Politica
Valeria de Santis si candida per il Consiglio comunale nella lista CON per Lillino Drago Sindaco
La 35enne spiega i motivi della sua candidatura
Molfetta - venerdì 13 maggio 2022
Valeria de Santis, 35 anni, laureata in Lettere, è attrice e assistente alla regia, diplomata presso la Scuola del Piccolo Teatro di Milano (quella di Strehler e Ronconi, per intenderci). Si candida al Consiglio comunale di Molfetta per le prossime elezioni con la lista CON per Lillino Drago sindaco.
È una storia in controtendenza la sua, che merita di essere raccontata: partita a 24 anni per amore del Teatro, dopo 10 anni di felice cittadinanza al nord, tra Milano e Parma, è tornata a Molfetta e vorrebbe restarci, investendo nella Cultura. A Trani collabora come insegnante di recitazione con l'Associazione Culturale InarTeatro di Pierluigi Corallo, e si sta formando come insegnante del Metodo Feldenkrais.
Perché con Drago? "Sarò estremamente diretta: perché l'alternativa è l'emigrazione. È un argomento che mi sta molto a cuore, per ovvie ragioni. Quando ti abitui ad un certo livello di qualità della vita -che non è solo legato ai soldi e al mare, ma anche alle possibilità che una città offre- non vorresti tornare indietro. E vedere le potenzialità che tutta la Puglia ha, e vederle sprecate in questo modo, fa molta rabbia".
"Parlerò di Cultura, perché è quello di cui mi occupo: se non viene prima di tutto ripristinata una cultura della legalità e della meritocrazia, come si può pretendere poi che un giovane non emigri altrove, magari all'estero, portando via con sé idee e competenze? E quale persona migliore, per innescare questo genere di cambiamento, di un magistrato onesto e rispettato? Ho sentito qualcuno lamentarsi della sua età. Vorrei ricordare a queste persone che l'età anagrafica non necessariamente corrisponde all'apertura mentale di una persona. E poi avete letto il suo Programma? Attenzione alle politiche giovanili, spazi per giovanissimi e anziani, Cultura della Bellezza, Ambiente, Pari opportunità, e potrei andare ancora molto avanti. Nel mio campo ci sono anche proposte coraggiose quali il recupero dell'antico teatro ottocentesco di Piazza Municipio, che con una seria direzione artistica potrebbe cambiare di molto la proposta culturale della città. Parliamo di tutto questo, invece che di quanti capelli bianchi ha in testa".
Perché nella lista CON? "Mi hanno convinta con la concretezza delle loro argomentazioni. La mia prima risposta è stata, ovviamente, no (dico "ovviamente" perché le persone a me vicine conoscono il mio pudore in materia di faccende pubbliche). Ho sempre considerato la politica come una sorta di catrame in cui fosse facile rimanere invischiati e da cui fosse difficile uscire puliti. Ma è un'idea preconcetta. E vedere il mondo in bianco e nero non porta assolutamente a nulla di utile. Anche se si vuole piantare qualcosa è necessario sporcarsi le mani, ma sporcarsi di terra è tutta un'altra cosa, appunto".
"Del gruppo apprezzo molto anche una certa eterogeneità di età, formazione, competenze e modus operandi: c'è chi è più analitico e riflessivo, come me, chi più sintetico e concreto, ci sono giovani e persone più mature, liberi professionisti e dipendenti, persone che operano in campo scientifico e artistico-umanistico. Ma al netto delle diversità, gli obiettivi sono comuni. È una enorme ricchezza, se la si riesce ad usare per il Bene comune".
"Non amo gli slogan, preferisco le citazioni. Te ne dico tre che, in questa campagna elettorale, mi stanno guidando verso l'azione e la consapevolezza nei miei mezzi: "Chi non fa non sbaglia"; "So di non sapere"; "Abbiamo dimenticato il potere della parola".
È una storia in controtendenza la sua, che merita di essere raccontata: partita a 24 anni per amore del Teatro, dopo 10 anni di felice cittadinanza al nord, tra Milano e Parma, è tornata a Molfetta e vorrebbe restarci, investendo nella Cultura. A Trani collabora come insegnante di recitazione con l'Associazione Culturale InarTeatro di Pierluigi Corallo, e si sta formando come insegnante del Metodo Feldenkrais.
Perché con Drago? "Sarò estremamente diretta: perché l'alternativa è l'emigrazione. È un argomento che mi sta molto a cuore, per ovvie ragioni. Quando ti abitui ad un certo livello di qualità della vita -che non è solo legato ai soldi e al mare, ma anche alle possibilità che una città offre- non vorresti tornare indietro. E vedere le potenzialità che tutta la Puglia ha, e vederle sprecate in questo modo, fa molta rabbia".
"Parlerò di Cultura, perché è quello di cui mi occupo: se non viene prima di tutto ripristinata una cultura della legalità e della meritocrazia, come si può pretendere poi che un giovane non emigri altrove, magari all'estero, portando via con sé idee e competenze? E quale persona migliore, per innescare questo genere di cambiamento, di un magistrato onesto e rispettato? Ho sentito qualcuno lamentarsi della sua età. Vorrei ricordare a queste persone che l'età anagrafica non necessariamente corrisponde all'apertura mentale di una persona. E poi avete letto il suo Programma? Attenzione alle politiche giovanili, spazi per giovanissimi e anziani, Cultura della Bellezza, Ambiente, Pari opportunità, e potrei andare ancora molto avanti. Nel mio campo ci sono anche proposte coraggiose quali il recupero dell'antico teatro ottocentesco di Piazza Municipio, che con una seria direzione artistica potrebbe cambiare di molto la proposta culturale della città. Parliamo di tutto questo, invece che di quanti capelli bianchi ha in testa".
Perché nella lista CON? "Mi hanno convinta con la concretezza delle loro argomentazioni. La mia prima risposta è stata, ovviamente, no (dico "ovviamente" perché le persone a me vicine conoscono il mio pudore in materia di faccende pubbliche). Ho sempre considerato la politica come una sorta di catrame in cui fosse facile rimanere invischiati e da cui fosse difficile uscire puliti. Ma è un'idea preconcetta. E vedere il mondo in bianco e nero non porta assolutamente a nulla di utile. Anche se si vuole piantare qualcosa è necessario sporcarsi le mani, ma sporcarsi di terra è tutta un'altra cosa, appunto".
"Del gruppo apprezzo molto anche una certa eterogeneità di età, formazione, competenze e modus operandi: c'è chi è più analitico e riflessivo, come me, chi più sintetico e concreto, ci sono giovani e persone più mature, liberi professionisti e dipendenti, persone che operano in campo scientifico e artistico-umanistico. Ma al netto delle diversità, gli obiettivi sono comuni. È una enorme ricchezza, se la si riesce ad usare per il Bene comune".
"Non amo gli slogan, preferisco le citazioni. Te ne dico tre che, in questa campagna elettorale, mi stanno guidando verso l'azione e la consapevolezza nei miei mezzi: "Chi non fa non sbaglia"; "So di non sapere"; "Abbiamo dimenticato il potere della parola".