoco, senza fortunatamente ferire nessuno.
È stato lui stesso, attraverso il suo profilo Facebook, a renderlo noto: il gesto di follia sarebbe legato a una particolare situazione personale su cui avrebbe voluto accendere i riflettori tanto da chiedere di parlare con i magistrati e con il sindaco Tommaso Minervini che già il 2 ottobre scorso intervenne per bloccarlo durante un gesto eclatante di protesta all'interno della Cattedrale: l'uomo, infatti, si incatenò e si cosparse il corpo di liquido infiammabile, prima di essere tratto in salvo.
Sul posto, da ore, resta ingente il dispiegamento di Carabinieri, guidati dal capitano Francesco Iodice, Vigili del Fuoco e presidi del 118, mentre continuano da ore i tentativi dei militari per convincere l'uomo, congedato dall'Arma per gravi motivi disciplinari, arrestato e poi condannato, a consegnarsi ai medici. Intanto tutta la zona vive con angoscia quanto sta accadendo: anche per preservare l'incolumità pubblica via Samarelli, ad angolo con via Cormio, è stata interdetta al traffico.
In mattinata l'uomo ha anche esploso tre colpi d'arma da fuoco, dunque non si escluderebbe affatto il possesso di una pistola da parte del 53enne, motivo per cui i Carabinieri stanno prendendo tutte le precauzioni. Nelle prossime ore, oltre al sindaco, proverà a dialogare con lui un mediatore, supportato dai militari.
È stato lui stesso, attraverso il suo profilo Facebook, a renderlo noto: il gesto di follia sarebbe legato a una particolare situazione personale su cui avrebbe voluto accendere i riflettori tanto da chiedere di parlare con i magistrati e con il sindaco Tommaso Minervini che già il 2 ottobre scorso intervenne per bloccarlo durante un gesto eclatante di protesta all'interno della Cattedrale: l'uomo, infatti, si incatenò e si cosparse il corpo di liquido infiammabile, prima di essere tratto in salvo.
Sul posto, da ore, resta ingente il dispiegamento di Carabinieri, guidati dal capitano Francesco Iodice, Vigili del Fuoco e presidi del 118, mentre continuano da ore i tentativi dei militari per convincere l'uomo, congedato dall'Arma per gravi motivi disciplinari, arrestato e poi condannato, a consegnarsi ai medici. Intanto tutta la zona vive con angoscia quanto sta accadendo: anche per preservare l'incolumità pubblica via Samarelli, ad angolo con via Cormio, è stata interdetta al traffico.
In mattinata l'uomo ha anche esploso tre colpi d'arma da fuoco, dunque non si escluderebbe affatto il possesso di una pistola da parte del 53enne, motivo per cui i Carabinieri stanno prendendo tutte le precauzioni. Nelle prossime ore, oltre al sindaco, proverà a dialogare con lui un mediatore, supportato dai militari.