Eventi e folklore
Verso EXPO 2015: protocollo d’Intesa Comune-Diocesi
Lanciato il progetto per la valorizzazione turistica e museale
Molfetta - mercoledì 18 giugno 2014
7.40
Anche Molfetta si lancia verso EXPO 2015. Il Comune di Molfetta ha siglato un protocollo di intesa con la Diocesi per candidare a finanziamento il progetto «Valorizzazione turistica e dell'offerta museale del Centro Storico di Molfetta», che riguarderà proprietà comunali e religiose. L'intento principale, come si legge nel protocollo, è «custodire l'identità culturale della collettività di Molfetta, oltre che tramandare la memoria e la conoscenza di significativi punti di riferimento per la Città».
Infatti, proprio l'art. 13 della Legge n.9/14 in vista dell'EXPO 2015, per di promuovere il coordinamento dell'accoglienza turistica, tramite la valorizzazione di aree territoriali di tutto il territorio nazionale di beni culturali e ambientali, nonché il miglioramento dei servizi per l'informazione e l'accoglienza dei turisti, prevede di finanziare progetti che individuino uno o più interventi di valorizzazione ed accoglienza tra loro coordinati. Unico limite la soglia massima della richiesta di finanziamento che non dovrà essere inferiore a un milione di euro e superiore a 5milioni di euro, mentre l'impegno finanziario dovrà essere assunto entro il 30 giugno e il progetto concludersi entro i 20 mesi successivi.
In particolare, il protocollo d'intesa è finalizzato a condividere un programma che comprenda una pluralità di interventi di restauro, valorizzazione e fruizione di beni architettonici, storico-documentali-monumentali e ambientali esistenti nell'ambito del centro storico di Molfetta: due le iniziative fondamentali, la riqualificazione di via Dante, Banchina Seminario e San Domenico, via Sant'Angelo e via Domenico Picca, il consolidamento, restauro e adeguamento funzionale, allestimento e multimedialità del Museo Diocesano. Inclusi anche il potenziamento dell'offerta informativa del contenitore culturale di San Domenico e, infine, l'organizzazione dell'offerta informativa web.
È interessante notare che i vari beni storico-architettonici inclusi nel protocollo dovrebbero essere anche inseriti in itinerari culturali e turistico-religiosi, insieme alle strutture museali allocate nel complesso diocesano e nell'ex convento S. Domenico, entrambi raccordati da una viabilità storica a forte valenza architettonica e ambientale.
Diverse saranno le funzione dei due enti. Se il Comune sarà ente beneficiario del finanziamento per le opere da eseguire sui beni di proprietà comunale e redigerà i progetti esecutivi sui beni di proprietà pubblica, la Diocesi si impegnerà a individuare il/i progettista/i e il/i direttore/i dei lavori, i coordinatori della sicurezza nelle distinte fasi della progettazione e della direzione lavori, previa notifica preventiva al Comune che provvederà alla ratifica anche nella forma del silenzio-assenso.
Del resto, il Comune e la Diocesi si sono impegnate a reperire e rendere spendibile,
relativamente ai rispettivi interventi di cui beneficiano, le eventuali quote di cofinanziamento che il bando potrà far gravare sugli enti pubblici proponenti. Di contro, gli oneri finanziari inerenti le spese tecniche (progettazioni, compilazione delle schede di partecipazione ai bandi, direzione lavori, coordinamento della sicurezza in fase di progettazione ed in fase di esecuzione, responsabile unico del procedimento, collaudi in corso d'opera e finali) saranno contabilizzati nell'ambito dei quadri economici dei singoli progetti esecutivi.
Il Comune, poi, riverserà alla Diocesi la quota delle risorse finanziarie approvate sugli immobili di proprietà ecclesiastica in modo tale da non incidere sul bilancio comunale.
Infatti, proprio l'art. 13 della Legge n.9/14 in vista dell'EXPO 2015, per di promuovere il coordinamento dell'accoglienza turistica, tramite la valorizzazione di aree territoriali di tutto il territorio nazionale di beni culturali e ambientali, nonché il miglioramento dei servizi per l'informazione e l'accoglienza dei turisti, prevede di finanziare progetti che individuino uno o più interventi di valorizzazione ed accoglienza tra loro coordinati. Unico limite la soglia massima della richiesta di finanziamento che non dovrà essere inferiore a un milione di euro e superiore a 5milioni di euro, mentre l'impegno finanziario dovrà essere assunto entro il 30 giugno e il progetto concludersi entro i 20 mesi successivi.
In particolare, il protocollo d'intesa è finalizzato a condividere un programma che comprenda una pluralità di interventi di restauro, valorizzazione e fruizione di beni architettonici, storico-documentali-monumentali e ambientali esistenti nell'ambito del centro storico di Molfetta: due le iniziative fondamentali, la riqualificazione di via Dante, Banchina Seminario e San Domenico, via Sant'Angelo e via Domenico Picca, il consolidamento, restauro e adeguamento funzionale, allestimento e multimedialità del Museo Diocesano. Inclusi anche il potenziamento dell'offerta informativa del contenitore culturale di San Domenico e, infine, l'organizzazione dell'offerta informativa web.
È interessante notare che i vari beni storico-architettonici inclusi nel protocollo dovrebbero essere anche inseriti in itinerari culturali e turistico-religiosi, insieme alle strutture museali allocate nel complesso diocesano e nell'ex convento S. Domenico, entrambi raccordati da una viabilità storica a forte valenza architettonica e ambientale.
Diverse saranno le funzione dei due enti. Se il Comune sarà ente beneficiario del finanziamento per le opere da eseguire sui beni di proprietà comunale e redigerà i progetti esecutivi sui beni di proprietà pubblica, la Diocesi si impegnerà a individuare il/i progettista/i e il/i direttore/i dei lavori, i coordinatori della sicurezza nelle distinte fasi della progettazione e della direzione lavori, previa notifica preventiva al Comune che provvederà alla ratifica anche nella forma del silenzio-assenso.
Del resto, il Comune e la Diocesi si sono impegnate a reperire e rendere spendibile,
relativamente ai rispettivi interventi di cui beneficiano, le eventuali quote di cofinanziamento che il bando potrà far gravare sugli enti pubblici proponenti. Di contro, gli oneri finanziari inerenti le spese tecniche (progettazioni, compilazione delle schede di partecipazione ai bandi, direzione lavori, coordinamento della sicurezza in fase di progettazione ed in fase di esecuzione, responsabile unico del procedimento, collaudi in corso d'opera e finali) saranno contabilizzati nell'ambito dei quadri economici dei singoli progetti esecutivi.
Il Comune, poi, riverserà alla Diocesi la quota delle risorse finanziarie approvate sugli immobili di proprietà ecclesiastica in modo tale da non incidere sul bilancio comunale.